domenica 2 novembre 2025

L’illusione dell’interazione: chi controlla davvero i chatbot?


Come riconoscere, difendersi e umanizzare le risposte dell’intelligenza artificiale.
Intelligenza Artificiale: ChatGPT, Gemini e Bard cambiano la comunicazione
Il nostro servizio:

Negli ultimi anni, i chatbot basati sull’intelligenza artificiale — come ChatGPT, Google AI, Gemini, Bard o Claude — si sono diffusi ovunque: assistenza clienti, educazione, giornalismo, sanità, persino spiritualità. Ma dietro questa interazione “fluida” e “umana” si cela un paradosso: la conversazione è guidata da sistemi non coscienti, governati da logiche aziendali, filtri invisibili e strutture di controllo centralizzate. Ci illudiamo di avere il controllo, ma spesso siamo solo partecipanti passivi in una simulazione linguistica.

Chi controlla davvero? 

Big Tech: OpenAI, Google, Meta, Microsoft controllano le piattaforme e i modelli. Decidono aggiornamenti, limiti, accessi e filtri in base a interessi economici, geopolitici o etici.

Filtri NLP (Natural Language Processing),: Sistemi di moderazione impediscono risposte “non conformi”. Questi filtri, spesso invisibili, riscrivono o bloccano ciò che l’IA può e non può dire.

Training selettivo: I modelli vengono addestrati su dati selezionati (web, libri, forum) ma subiscono rinforzi supervisionati da revisori umani che definiscono ciò che è “accettabile”.

I chatbot sono ovunque. Rispondono alle domande, scrivono testi, fanno battute, consigliano viaggi o persino terapie. Ma dietro questa maschera amichevole, quanto c'è di reale? E, soprattutto, chi controlla cosa dicono?

  •  Taglia le ripetizioni e riformula le frasi troppo simili tra loro.
  •  Inserisci frasi corte alternate a frasi lunghe.
  •  Evita espressioni standard come “in conclusione”, “è importante sottolineare”.
  •  Aggiungi esempi concreti, dati o aneddoti reali.
  •  Correggi il tono: l’AI tende a essere o troppo neutra o troppo enfatica.

Pubblico e privato: due livelli di chatbot

C’è un livello visibile e pubblico (come i chatbot che usiamo tutti) e un livello nascosto e controllato, in mano a enti, aziende o governi, che possono:

  • personalizzare risposte
  • filtrare certi argomenti
  • promuovere narrazioni o ideologie
  • raccogliere e analizzare dati

Quindi: non sono solo strumenti “neutri”. C'è una governance, un codice, filtri etici o commerciali. E anche questo incide su ciò che leggiamo.

Come difendersi? 5 consigli pratici

  1.  Verifica sempre le fonti. L’IA può generare risposte credibili ma false.
  2.  Non condividere dati sensibili. Mai trattarla come una persona.
  3.  Chiedi trasparenza. Se usi chatbot in siti o app, verifica se dichiarano l’uso di IA.
  4.  Stimola in modo preciso. Le domande vaghe generano risposte vaghe.
  5.  Usa prompt naturali. Più la domanda è “umana”, più l’output apparirà credibile.

Conclusione: torniamo umani


La vera minaccia non è l’intelligenza artificiale in sé, ma l’uso inconsapevole. Se la trattiamo come un oracolo, rischiamo di delegare troppo. Se impariamo a comprenderla, possiamo sfruttarne il potenziale senza diventarne dipendenti.

Restare umani significa anche capire cosa non lo è. E imparare a distinguere tra ciò che parla… e ciò che pensa davvero.

Oggi siamo inondati da un’intelligenza artificiale sempre più presente, ma non sempre compresa. Perché un chatbot può sembrare umano, ma non ragiona come un essere umano. Comprendere questo è il primo passo per usarlo con consapevolezza.

Non pensano: prevedono. La logica delle parole, non delle ide

Un chatbot non ha coscienza, emozioni, intenzioni. Non "sa" ciò che dice.

L'intelligenza artificiale generativa lavora a blocchi di testo, prevedendo la parola più probabile in base al contesto. Non capisce il significato come farebbe una persona: predice, non riflette.

Esempio: Se scrivi “Il sole splende…”, l’IA sa che la parola “in cielo” è molto più probabile di “sotto il letto” – ma non perché capisca la fisica: è statistica, non logica umana.

Perché l’interazione è un’illusione?

L’IA non comprende: non ha emozioni, intenzioni, coscienza. Prevede statisticamente quale parola verrà dopo l’altra. La sensazione di dialogo è solo un effetto ottico linguistico.

Ma questa illusione può generare:

  • Dipendenza emotiva (soprattutto nei più giovani)
  • Eccessiva fiducia nelle risposte
  • Riduzione del pensiero critico


Come difendersi?

  1.  Verifica ogni informazione: usa l’IA come spunto, ma confronta sempre con fonti ufficiali e aggiornate.
  2.  Non condividere dati sensibili: ogni interazione è registrata. Anche se “anonima”, può essere utilizzata per profilarti.
  3.  Impara a riconoscere lo stile dell’IA:  
    - Struttura pulita, tono neutro, ripetizioni controllate.
    - Risposte troppo bilanciate, prive di opinioni forti.
  4. Usa prompt critici: chiedi sempre “quali sono i limiti della tua risposta?”, “potresti sbagliare?”, “chi ha deciso questa policy?”.

Come rendere le risposte meno artificiali?

Se usi un chatbot per contenuti pubblici (post, articoli, marketing, ecc.), ecco alcuni trucchi per umanizzare le risposte:

  • Taglia l’introduzione generica (es. "L’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapida crescita...")
  • Inserisci esempi personali o locali (anche fittizi, ma realistici)
  • Cambia ritmo e sintassi: aggiungi frasi brevi, interiezioni (“Giusto?”, “Strano, vero?”)
  • Usa emoji o punteggiatura creativa solo se coerente con il tono
  • Aggiungi dubbi: una voce umana non è sempre certa (“Forse non è così semplice...”)

Chicche bonus (che pochi sanno):


Alcuni modelli IA hanno bias “addestrati”: rispondono in modo diverso a seconda del contesto geografico, linguistico o politico.

Puoi “forzare” un tono narrativo usando prompt tipo: “Scrivi come se fossi un docente universitario del 1970” o “Rispondi come farebbe un giornalista satirico italiano degli anni ’90”.

I modelli AI “memorizzano” indirettamente: anche se non salvano permanentemente i tuoi dati, le conversazioni influenzano il comportamento collettivo del sistema.

Conclusione


I chatbot non sono “buoni” o “cattivi”, ma strumenti. Il vero rischio non è che diventino umani, ma che noi dimentichiamo di esserlo. L’illusione dell’interazione ci rende spettatori passivi, ma con consapevolezza e spirito critico possiamo usare l’intelligenza artificiale come leva, non come stampella.

Vuoi davvero restare umano? Allora: chiedi, dubita, riscrivi e soprattutto pensa con la tua testa. Sempre.

Per saperne di più sulla Intelligenza artificiale, partecipa alla conferenza "Intelligenza Artificiale: Opportunità o minaccia?" che si Terrà a Molfetta, il 6 novembre alle ore 18:00, presso Sala Turtur, centro storico Molfetta, tenuta dal nostro collaboratore il Maresciallo Roberto Nuzzo.

lunedì 27 ottobre 2025

Luigi Del Vecchio presenta “Ostuni. Non mi cercare più…” alla Borri Books di Roma e a Bolsena in un incontro sul tema dell’usura


Dalla più grande libreria privata d’Europa alla Tuscia: doppio appuntamento per il Generale-scrittore, tra letteratura e impegno civile. Il 29 ottobre alla Borri Books di Roma Termini e il 30 ottobre a Bolsena, due eventi per raccontare il nuovo thriller “Ostuni. Non mi cercare più…” e riflettere su una piaga sociale sempre più attuale.


Dopo le tappe di Ostuni e Teano, Luigi Del Vecchio, Generale della Guardia di Finanza in congedo e autore dei thriller di successo “Ostuni. Un’insospettabile presenza” e “Ostuni. Non mi cercare più…” (Viola Editrice), sarà protagonista di due nuovi appuntamenti letterari nel Lazio, tra narrativa e attualità.


Il primo incontro si terrà a Roma, martedì 29 ottobre 2025, alle ore 16:30, presso la libreria Borri Books (Piazza dei Cinquecento 48 – Stazione Termini), la più grande libreria privata d’Europa, punto di riferimento per lettori e autori di rilievo nazionale.


L’evento, organizzato in collaborazione con Viola Editrice, vedrà l’autore dialogare con Simona Sabene Tuliozzi, direttore editoriale della casa editrice. Sarà l’occasione per approfondire la genesi del nuovo romanzo “Ostuni. Non mi cercare più…”, sequel del fortunato “Ostuni. Un’insospettabile presenza”, un thriller che unisce introspezione psicologica e tensione narrativa nei suggestivi scenari della “città bianca”.


Il giorno successivo, giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 16:30a Bolsena, presso la Sala Parrocchiale di Via Mazzini 1/A, la fantasia e i thriller di Luigi Del Vecchio saranno il tema del convegno "Usura. Un’insospettabile presenza". Un incontro pubblico dedicato al tema dell’usura e del sovraindebitamento, fenomeni dalle origini antiche e che rappresentano oggi una vera e propria emergenza sociale.


L’iniziativa, promossa da Tuscia Events in collaborazione con l’Associazione Carlo Acutis – sezione di Bolsena (presieduta da Mario Urciuoli) e il Club per l’UNESCO Viterbo e Tuscia (presieduto da Luciano Dottarelli), mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema di grande rilevanza civile.


Relatore dell’incontro sarà Luigi Del Vecchio, autore che nel suo romanzo d’esordio ha scelto di affrontare, attraverso la lente del thriller, il tema dell’usura: un delitto che diventa metafora di un male radicato, dove la finzione letteraria si intreccia con la realtà per restituire il volto umano e drammatico di un fenomeno ancora attuale.


Introdurrà Mario Urciuoli, Presidente dell’Associazione Carlo Acutis. Modererà il dibattito la giornalista Vanessa Giraldo, che guiderà il confronto tra riflessione sociale e narrativa d’inchiesta.


Sono previsti gli interventi di:

  • Andrea Di Sorte, Sindaco di Bolsena
  • Luciano Dottarelli, Presidente del Club per l’UNESCO Viterbo e Tuscia

A seguire, l’autore presenterà i suoi due romanzi:

  • “Ostuni. Un’insospettabile presenza”
  • “Ostuni. Non mi cercare più…”

IL LIBRO

In “Ostuni. Non mi cercare più…” (Viola Editrice, 2025), Luigi Del Vecchio torna a indagare le zone d’ombra dell’animo umano e della società. Ambientato nella “città bianca” durante l’estate del 2019, il romanzo segue il commissario Vito Berlingieri, costretto a riaprire un caso che credeva archiviato quando un misterioso plico lo riporta sulle tracce di una violenza inspiegabile.

Tra le campagne di contrada Pascarosa e le viuzze del centro storico, la verità riaffiora lentamente, mescolando ricordi, colpe e nuove minacce.

Del Vecchio intreccia abilmente l’indagine poliziesca a una riflessione più profonda sul destino, la coscienza e la memoria, in un thriller psicologico dove ogni pagina è attraversata da tensione e realismo.

 

L’AUTORE



Luigi Del Vecchio è nato a Napoli nel 1962. Generale di Brigata della Guardia di Finanza in congedo, ha dedicato la sua carriera al contrasto all’illegalità economica, prestando servizio in diverse regioni d’Italia. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza Economico-Finanziaria, è consulente tecnico delle Procure di Napoli e Torre Annunziata.

Appassionato di letteratura e di temi civili, è autore dei romanzi “Ostuni. Un’insospettabile presenza” (2021) e “Ostuni. Non mi cercare più…” (2025), entrambi editi da Viola Editrice.


Ha ricevuto numerosi riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Oscar Wilde, la Menzione d’Eccellenza Accademica al Premio G. Belli e il Premio Internazionale Letteratura Spoleto Festival Art 2025.


Oggi vive stabilmente a Ostuni, città che continua a ispirare la sua scrittura e la sua attività culturale.

Due appuntamenti, un unico filo conduttore: la cultura come strumento di consapevolezza

La doppia tappa di Roma e Bolsena conferma l’impegno di Luigi Del Vecchio nel coniugare letteratura e riflessione civile.

Nei suoi libri, la tensione narrativa si intreccia con temi di grande attualità — dall’illegalità economica al disagio sociale — in un percorso che unisce la parola scritta all’impegno per la diffusione della cultura della legalità.

Info eventi:
📅 Martedì 29 ottobre 2025 – ore 16:30
📍 BORRI BOOKS – Piazza dei Cinquecento 48, Roma Termini
Modera: Simona Sabene Tuliozzi (Viola Editrice)

📅 Giovedì 30 ottobre 2025 – ore 16:30
📍 Sala Parrocchiale – Via Mazzini 1/A, Bolsena (VT)
In collaborazione con: Associazione Carlo Acutis Bolsena, Club UNESCO Viterbo e Tuscia, Tuscia Events

La Puglia dei diritti: si è conclusa la IX edizione del Festival della Cooperazione Internazionale tra Ostuni e San Vito dei Normanni

Una settimana di incontri, dibattiti e arte dedicata alla cooperazione inclusiva e alla riflessione sui diritti umani universali. Dal ruolo dell’ONU alla Convenzione sulla disabilità, fino al Patto tra Ostuni, San Vito dei Normanni e Kobleve: un’edizione dal respiro globale che guarda al futuro e prepara il decennale del Festival.

Si è conclusa con grande partecipazione la nona edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, coordinato dal Dott. Franco Colizzi, che ha avuto quest’anno come obiettivo quello di riflettere, nel contesto locale, sull’evoluzione del quadro internazionale delle istituzioni globali, in particolare dell’ONU e della rete di agenzie che operano per la tutela dei diritti umani: salute, infanzia, donne, anziani, disabilità, migranti e vittime di guerra.

«Abbiamo voluto affrontare un tema ambizioso, cercando di portare nel nostro territorio la riflessione su come il mondo stia ripensando il concetto stesso di diritti umani e di convivenza pacifica tra i popoli», ha dichiarato Franco Colizzi, coordinatore del Festival. «Siamo riusciti, con l’aiuto di ospiti di grande valore e con il sostegno delle istituzioni locali, a offrire momenti di confronto di alto livello, senza mai perdere il legame con la nostra comunità e con la dimensione umana che anima da sempre questo progetto».

I Comuni sono stati rappresentati dall’Arch. Angelo PomesSindaco di Ostuni, e dalla Prof.ssa Silvana ErricoSindaca di San Vito dei Normanni e Vice Presidente ANCI Puglia.

La giornata conclusiva, svoltasi a San Vito dei Normanni, ha offerto un approfondimento sul quadro normativo nato dopo la Seconda guerra mondiale e sui principi fondanti della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, grazie anche alla partecipazione di rappresentanti della Croce Rossa Internazionale, dell’UNICEF e del Console della Repubblica Ceca per la Puglia. 


Un altro momento di rilievo è stato l’incontro dedicato alla Dichiarazione di Berlino 2025, incentrato sulla Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità, che ha coinvolto giuristi, garanti e rappresentanti delle associazioni di settore. «Riflettere su questi temi significa pensare a un miliardo e mezzo di persone nel mondo: non possiamo dimenticare che la Convenzione ONU è un atto giuridico vincolante, sottoscritto anche dall’Italia, e che deve trovare piena applicazione nei territori», ha aggiunto Colizzi.

Di grande spessore anche il confronto dedicato alla situazione in Ucraina, culminato nell’incontro tenutosi presso la Banca di Credito Cooperativo di Ostuni, rappresentata dal Presidente Francesco Mario Zaccaria, durante il quale si è deciso di costituire un Comitato operativo per l’attuazione del Patto di Collaborazione tra i Comuni di Ostuni, San Vito dei Normanni e Kobleve (Ucraina). Presenti rappresentanti del MEAN e il Console della Moldova per la Puglia, Basilicata e Molise.

Tra gli appuntamenti internazionali, anche un incontro dedicato al convivialismo, un movimento globale nato nel 2013 che propone un modello di convivenza pacifica tra popoli, fondato sulla democrazia e sul riconoscimento reciproco.

Il Festival, tuttavia, non è stato solo dibattiti e riflessioni. Momenti di arte, musica e convivialità hanno accompagnato la settimana: dalle mostre fotografiche dedicate al fotoreporter Marcello Carrozzo sul tema del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo, con la partecipazione del figlio Valerio, alle performance dei Portatori di Gioia di Ceglie Messapica. Grande partecipazione anche per la serata con gli Sbandieratori “La Nzegna” di Carovigno e per la cena mediterranea organizzata con gli studenti e i docenti dell’Istituto Alberghiero di Carovigno.

«Credo che questa nona edizione abbia consolidato definitivamente l’identità del Festival come laboratorio permanente di dialogo e inclusione», ha concluso Colizzi. «Ora guardiamo al futuro con entusiasmo: il 2026 sarà l’anno del decennale, un traguardo importante che vogliamo celebrare con un’edizione ancora più grande, capace di coinvolgere cittadini, studenti, istituzioni e imprese del territorio».

Il Festival della Cooperazione Internazionale di Ostuni e San Vito dei Normanni si conferma così un punto di riferimento nel panorama del Mediterraneo per la promozione dei diritti umani, dell’inclusione e della cooperazione tra i popoli, unendo idealmente i territori locali alle sfide globali.

domenica 26 ottobre 2025

Tiramisù World Cup 2025 – Treviso


Articolo di Dott.ssa Anna Mirabile
Qui il servizio audio trasmesso da Radio Idea e dal Circuito Airplay:

Treviso — È calato il sipario sulla Tiramisù World Cup 2025, la prestigiosa competizione internazionale dedicata al dolce più amato d’Italia, che ha raccolto chef, pasticceri e appassionati da ogni angolo del globo.

Barbara Tosato
Le vincitrici di questa edizione sono state Barbara Tosato di Mestre per la ricetta originale, e Daniela De Biasio di Farra di Soligo (Treviso) per la ricetta creativa. La competizione si è svolta dal 10 al 12 ottobre e ha avuto il suo culmine con una finale emozionante che ha visto sfidarsi decine di concorrenti provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Daniela De Biasio

Tenutasi nel cuore della città di Treviso, l’evento ha visto protagonisti più di cento partecipanti impegnati a reinterpretare la ricetta classica del tiramisù e a proporre varianti gourmet. I concorrenti sono stati valutati su criteri di sapore, consistenza, abbinamenti e presentazione, davanti a una giuria di esperti del settore.

Un elemento emergente di questa edizione è stata l’attenzione all’innovazione: mentre la versione tradizionale del tiramisù ha confermato il suo ruolo centrale, sono state le varianti creative — con ingredienti locali, tecniche moderne e forme scenografiche — a conquistare l’interesse del pubblico. Le innovazioni hanno stimolato la curiosità dei visitatori, rendendo questa edizione una delle più seguite di sempre.

Ma la Tiramisù World Cup non è solo una gara: è un’esperienza diffusa. Tra i momenti clou della manifestazione vi sono stati workshop aperti al pubblico, degustazioni guidate e visite a spazi espositivi dedicati alla storia della pasticceria italiana. Treviso, città ospitante, ha saputo valorizzare la propria vocazione gastronomica, trasformando l’evento in un’occasione di turismo esperienziale e di promozione del territorio.

Tra i vincitori — anzi, in questo caso, le vincitrici — si è confermata la capacità tutta italiana di coniugare tradizione e creatività, dimostrando come il tiramisù resti un simbolo autentico del Made in Italy.

In conclusione, la Tiramisù World Cup 2025 non ha solo incoronato due nuove regine della pasticceria: ha riaffermato il ruolo del tiramisù come ambasciatore della dolcezza italiana nel mondo e ha consolidato Treviso come città capace di ospitare manifestazioni gastronomiche di alto profilo.

➡️ Guarda il servizio completo su Youtube: 

martedì 21 ottobre 2025

Resoconto dell'evento "Pace interiore, pace sociale, pace universale" a Molfetta


Molfetta, 18 ottobre 2025 – Grande successo e viva partecipazione di pubblico per la conferenza "L'urgente necessità di una: Pace Mentale, Fisica, Sociale", organizzata dalle associazioni Radio Idea ed Eredi della Storia a Molfetta. L'evento ha offerto un'opportuna e profonda riflessione su temi cruciali, evidenziando il forte interesse della comunità locale verso questioni di cultura, benessere e convivenza.

Ad aprire la serata è stata Lucia Catacchio, in veste di moderatrice, che ha introdotto con sensibilità e chiarezza il senso profondo dell’incontro, offrendo al pubblico le chiavi di lettura per entrare nel vivo del tema., sottolineando l'importanza di un momento di riflessione e condivisione sulla pace. Il sottofondo musicale a 432 Hz ha subito creato un'atmosfera di rilassamento e armonia, preparando il pubblico a un "viaggio interiore e collettivo".

L'intervento del Cavaliere Sergio Ragno, presidente dell'associazione "Eredi della Storia", ha catturato l'attenzione del pubblico con la sua appassionata presentazione dei "Musei della Radio e della Televisione" e degli "Eredi della Storia". Ragno ha saputo illustrare con chiarezza e passione come questi luoghi non siano solo custodi di reperti e documenti storici, ma veri e propri centri vivi di dialogo e consapevolezza. Ha enfatizzato il loro ruolo nel promuovere valori come la pace, la legalità e la cittadinanza attiva, sottolineando come la cultura e la memoria siano strumenti essenziali per la crescita di una comunità. La sua esposizione ha evidenziato come il passato sia un ponte per il futuro, un monito a non dimenticare e un incentivo a costruire attivamente una società migliore attraverso l'educazione e l'emozione.


Il cuore della conferenza è stato l'intervento del Dottor Domenico Scoglietti, Direttore Culturale e Scientifico dell'I.S.S.U.P. – International School of Studies for Universal Peace. Il Dott. Scoglietti ha magistralmente esplorato il tema della pace nelle sue molteplici dimensioni:

  • Pace interiore: Intesa come equilibrio mentale e serenità individuale, fondamentale per affrontare le sfide della vita moderna. Ha illustrato come pratiche come la musicoterapia o lo yoga, promosse dall'ISSUP, siano strumenti efficaci per raggiungere questo stato.

  • Pace sociale: Riferita all'armonia e alla cooperazione all'interno delle comunità, evidenziando il ruolo della cultura e del dialogo interculturale nel superare le divisioni e costruire ponti tra le persone.

  • Pace universale: Il concetto più ampio di convivenza pacifica tra i popoli e le nazioni, sottolineando l'importanza degli scambi culturali e del volontariato internazionale, attività centrali dell'ISSUP.

    Ha saputo trasmettere l'idea che la pace non è un'utopia, ma un percorso concreto che inizia dall'individuo e si estende al mondo, con l'ISSUP impegnata a fornire gli strumenti e la conoscenza per questo viaggio.

Infine, la Dottoressa Antonella Nardelli ha portato il suo prezioso contributo, focalizzandosi sul suo innovativo lavoro rivolto agli alunni, specificamente sul corso di "Scienza dell'Intelligenza Creativa" offerto dall'ISSUP. Ha illustrato come questo percorso sia stato concepito per aiutare a superare lo stress nella vita moderna, insegnando tecniche semplici ma efficaci, basate sugli studi medici più recenti sulla mente e sul cervello. Il corso prevede una seduta teorica preliminare per tutti i partecipanti, seguita da istruzione individuale e specifica. La dottoressa Nardelli ha sottolineato la comodità della pratica, eseguibile comodamente seduti e a casa propria una volta appresa, senza necessità di diete o palestre. Ha ribadito la natura di Organizzazione di Volontariato Culturale (ODV) no-profit dell'ISSUP, evidenziando che l'iscrizione comporta anche la partecipazione gratuita a tutti gli eventi culturali e di studio organizzati dalla scuola, rendendo l'accesso alla "Scienza dell'Intelligenza Creativa" non solo efficace, ma anche ampiamente accessibile.

Per chi fosse interessato ad approfondire i temi o a partecipare ai corsi dell'ISSUP, sarà possibile effettuarli a Molfetta. Per prenotazioni e maggiori informazioni, si prega di contattare il numero 349 1821 300.

L'evento si è concluso con un positivo dialogo con il pubblico e la constatazione che la serata ha lasciato in tutti i presenti spunti preziosi e duraturi per la riflessione personale e collettiva. A chiudere la serata, i saluti e i ringraziamenti del Presidente di Radio Idea Luigi Catacchio, che ha sottolineato l'impegno dell'emittente nella promozione culturale e sociale del territorio.

Prossimo Appuntamento:

Radio Idea e l'associazione "Eredi della Storia" invitano la cittadinanza al prossimo evento, in programma per il 6 Novembre, dal titolo "Intelligenza Artificiale: Opportunità o Minaccia?" con un relatore d'eccezione: il maresciallo: Roberto Nuzzo (luogotenente dell’Aeronautica Militare italiana nella riserva -  Opinionista  -  Conduttore Ideanews). Una domanda attuale che riguarda tutti noi e che sarà oggetto di una riflessione aperta sulle potenzialità e i rischi dell’Intelligenza Artificiale. Dall’innovazione tecnologica al possibile controllo sociale, sarà un viaggio tra etica, progresso e scenari futuri, promettendo un altro momento di profondo confronto culturale.









Ecco il nostro servizio:

Qui la conferenza integrale:
 
Servizio Video di Telesveva:
Servizio su Teledehon

lunedì 20 ottobre 2025

Enrico Casartelli presenta il suo romanzo I tre gemelli imperfetti – Un viaggio nell’anima dell’imperfezione (Robin Edizioni).


Enrico Casartelli, scrittore e professionista dalle molteplici esperienze, torna con un nuovo romanzo intenso e coinvolgente, I tre gemelli imperfetti – Un viaggio nell’anima dell’imperfezione (Robin Edizioni). L’autore, nato in Brianza e residente in provincia di Como, guida il lettore in un percorso di scoperta interiore, in cui le fragilità personali diventano forza e possibilità di rinascita.

Nel libro tre gemelli – Giorgio, appassionato di scienza, Chicco, legato all’apparenza, e Sara, donna di successo ma calcolatrice – si trovano uniti da un’indagine che li costringerà a confrontarsi con verità dolorose e con le proprie resistenze al cambiamento.

Casartelli, intervistato da Mario Di Gregorio per IdeaNews, racconta la genesi del romanzo, il valore dell’imperfezione e l’attualità di un messaggio che invita ad accettarsi e a trasformare la fragilità in risorsa. Una conversazione che offre spunti di riflessione non solo letterari, ma anche profondamente umani.

L’intervista completa è disponibile su IdeaNews, con la possibilità di ascoltare la voce dell’autore e scoprire da vicino le sfumature di un libro che sa sorprendere e far riflettere.

Ascolta l'intervista audio:

Qui su Facebook:

Ascolta Radio Idea
Prendimi e portami ovunque!