giovedì 10 luglio 2025

Molfetta, affonda un motopeschereccio: salvi i pescatori, naufraga un’intera economia.


Un motopeschereccio affondato all’ingresso del porto di Molfetta. Quattro uomini salvi per miracolo. Il pescato, perso. Il lavoro, scomparso. La barca era tutto per loro: strumento di sostentamento, tradizione familiare, identità. Ora rimane solo il mare, che da alleato è diventato ostile.

L’incidente è avvenuto attorno alle 2 di notte del 9 luglio, quando il motopeschereccio molfettese Morfeo, in rientro da una battuta di pesca, ha impattato contro gli scogli della diga "Salvucci", proprio all’ingresso del porto. Le onde, agitate dal vento delle ultime ore, hanno aggravato la situazione. I quattro membri dell’equipaggio, aggrappati agli scogli, sono stati soccorsi dalla Capitaneria di Porto e presi in carico dal 118. Nessuna ferita grave, ma un forte stato di shock. La causa dell’affondamento è ancora sotto indagine da parte dell’Autorità Marittima, che sta analizzando le tracce radar e raccogliendo testimonianze.

Ma dietro questo episodio non c’è solo la malasorte o una valutazione errata della rotta. C’è un sistema che sta affondando lentamente, sotto gli occhi di tutti.

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Il lavoro della pesca è in crisi profonda. I costi per tenere in mare un peschereccio sono ormai proibitivi: il carburante, da solo, brucia i guadagni. E il pescato, quel poco che resta, è sempre meno. In parte per l’inquinamento, in parte per lo stravolgimento dell’ecosistema marino: uno dei principali problemi segnalati dagli operatori è l’invasione del granchio blu, una specie aliena che distrugge i fondali e le reti.

A peggiorare la situazione, ci sono le zone interdette alla pesca, che aumenteranno con l’annunciata realizzazione del più grande parco eolico offshore d’Italia proprio nel tratto di mare pugliese. Un altro segnale che il mare non è più solo dei pescatori.

Nel frattempo avanzano gli allevamenti ittici, con costi più bassi e prodotti a prezzi più accessibili per il consumatore medio. Una concorrenza spietata che erode quel poco mercato rimasto alla pesca tradizionale.

I consumatori, nel frattempo, si trovano di fronte a un paradosso: i prezzi al dettaglio continuano a salire, mentre chi lavora in mare non riesce più a portare a casa il necessario nemmeno per mantenere la barca.

L’affondamento di una barca può sembrare solo un fatto di cronaca. Ma in realtà è il simbolo di un settore che sta scomparendo in silenzio. I quattro pescatori di Molfetta dovranno reinventarsi un lavoro, ma a ben vedere, è l’intero comparto a dover ripensare se stesso — o sarà il mare, un tempo risorsa, a diventare solo un ricordo.

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