Un’intervista esclusiva ad Antonio Porto, Segretario Generale di OSA Polizia, sul ricorso presentato contro Commissione UE, EMA, Pfizer e BioNTech.
Un ricorso che punta dritto ai vertici delle istituzioni europee, un’azione legale destinata a lasciare il segno e, al centro, un sindacalista in divisa: Antonio Porto, Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato e Segretario Generale Nazionale del sindacato OSA Polizia.
Già noto ai nostri microfoni per le sue prese di posizione contro gli obblighi vaccinali nel comparto sicurezza, Porto è tornato su IdeaNews per illustrare in anteprima i contenuti di una denuncia clamorosa, formalmente depositata da OSA APS, OSA Polizia e SFD – Sindacato della Guardia di Finanza.
I destinatari della denuncia
Nell’atto, firmato dagli avvocati Angelo Di Lorenzo, Antonietta Veneziano e Roberto Martina dell’associazione Avvocati Liberi, con il supporto tecnico del chimico Gabriele Segalla e dell’ingegnere Giovanni Trambusti, vengono denunciati:
- Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione Europea)
- Stella Kyriakides (Commissaria alla Salute)
- Margaritis Schinas (Vicepresidente UE)
- Emer Cooke (Direttrice EMA)
- Albert Bourla (CEO Pfizer)
- Ugur Sahin (CEO BioNTech)
Le accuse spaziano dalla corruzione alla frode nelle pubbliche forniture, dal falso ideologico fino a reati gravissimi come lesioni, omicidio e somministrazione pericolosa di medicinali, riferiti al vaccino Comirnaty (Tozinameran/BNT162b2) di Pfizer-BioNTech, autorizzato in Europa con procedura condizionata nel dicembre 2020.
Le prove: Pfizer Papers e non solo
Come spiegato da Porto nel corso dell’intervista, la denuncia si fonda su quattro pilastri documentali:
- 450.000 pagine di documenti interni Pfizer, desecretati negli USA su ordine di un giudice nel 2022.
- Gli studi scientifici pubblicati da Gabriele Segalla su International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research.
- I documenti EMA relativi all’autorizzazione e valutazione del Comirnaty.
- L’interrogatorio dell’ex Ministro Roberto Speranza, attualmente parte di un altro procedimento penale in Italia.
Crimini contro l’umanità?
“La denuncia qualifica i reati come crimini a carattere universale,” ha sottolineato Porto. “Parliamo di azioni che hanno prodotto discriminazione, perdita del lavoro, effetti avversi anche letali, e che hanno avuto conseguenze dirette sulla popolazione italiana.” Il documento parla esplicitamente di “crimini contro l’umanità”, richiamando la giurisdizione internazionale e quella nazionale.
Silenzi e ostacoli
A precisa domanda, Porto ha confermato che finora le istituzioni hanno reagito con “un silenzio strategico”, mentre alcuni media “tentano di minimizzare o etichettare come complottismo una denuncia fondata su dati e firme legali”. Nessuna risposta ufficiale è ancora pervenuta dalla Commissione Europea né dall’EMA.
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