giovedì 19 settembre 2024

 


HA FINITO LA SUA PARTITA, SCHILLACI...

Dedicato a Totò

di Anna Turletti


LA MORTE POCHE ORE FA, a soli 59 anni di Totò Schillaci, famoso ex calciatore italiano, ha creato un grande vuoto nel mondo del calcio e tra i suoi numerosi ammiratori. Nato il 1 dicembre 1964 a Palermo, Schillaci è divenuto famoso soprattutto per la sua eccezionale performance ai Mondiali di Italia ’90. Con sei gol segnati, ha portato la squadra italiana fino alla semifinale e si è meritato il titolo di capocannoniere del torneo, nonché un pallone d’oro. “Tutti affettuosamente lo chiamiamo Totò”, si diceva di colui che divenne una leggenda in quegli anni, non solo per le sue doti tecniche, bensì anche per la sua grinta e passione, sfoggiate sul campo.

Dopo aver iniziato la sua carriera calcistica nel Messina, ha avuto l’opportunità di giocare per squadre rinomate come Juventus e Inter, dove si è distinto come un attaccante velocissimo e implacabile davanti alla porta. Grazie alla sua determinazione e alla capacità di segnare gol decisivi, è diventato un simbolo del calcio italiano negli anni ’90. 




Pur avendo una carriera internazionale relativamente breve, la sua performance durante i Mondiali del ’90 lo ha consacrato come uno dei giocatori più amati nella storia del calcio italiano. E’ stato anche il primo giocatore italiano ad avere militato con successo, verso fine carriera, in una squadra giapponese, dopo aver giocato nella Juventus e nell’Inter.

Successivamente al ritiro dal calcio professionistico, Schillaci si impegnò in diverse attività, tra le quali la gestione di una scuola di calcio, con l’obiettivo di trasmettere alle giovani generazioni sia la sua passione che la sua esperienza. In aggiunta, è stato presente in trasmissioni televisive, mantenendo così un rapporto continuativo con il pubblico. 




Negli ultimi tempi era tornato alla ribalta per problemi di salute: recentemente si era tornati a scrivere sulle testate giornalistiche, specie quelli sportive, che da tempo combatteva contro una malattia grave, ma nessuno aveva specificamente rivelato da quanto tempo e di quale malattia si trattasse.

Ma ora che purtroppo, dopo l’aggravamento di questi ultimi giorni di cui era trapelata notizia, abbiamo avuto la conferma che si trattava di un tumore, nello specifico al colon, il nostro pensiero è corso alla perdita recente e inaspettata di altri campioni famosi del calcio (e non solo!!!) come Vialli, Mihailovich, Pelè (anche lui malato di tumore al colon!) e altri, ai quali è stata per esempio associata, dopo un periodo di ritorno alla salute, una recidiva oncologica feroce e una morte in tempi rapidi.

E sempre il nostro pensiero è volato alle parole di famosi dottori onesti, spesso avversati, denigrati ed emarginati dai regimi farmaceutico-sanitari, finanche dei premi nobel come il compianto Dottore francese Luc Montagnier, i quali avevano avvertito il mondo delle probabili e temibili correlazioni tra la somministrazione di sieri genici a mRNA, i problemi al sistema immunitario (legati alla proteina spike?) e di conseguenza l’insorgenza di temibili turbo-cancri, come quelli che la statistica ci conferma essere cresciuti mostruosamente, come un incubo, tra giovani, adulti e anziani, in questi ultimi 2-3 anni. Ma per Schillaci non sapremo mai che cosa realmente è successo…




Ora però il nostro pensiero torna a Totò, giocatore verace del Sud, mai snob e sempre combattente sul campo: il suo addio lascia uno sconcerto profondo nel mondo del calcio, ma resterà per sempre nei cuori dei tifosi come un campione indimenticabile. Schillaci, uno degli eroi di Italia ’90, che ha fatto sognare un intero Paese per poco tempo, rimarrà sempre un simbolo.

Anna

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