Israele attacca ONU e Italia, in Libano
Dopo aver con calma verificato notizie che risalgono a giovedì 10 ottobre scorso, vi riporto i fatti gravi e sconvolgenti che sono avvenuti nel sud del Libano, a causa dell’esercito israeliano, che ormai non può e non deve più essere definito di difesa, bensì va chiamato per come è nella realtà: l’esercito di invasione israeliano, che sta attaccando e aggredendo popoli nei loro territori sovrani.
Eccovi i fatti, di cui come sempre il Mainstream sta assolutamente tacendo ed evitando di parlare e scrivere.
ISRAELE ha colpito con colpi di artiglieria (per certo si parla di colpi di carro armato) la base che ospita la sede di Unifil, la missione dell'Onu che dal 2006 ha come scopo quello di pattugliare la linea di confine tra Israele e Libano. Una zona di cosiddetto cuscinetto per evitare contatti e possibili nuovi scontri tra Israeliani e Libanesi, dopo le guerre terribili del 1982 e del 2006, che hanno lasciato devastata la terra dei cedri. Un cuscinetto per garantire maggiormente pace e sicurezza, verificare il ritiro all’epoca delle forze israeliane e un ritorno del Libano alla sua normale sovranità. La missione UNIFIL consta dal 1978 di oltre 10.000 effettivi dell’ONU e di poco più di 1000 soldati italiani.
L'episodio è accaduto nella città di Naqoura. Tale attacco è stato attribuito dall'ONU alle forze israeliane che avrebbero sparato diversi colpi di artiglieria contro diversi avamposti della base Unifil.
“Tra gli obiettivi vi erano anche le postazioni dell’esercito italiano, che in Libano è presente con oltre mille soldati. Dopo che un drone ha sorvolato ripetutamente la base UNP 1-31, area dove sono presenti 18 militari italiani, i colpi israeliani hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani e hanno danneggiato i sistemi di comunicazione della base”.
Gli attacchi alle strutture Unifil hanno procurato anche la distruzione delle telecamere di sorveglianza situate lungo il perimetro degli avamposti sotto il controllo italiano.
Israele aveva diffuso la dichiarazione che aveva preso di mira 140 obiettivi che riteneva importanti in Libano.
In tutto il silenzio vergognoso delle testate mainstream e pressoché totale del Governo di Giorgia Meloni, in modo forte si è solamente alzata la voce adirata del Ministro della Difesa italiano, Guido Corsetto il quale ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano movendo la seguente accusa: «Non si è trattato di un errore, né di un incidente, ci devono spiegazioni formali, reali, nei tempi più rapidi possibili», e ha sottolineato che gli attacchi israeliani possono «costituire crimini di guerra». In tutto questo la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha solamente riferito di aver presentato formali proteste alle Autorità israeliane, con il ministro degli Esteri Tajani che ha dichiarato alla stampa (silenziosa anche su questa dichiarazione) di augurarsi le scuse di Israele.
Augurarsi le scuse di Israele???
Anziché scusarsi per gli attacchi, che hanno colpito anche la base di Naqoura, con due due soldati indonesiani feriti, l’ambasciatore israeliano all’ONU ha addirittura contrattaccato dicendo che il contingente UNIFIL dovrebbe «spostarsi di cinque chilometri più a nord per evitare pericoli».
Diversi governi europei, guidati da Francia e Spagna, hanno attaccato le dichiarazioni dell’ambasciatore israeliano, con Crosetto che ha anche aggiunto con forza che «le Nazioni unite e l’Italia non prendono ordini da Israele».
La mia percezione però è che si tratti di un siparietto in cui il Ministro della Difesa fa affermazioni rabbiose per placare una parte dell’Opinione pubblica italiana (magari anche le famiglie dei soldati italiani in Libano, che ne dite?), mentre il governo continua a mantenere posizioni filosioniste, al fianco del guerrafondaio Netanyahu e del suo governo, facendo vedere che Giorgia e C. si attengono alle linee guida dei paesi angloamericani cui sono legati mani e piedi, in quanto politici di un paese sconfitto e non più sovrano, dalla fine della seconda guerra mondiale.
E in tutto questo, in concreto e al di là di tante parole, la maggioranza del mondo occidentale sostiene, complice, l’impunità dei delitti e del genocidio commesso dal criminale governo israeliano.
Dobbiamo quindi aspettarci anche dei nostri soldati innocenti uccisi da Israele?
di Anna Turletti