Milano, 26 maggio 2025 – L'Intelligenza Artificiale non è più una frontiera lontana, ma una realtà pulsante che sta ridisegnando il tessuto economico e sociale. Questo il messaggio centrale emerso dal 1° Congresso Nazionale ENIA (Ente Nazionale per l'Intelligenza Artificiale), tenutosi presso il Palazzo Lombardia. Con il tema "L'Economia dell'AI: Ricchezza, Regole e Rigenerazione", l'evento ha catalizzato l'attenzione di istituzioni, accademici, imprese e società civile, aprendo un dialogo cruciale sul futuro dell'Italia nell'era dell'AI.
Un'Infrastruttura Pubblica per il Futuro del Paese
L'apertura dei lavori è stata affidata a Valeria Lazzaroli, Presidente ENIA, che ha immediatamente delineato la portata della sfida e dell'opportunità: "L'AI come infrastruttura pubblica per rigenerare il Paese," ha dichiarato, sottolineando la necessità di un approccio che sia al contempo ambizioso e profondamente radicato nei valori umani. "L'approccio umanocentrico deve essere il faro," ha aggiunto, evidenziando come ENIA miri a passare "da una fase di sperimentazione a una di implementazione consapevole." Il suo intervento ha posto le basi per una discussione che non si limiti agli aspetti puramente tecnologici, ma che abbracci le implicazioni etiche, sociali e di governance.
Le visioni strategiche sono state ulteriormente arricchite dai contributi di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, e Marco Alparone, Vicepresidente. Agostino Ghiglia, Membro Garante della Privacy, ha poi messo in guardia sull'importanza di navigare il complesso scenario normativo, con GDPR e AI Act al "banco di prova", mentre Andrea Stazi ha esortato ad "abitare l'innovazione per non essere disabitati dal futuro".
L'AI e il Tessuto Economico: Opportunità e Responsabilità Condivisa
Il congresso ha esplorato a fondo l'impatto dell'AI sull'economia. Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni e dell'Osservatorio Italiano per l'Intelligenza Artificiale ENIA, ha offerto una prospettiva lucida sulle trasformazioni in atto, specialmente per il mondo delle banche, della finanza e delle PMI. "L'AI sta democratizzando l'accesso a strumenti potenti, ma questo richiede una maggiore responsabilità da parte di tutti gli attori," ha affermato Deiana. Ha evidenziato come, se da un lato l'AI offra strumenti senza precedenti per la gestione del rischio e la personalizzazione dei servizi, dall'altro ponga sfide in termini di competenze e di equità. "Non possiamo permetterci che l'AI crei un nuovo digital divide. La fiducia è la moneta dell'economia digitale, e l'AI deve essere costruita su basi etiche solide."
Questi temi sono stati ripresi da Giulio Gallera, che ha discusso gli investimenti pubblici del PNRR, da Fabio Greco e Giuseppe Gulino, che hanno portato la voce delle PMI e del settore assicurativo, e da Alfredo Sassi, che ha illustrato le potenzialità dell'AI nella filiera del farmaco.
Dall'Antropologia alla Governance: L'Uomo al Centro della Rivoluzione AI
"Un passaggio particolarmente incisivo dell'intervento di Fabrizio Abbate ha riguardato la spinosa questione del diritto d'autore e della proprietà intellettuale nell'era dell'Intelligenza Artificiale generativa. Abbate ha posto una domanda fondamentale che risuona con urgenza nel mondo creativo e legale: 'Cosa succederà alla creatività, e soprattutto alla difesa del diritto d'autore, quando le macchine non solo supportano la creazione, ma generano autonomamente contenuti che un tempo erano esclusiva prerogativa dell'ingegno umano?'
Ha evidenziato come i modelli di AI generativa vengano addestrati su vastissime quantità di dati preesistenti, spesso coperti da copyright, sollevando interrogativi complessi sulla liceità di tale utilizzo e sulla paternità delle opere risultanti. 'Stiamo assistendo a un cambio ontologico,' ha ribadito Abbate, 'in cui la stessa definizione di autore e di opera originale viene messa in discussione.' Ha citato le cause legali già in corso a livello internazionale, come quella del New York Times contro OpenAI, come segnali di una battaglia legale e culturale appena iniziata.
L'intervento ha sottolineato la necessità di un quadro normativo specifico che non si limiti ad applicare vecchie categorie a nuove realtà, ma che sappia cogliere la specificità dell'AI. 'Il GDPR non basta,' ha affermato, 'serve un approccio che bilanci la spinta all'innovazione con la tutela dei diritti dei creatori e la salvaguardia del valore del lavoro intellettuale.' Abbate ha invitato a una riflessione profonda su come l' 'economia delle intenzioni', alimentata dall'AI, possa coesistere con un sistema che riconosca e remuneri equamente la creatività umana, per evitare che la tecnologia, invece di essere uno strumento di emancipazione, diventi un fattore di ulteriore concentrazione di potere e di svalutazione del contributo individuale."
La necessità di regole e di una governance consapevole è stata un filo conduttore in molti interventi, sottolineando come le decisioni in ambito AI abbiano implicazioni dirette e profonde sulla vita dei cittadini e richiedano un dibattito pubblico informato e una cittadinanza attiva.
Riflessioni Finali: Un Patto per l'AI Responsabile
Il 1° Congresso Nazionale ENIA si è concluso con un messaggio potente: l'Italia ha le carte in regola per essere protagonista nella rivoluzione dell'AI, ma questo richiede una visione condivisa, investimenti mirati e, soprattutto, un impegno collettivo verso uno sviluppo responsabile. La "ricchezza" promessa dall'AI può tradursi in una vera "rigenerazione" solo se guidata da "regole" chiare e da un'etica che ponga sempre l'essere umano e il bene comune al centro. La sfida lanciata da ENIA è quella di costruire un ecosistema AI che sia fonte di progresso condiviso, dove l'innovazione tecnologica vada di pari passo con la tutela dei diritti fondamentali e il benessere collettivo. L'appello finale è a una responsabilità collettiva: istituzioni, imprese, accademia e cittadini devono collaborare per scrivere insieme le regole di questo nuovo capitolo della storia umana.
Ascolta la nostra rubrica con l'intervento dell'Avv. Fabrizio Abbate
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