In Italia, il costo dell'energia non è uguale per tutti. Un'analisi dell'Ufficio studi della CGIA mette in luce una disparità "spaventosa" che colpisce al cuore il tessuto produttivo del Paese: le piccole e micro imprese. Se per l'elettricità pagano il 55% in più rispetto alle grandi industrie, per il gas il divario raddoppia, con bollette che costano il doppio. Una penalizzazione che non solo frena la competitività, ma si intreccia con un'altra emergenza, quella sociale, della povertà energetica, che colpisce oltre 5 milioni di italiani e vede tra i più vulnerabili proprio i lavoratori autonomi.
Costo del gas in Italia
Confronto tra piccole imprese e grandi imprese
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Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat
Confronto costo gas tra piccole imprese e grandi imprese nei principali Paesi dell’Eurozona (valori in euro per MWh)
|
AREA EURO |
Germania |
Francia |
Spagna |
ITALIA |
Piccole |
94,8 |
95,0 |
103,9 |
48,5 |
99,5 |
Grandi |
50,5 |
57,0 |
46,4 |
42,5 |
47,9 |
Diff.
% |
+88% |
+67% |
+124% |
+14% |
+108% |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Eurostat
Perché i piccoli pagano di più? Le cause della disparità
Peso delle componenti fisse: In Italia, oneri di sistema, costi di rete e tasse pesano per circa il 40% sulla bolletta di una piccola impresa, mentre per una grande azienda l'incidenza scende al 17%. Questo perché i costi fissi si "spalmano" su consumi molto più bassi.Potere contrattuale nullo: Le grandi industrie acquistano volumi enormi di energia, spesso tramite broker specializzati, ottenendo tariffe vantaggiose e contratti pluriennali stabili. Le PMI, al contrario, hanno un potere negoziale quasi inesistente e sono soggette alle fluttuazioni del mercato.Agevolazioni per i "grandi": Le aziende energivore beneficiano per legge di sconti su accise e oneri, agevolazioni a cui le piccole imprese raramente possono accedere.Costi di distribuzione: La capillare diffusione delle micro imprese sul territorio, anche in aree meno servite, può far lievitare i costi di distribuzione.
Le conseguenze: dai distretti produttivi alla povertà energetica
Commento e consigli: cosa si può fare?
Promuovere i Gruppi d'Acquisto di Energia: Incentivare e facilitare la creazione di consorzi o gruppi d'acquisto tra PMI. Aggregando la domanda, anche le piccole imprese possono aumentare il loro potere contrattuale e accedere a tariffe migliori, simili a quelle industriali.Riformare gli Oneri di Sistema: È necessario rivedere la struttura della bolletta per le piccole utenze. Si potrebbe pensare a una rimodulazione degli oneri di sistema che ne riduca l'incidenza per le fasce di consumo più basse, spostando parte del peso su quelle più alte o trovando fonti di finanziamento alternative per le voci che oggi gravano sulla bolletta (come gli incentivi alle rinnovabili).Incentivi per l'Efficienza e l'Autoproduzione: La migliore energia è quella non consumata. È fondamentale potenziare gli incentivi (come crediti d'imposta o contributi a fondo perduto) per aiutare le PMI a investire in efficienza energetica (cappotto termico, infissi, illuminazione a LED) e in impianti di autoproduzione, come il fotovoltaico. Questo ridurrebbe la loro dipendenza dalla rete e la loro vulnerabilità ai prezzi.Potenziare il Bonus Sociale per le famiglie: Per contrastare la povertà energetica, è cruciale rendere il bonus sociale più efficace, automatico e accessibile, garantendo che raggiunga tutte le famiglie che ne hanno diritto, comprese quelle dei lavoratori autonomi in difficoltà.
Stima famiglie e individui in povertà energetica (anno 2023)
Rank per inc. % |
Regioni e ripartizioni |
N°
famiglie in povertà energetica |
N° persone in povertà energetica |
Inc. % delle famiglie in povertà energetica |
1 |
Calabria |
156.639 |
348.794 |
19,1 |
2 |
Basilicata |
42.620 |
94.274 |
17,8 |
3 |
Molise |
23.362 |
50.560 |
17,6 |
4 |
Puglia |
289.533 |
672.401 |
17,4 |
5 |
Sicilia |
297.503 |
676.622 |
14,2 |
6 |
Sardegna |
93.620 |
194.980 |
12,5 |
7 |
Trentino Alto Adige |
54.974 |
122.594 |
11,4 |
8 |
Campania |
215.946 |
533.387 |
9,6 |
9 |
Abruzzo |
47.617 |
105.923 |
8,4 |
10 |
Piemonte |
155.909 |
325.205 |
7,7 |
11 |
Valle d’Aosta |
4.690 |
9.398 |
7,7 |
12 |
Lombardia |
329.925 |
715.998 |
7,2 |
13 |
Emilia Romagna |
146.685 |
313.952 |
7,1 |
14 |
Liguria |
53.698 |
104.926 |
7,0 |
15 |
Veneto |
134.959 |
303.624 |
6,3 |
16 |
Toscana |
104.311 |
225.420 |
6,2 |
17 |
Lazio |
155.531 |
329.216 |
5,8 |
18 |
Friuli Venezia Giulia |
31.940 |
66.447 |
5,6 |
19 |
Umbria |
19.032 |
41.526 |
4,9 |
20 |
Marche |
32.137 |
72.164 |
4,9 |
|
ITALIA |
2.390.631 |
5.307.411 |
9,0 |
|
NORD OVEST |
544.222 |
1.155.527 |
7,3 |
|
NORD EST |
368.559 |
806.617 |
7,0 |
|
CENTRO |
311.011 |
668.325 |
5,8 |
|
MEZZOGIORNO |
1.166.839 |
2.676.942 |
13,8 |
Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati OIPE e Istat