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martedì 25 giugno 2024

JULIAN ASSANGE LIBERO! di Anna TURLETTI



Dopo cinque anni di carcere, Julian Assange si dichiarerà colpevole di un'unica accusa che gli permetterà di “camminare” libero e tornare in Australia, la sua nazione di origine. 

Julian Assange è stato liberato dal carcere londinese di massima sicurezza di Belmarsh e si prevede che si dichiarerà colpevole di un singolo reato statunitense, in quello che potrebbe segnare la fine di una saga lunga anni che ha attraversato i continenti e lo ha visto come un campione della libertà di stampa e una minaccia per sicurezza nazionale USA.

Chi è Julian Assange?



Assange è nato nel 1971 a Townsville, nello stato australiano del Queensland. Si interessò ai computer in giovane età e all'inizio degli anni '90 era considerato uno degli hacker australiani più esperti.

Nel 2006 ha fondato WikiLeaks, un'organizzazione che pubblicava materiale trapelato. Fu solo nel 2010 che Assange raggiunse la fama mondiale dopo aver pubblicato una serie di fughe di notizie di una donna, Chelsea Manning, un ex soldato dell’esercito americano. Tra i file c'era un video di un attacco con un elicottero Apache del 2007 da parte delle forze americane a Baghdad che uccise 11 persone, tra cui due giornalisti della Reuters.

Il governo degli Stati Uniti ha avviato un'indagine penale e alla fine Manning è stata condannata e incarcerata per le fughe di notizie, anche se in seguito la sua pena è stata commutata.

Nel novembre 2010, WikiLeaks ha pubblicato un dump (ovvero il backup di un archivio di dati) di oltre 250.000 dispacci diplomatici statunitensi (alcuni dei quali sono stati pubblicati sul Guardian).

Nel 2016, Assange ha fatto nuovamente notizia dopo che WikiLeaks ha pubblicato e-mail da parte di operatori del partito democratico in vista delle elezioni presidenziali americane. I pubblici ministeri statunitensi hanno affermato che le e-mail sono state rubate dall’intelligence russa e facevano parte di un’operazione per interferire nelle elezioni per conto di Donald Trump.

Assange è stato acclamato da molti in tutto il mondo come un eroe che ha portato alla luce le malefatte militari statunitensi in Iraq e Afghanistan, ma la sua reputazione è stata parzialmente scalfita anche dalle accuse di stupro, cosa che lui ha sempre negato.

Perché era in prigione?

Un mandato d'arresto per Assange è stato emesso nel 2010 per due distinte accuse di violenza sessuale in Svezia, da parte di due donne che, secondo uno schema ormai piuttosto usato per mettere fuori gioco personaggi scomodi, potrebbero essere state pagate per approcciarlo, offrirsi al giornalista e poi dichiarare che era stato lui ad averle aggredite. Dopo che un tribunale del Regno Unito ha stabilito che poteva essere estradato in Svezia, Assange è entrato nell'ambasciata ecuadoriana dove gli è stato concesso asilo politico. All'epoca era stato riferito che temeva che, se fosse stato estradato in Svezia, avrebbe potuto essere estradato negli Stati Uniti.

Rimase lì per quasi sette anni, durante i quali i suoi rapporti con il governo ecuadoriano divennero sempre più ostili. Il ministro degli Esteri del paese nel 2019 ha accusato Assange di comportamenti scortesi, che erano dall’andare su uno skateboard e giocare a calcio all’interno dell’ambasciata fino a maltrattare e minacciare il personale dell’ambasciata stessa.

Nel 2017, le autorità svedesi hanno ritirato le accuse contro Assange, ma il suo mandato di arresto nel Regno Unito per aver saltato la cauzione era ancora valido. Nel 2019 l’Ecuador ha ritirato il suo asilo e ha permesso alla polizia britannica di entrare nell’ambasciata per arrestarlo.



Dopo la sua partenza dall'ambasciata, Assange è stato arrestato per conto degli Stati Uniti che ne avevano richiesto l'estradizione. Gli Stati Uniti volevano che affrontasse 18 accuse e lo accusarono di incoraggiare e aiutare Chelsea Manning a rubare i file militari. Se ritenuto colpevole avrebbe rischiato una pena fino a 175 anni di carcere.

Perché è stato rilasciato?

Negli ultimi cinque anni, Assange è stato imprigionato in un carcere di massima sicurezza nel sud di Londra, dove gli è stata negata la libertà su cauzione perché ritenuto a rischio di fuga. Durante tutto questo tempo, sua moglie Stella (avvocato molto attivo a livello globale per la causa del marito), la sua famiglia e i suoi sostenitori affermano che la sua salute fisica e mentale è andata peggiorando.

Nel 2021, un tribunale del Regno Unito aveva affermato che Assange avrebbe potuto essere estradato negli Stati Uniti, ma all’inizio di quest’anno ha ottenuto il diritto di ricorrere in appello contro tale verdetto.

A febbraio, il parlamento australiano ha approvato una mozione che invitava i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito a consentire ad Assange di tornare nel suo paese natale. Poi, ad aprile, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che stava prendendo in considerazione una richiesta da parte dell’Australia di far cadere il procedimento giudiziario contro Assange.

Anche se non è chiaro il motivo per cui sia stato rilasciato ora, la famiglia di Assange – inclusa sua madre – ha detto martedì che la fine del suo “calvario” è dovuta alla “diplomazia silenziosa”, mentre suo padre ha ringraziato il primo ministro australiano, Anthony Albanese, che in campagna elettorale aveva promesso che avrebbe riportato in patria il giornalista.

Cosa c'è nell'accordo?

È previsto che Assange compaia davanti a un tribunale federale nelle Isole Marianne Settentrionali, un territorio commonwealth americano nel Pacifico occidentale, dove dovrebbe dichiararsi colpevole di un'accusa ai sensi dell'Espionage Act di cospirazione per aver ottenuto e diffuso illegalmente informazioni riservate sulla difesa nazionale. Si prevede che la richiesta di estradizione verrà ritirata e Assange non dovrà affrontare altre accuse.

L’udienza si svolgerà nelle Isole Marianne Settentrionali a causa dell’opposizione di Assange a viaggiare negli Stati Uniti continentali e della vicinanza della corte all’Australia.

I pubblici ministeri hanno concordato una condanna a cinque anni, ma hanno detto che il tempo già scontato in una prigione britannica verrà conteggiato ai fini di questa condanna. Ciò significa che probabilmente sarà libero dopo la sentenza.

La dichiarazione di colpevolezza deve ancora essere approvata da un giudice, ma se così fosse, si prevede che ritornerà in Australia dopo la sentenza.

John Shipton, il padre di Assange, ha detto martedì ai media australiani che sembra che "Julian potrà godersi una vita normale con la sua famiglia e sua moglie Stella”.

Sono contenta di questo risultato, che mi ha visto combattere da giornalista libera contro tale ingiustizia, diffondendo nel tempo aggiornamenti e informazioni sulla sua situazione e sull’andamento della sua storia personale e giudiziaria.

CERTO che però, dopo aver vissuto anni, cioè 1901 giorni, in un carcere di massima sicurezza, per 23 ore al giorno in una cella di 2metri x tre, con 5 minuti al giorno di interazione sociale in un piccolo cortile coperto e circondato da rete e filo spinato (come se fosse un mostro terribile), dopo aver vissuto la deprivazione sociale, sensoriale, emotiva, psicologica e anche del sonno, l’isolamento umano, azioni di pressione e violenza psicologica e fisica, ORA dover anche ammettere di essere colpevole per avere diffuso notizie VERE, è un vero insulto ai DIRITTI dell’UMANITÀ e della libera informazione.

Senza contare che temo per la sua salute psicofisica, in questi anni di carcere facilmente intaccata dalle violenze dei suoi avversari e carnefici, i quali sanno che ora hanno colpito un giornalista per educarne (e bloccarne) tanti altri. 



JULIAN ASSANGE si dichiarerà colpevole, pur sapendo di dire la verità, come fecero nel passato personaggi del calibro di Galileo Galilei (di fronte al tribunale dell'inquisizione papale) e Tiziano Terzani (di fronte al regime maoista cinese).

La storia è sempre la stessa.

Anna TURLETTI

 

sabato 25 maggio 2024

OPERA DI LAIKA DEDICATA A JULIAN ASSANGE