La Giornata Mondiale dell’Amicizia, istituita ufficialmente il 30 luglio 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nasce proprio con questo spirito: promuovere la cultura della pace attraverso i legami umani. In un mondo attraversato da conflitti, incertezze e tensioni crescenti, la forza dell’amicizia può rappresentare un motore silenzioso ma potentissimo di cambiamento.
Un'origine spontanea, una celebrazione globale
Prima di diventare una ricorrenza internazionale, la Giornata dell’Amicizia è stata celebrata in diversi Paesi in modo spontaneo. Le prime iniziative risalgono agli anni ’30 negli Stati Uniti, grazie all’intuizione di Joyce Hall, fondatore della Hallmark Cards, che vedeva nell’amicizia un valore da onorare come la maternità o la famiglia.
Ma è solo nel XXI secolo che le Nazioni Unite ne hanno compreso la portata universale, elevandola a strumento di diplomazia culturale e coesione tra popoli. Un messaggio forte: l’amicizia è un diritto di tutti, non un privilegio di pochi.
Il messaggio del 2025: amicizia nei tempi difficili
Il tema della Giornata Mondiale dell'Amicizia nel 2025 è quanto mai attuale: "Coltivare relazioni di sostegno reciproco nei periodi difficili". Un invito ad andare oltre le differenze politiche, religiose e culturali, per riscoprire il potere dell’ascolto, della gentilezza e dell’empatia. Elementi che oggi, nell’era dell’iperconnessione ma anche dell’iperpolarizzazione, sembrano spesso smarriti.
Siamo abituati a parlare di amicizia in termini personali, ma l’ONU ci ricorda che l’amicizia può diventare una scelta politica, un atto rivoluzionario. Se imparassimo a costruire rapporti fondati sul rispetto e sul dialogo, molte barriere – mentali e materiali – crollerebbero.
L’amicizia come strumento di pace
La dichiarazione dell’ONU la definisce «un sentimento nobile e prezioso nella vita degli esseri umani». Non è retorica: la storia ci mostra come molte iniziative di pace e cooperazione siano nate da relazioni personali tra leader, intellettuali, cittadini comuni.
Pensiamo alla distensione tra USA e URSS nei momenti più tesi della Guerra Fredda, facilitata da rapporti personali tra mediatori; o alle comunità religiose che in tante parti del mondo dialogano a livello locale, costruendo ponti invisibili ma solidi, grazie all’amicizia tra singoli esponenti.
Il nostro tempo ha bisogno di amicizia vera
In tempi di isolamento sociale, disagio giovanile e diffidenza generalizzata, educare all’amicizia è un’urgenza. Le scuole, i media, le famiglie dovrebbero riscoprire questo valore non come un’utopia, ma come un’abilità relazionale da coltivare con cura. L’amicizia autentica, fatta di verità e rispetto, è la migliore forma di prevenzione contro l’odio, l’indifferenza e l’egoismo.
L’impegno di ognuno di noi
Le Nazioni Unite invitano istituzioni, scuole, associazioni e cittadini a promuovere attività e iniziative che diffondano i valori dell’amicizia, della solidarietà e della comprensione reciproca. Radio Idea e il nostro portale ideanews.org si uniscono a questo appello, rinnovando l’impegno a diffondere contenuti che uniscano, che creino legami, che costruiscano ponti tra persone e territori.
In conclusione: l’amicizia è un dovere umano
Non è solo un sentimento da celebrare con una frase fatta o un abbraccio virtuale. È un dovere umano. Non si tratta di essere amici di tutti, ma di coltivare uno sguardo amichevole verso il mondo. In un’epoca in cui tutto spinge alla divisione, l’amicizia resta uno degli atti più coraggiosi e rivoluzionari che possiamo compiere.