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domenica 11 maggio 2025

Aumentano i casi di tumore: l’intervista al maresciallo Nuzzo solleva interrogativi sui vaccini mRNA


Il maresciallo Roberto Nuzzo, già noto per le sue inchieste e interventi su temi di sanità e trasparenza, è stato recentemente intervistato da Telecolor, storica emittente televisiva con sede a Cremona e ampia diffusione nel Nord Italia. Durante l’intervista, trasmessa anche da IdeaNews per la diffusione su Radio Idea e il Circuito Airplay, Nuzzo ha affrontato il delicato argomento dell’aumento dei casi oncologici, con particolare riferimento al fenomeno definito da alcuni “turbo-cancro”, sollevando la questione di un possibile legame tra queste diagnosi aggressive e la somministrazione dei vaccini anti-Covid a mRNA.

Nel corso dell’intervista, la conduttrice ha posto una domanda diretta:
“Maresciallo Nuzzo, secondo le sue ricerche, può esserci un collegamento tra la rapidità di alcuni tumori e i vaccini anti-Covid?”
Nuzzo ha risposto:
“Non si tratta di allarmare, ma di aprire un confronto pubblico basato sui dati. I numeri parlano chiaro, e oggi anche studi internazionali pongono l’accento sulla necessità di approfondire questo nesso.”

Tra i riferimenti forniti nel corso dell’intervista, vengono citati studi scientifici pubblicati su piattaforme come Preprints.org e articoli di approfondimento come quello apparso su Slay News, oltre al contributo del Dr. McCullough che denuncia oltre 560 mila decessi legati, secondo le sue analisi, alle campagne vaccinali.

IdeaNews si impegna da sempre a proporre notizie verificate, anche quando si discostano dalla narrativa dominante, dando spazio a voci e interrogativi che spesso trovano poco risalto nel dibattito pubblico.

Non è nostra intenzione generare allarmismo né diffondere notizie sensazionalistiche, ma riteniamo doveroso informare su problematiche rilevanti, specie quando toccano la salute collettiva.

Invitiamo i lettori ad approfondire direttamente dai documenti e dai video indicati qui sotto, per formarsi un'opinione consapevole:

FOX NEWS – Trump blocca i finanziamenti ai biolaboratori:
Studio scientifico (Preprints, 15 aprile 2025):
Traduzione italiana in PDF dello studio:
Articolo su Slay News (Giappone conferma rischio “turbo cancer”):
Video del Dr. McCullough:
Post Facebook di Roberto Nuzzo sul tema tumori:
Roberto Nuzzo su Telecolor

giovedì 19 settembre 2024

HA FINITO LA SUA PARTITA, SCHILLACI...

 Dedicato a Totò

di Anna Turletti


LA MORTE POCHE ORE FA, a soli 59 anni di Totò Schillaci, famoso ex calciatore italiano, ha creato un grande vuoto nel mondo del calcio e tra i suoi numerosi ammiratori. Nato il 1 dicembre 1964 a Palermo, Schillaci è divenuto famoso soprattutto per la sua eccezionale performance ai Mondiali di Italia ’90. Con sei gol segnati, ha portato la squadra italiana fino alla semifinale e si è meritato il titolo di capocannoniere del torneo, nonché un pallone d’oro. “Tutti affettuosamente lo chiamiamo Totò”, si diceva di colui che divenne una leggenda in quegli anni, non solo per le sue doti tecniche, bensì anche per la sua grinta e passione, sfoggiate sul campo.

Dopo aver iniziato la sua carriera calcistica nel Messina, ha avuto l’opportunità di giocare per squadre rinomate come Juventus e Inter, dove si è distinto come un attaccante velocissimo e implacabile davanti alla porta. Grazie alla sua determinazione e alla capacità di segnare gol decisivi, è diventato un simbolo del calcio italiano negli anni ’90. 




Pur avendo una carriera internazionale relativamente breve, la sua performance durante i Mondiali del ’90 lo ha consacrato come uno dei giocatori più amati nella storia del calcio italiano. E’ stato anche il primo giocatore italiano ad avere militato con successo, verso fine carriera, in una squadra giapponese, dopo aver giocato nella Juventus e nell’Inter.

Successivamente al ritiro dal calcio professionistico, Schillaci si impegnò in diverse attività, tra le quali la gestione di una scuola di calcio, con l’obiettivo di trasmettere alle giovani generazioni sia la sua passione che la sua esperienza. In aggiunta, è stato presente in trasmissioni televisive, mantenendo così un rapporto continuativo con il pubblico. 




Negli ultimi tempi era tornato alla ribalta per problemi di salute: recentemente si era tornati a scrivere sulle testate giornalistiche, specie quelli sportive, che da tempo combatteva contro una malattia grave, ma nessuno aveva specificamente rivelato da quanto tempo e di quale malattia si trattasse.

Ma ora che purtroppo, dopo l’aggravamento di questi ultimi giorni di cui era trapelata notizia, abbiamo avuto la conferma che si trattava di un tumore, nello specifico al colon, il nostro pensiero è corso alla perdita recente e inaspettata di altri campioni famosi del calcio (e non solo!!!) come Vialli, Mihailovich, Pelè (anche lui malato di tumore al colon!) e altri, ai quali è stata per esempio associata, dopo un periodo di ritorno alla salute, una recidiva oncologica feroce e una morte in tempi rapidi.

E sempre il nostro pensiero è volato alle parole di famosi dottori onesti, spesso avversati, denigrati ed emarginati dai regimi farmaceutico-sanitari, finanche dei premi nobel come il compianto Dottore francese Luc Montagnier, i quali avevano avvertito il mondo delle probabili e temibili correlazioni tra la somministrazione di sieri genici a mRNA, i problemi al sistema immunitario (legati alla proteina spike?) e di conseguenza l’insorgenza di temibili turbo-cancri, come quelli che la statistica ci conferma essere cresciuti mostruosamente, come un incubo, tra giovani, adulti e anziani, in questi ultimi 2-3 anni. Ma per Schillaci non sapremo mai che cosa realmente è successo…




Ora però il nostro pensiero torna a Totò, giocatore verace del Sud, mai snob e sempre combattente sul campo: il suo addio lascia uno sconcerto profondo nel mondo del calcio, ma resterà per sempre nei cuori dei tifosi come un campione indimenticabile. Schillaci, uno degli eroi di Italia ’90, che ha fatto sognare un intero Paese per poco tempo, rimarrà sempre un simbolo.

Anna

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