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venerdì 19 settembre 2025

Class Action contro Pfizer: Quando i Cittadini Chiedono Giustizia per il Vaccino Covid-19

Il dibattito sulla gestione della pandemia di Covid-19 e sulle campagne vaccinali continua a essere un tema centrale nella nostra società, sollevando interrogativi e generando nuove iniziative. In questo contesto, sta prendendo forma un'azione collettiva di risonanza significativa: una Class Action contro Pfizer, promossa da cittadini che ritengono di aver subito danni o di avere dubbi non ascoltati riguardo al vaccino Comirnaty. Per fare chiarezza su questa complessa iniziativa, abbiamo avuto il piacere di ospitare ai microfoni di Ideanews Antonio Porto, Segretario Generale Nazionale del sindacato Osa Polizia e, in questa veste, presidente del comitato di scopo della Class Action Vaccino Covid-19.

Un'Azione Collettiva per Chiedere Risposte e Tutela

L'ingegner Mario Di Gregorio ha guidato l'intervista con Antonio Porto, svelando i dettagli di un'iniziativa che mira a dare voce a migliaia di cittadini. La Class Action Vaccino Covid-19 nasce, come spiegato da Porto, dall'esigenza di offrire una rappresentanza unitaria e strutturata a chi, a seguito della campagna vaccinale, ha manifestato perplessità o ha vissuto esperienze non adeguatamente considerate dalle istituzioni.

Ascoltiamo:

Le motivazioni principali che hanno spinto alla creazione del comitato di scopo sono tre:

  1. Tutela dei Diritti: Garantire ai presunti danneggiati la possibilità di far valere le proprie ragioni in modo collettivo, superando l'isolamento del singolo.

  2. Richiesta di Risposte Istituzionali: Chiedere chiarezza, risarcimenti e giustizia.

  3. Prove Sulla Conoscenza di Pfizer: Antonio Porto ha sottolineato che il comitato di scopo è in possesso di prove che indicherebbero come Pfizer fosse a conoscenza, già al momento dell'immissione in commercio o successivamente, di difetti del prodotto Comirnaty, dati dalle segnalazioni e dalle reazioni avverse. Questa circostanza, secondo Porto, rende possibile la promozione della Class Action in Italia.

Un Pool Difensivo Multidisciplinare per la Complessità della Causa

Per affrontare una materia così complessa, il comitato ha costituito un pool di avvocati altamente specializzati in diritto civile, penale, amministrativo e del lavoro. Porto ha evidenziato come questa scelta multidisciplinare sia cruciale, poiché le situazioni emerse possono toccare contemporaneamente più ambiti giuridici. La forza di questa squadra risiede nell'integrazione delle competenze e nel coordinamento costante, garantendo un approccio unitario e una tutela completa, non solo giuridica ma anche strategica. Gli avvocati coinvolti, inoltre, sono gli stessi che hanno già depositato una denuncia penale contro Pfizer, l'EMA e la Commissione Europea, possedendo quindi una profonda conoscenza della materia e della vasta documentazione in merito.

Come Aderire alla Class Action: Le Tre Classi di Adesione

La Class Action si struttura in tre diverse categorie di adesione, pensate per coprire diverse casistiche:

  1. Prima Classe: Dedicata a chi è stato vaccinato con Comirnaty di Pfizer e non lamenta patologie o danni a seguito della vaccinazione, ma intende comunque partecipare all'azione collettiva.

  2. Seconda Classe: Riguarda coloro che lamentano reazioni avverse o patologie insorte dopo la vaccinazione, spesso con difficoltà a identificarle o a trovare cure adeguate.

  3. Terza Classe: Rivolta agli eredi di persone decedute a seguito della vaccinazione.

L'unico requisito comune per tutte le classi è aver assunto il farmaco Comirnaty di Pfizer.

I passaggi per aderire sono semplici e dettagliati sul sito ufficiale: è sufficiente visitare www.classactionvaccinocovid19.org, scaricare il modulo dalla sezione adesioni, compilarlo, firmarlo e inviarlo con la documentazione richiesta all'indirizzo email dedicato (adesioni@classactionvaccinocovid19.org). Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul canale Telegram "classactionvaccinocovid19".

Prossime Tappe e Aspettative Future

Antonio Porto si è detto convinto che la documentazione in possesso del comitato sia sufficientemente robusta per portare avanti l'iniziativa. Il primo passaggio cruciale è la raccolta delle adesioni e lo studio della documentazione fornita da ogni ricorrente. Successivamente, verrà assegnato a ogni aderente un consulente di parte che elaborerà una relazione tecnica, assegnando una classe specifica e quantificando l'eventuale danno. Solo dopo queste fasi preliminari, la Class Action sarà depositata nel tribunale competente, dove ogni tribunale italiano ha una sezione dedicata a queste procedure.

Conclusione

L'intervento di Antonio Porto ha offerto una panoramica completa su questa iniziativa legale, destinata ad avere una grande risonanza sociale e giuridica. La Class Action Vaccino Covid-19 rappresenta un tentativo significativo di milioni di cittadini di trovare risposte e giustizia in un capitolo delicato della storia recente.

Invitiamo i nostri lettori a consultare il sito ufficiale www.classactionvaccinocovid19.org per ogni informazione e per le modalità di adesione.

Qual è la vostra opinione su questa iniziativa? Avete esperienze o pensieri da condividere? Lasciate un commento qui sotto e partecipate alla discussione.

Intervista pubblicata su Facebook:

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mercoledì 11 giugno 2025

Denuncia ai vertici UE, EMA e Big Pharma: Antonio Porto racconta i retroscena a IdeaNews


Un’intervista esclusiva ad Antonio Porto, Segretario Generale di OSA Polizia, sul ricorso presentato contro Commissione UE, EMA, Pfizer e BioNTech.

Un ricorso che punta dritto ai vertici delle istituzioni europee, un’azione legale destinata a lasciare il segno e, al centro, un sindacalista in divisa: Antonio Porto, Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato e Segretario Generale Nazionale del sindacato OSA Polizia.

Già noto ai nostri microfoni per le sue prese di posizione contro gli obblighi vaccinali nel comparto sicurezza, Porto è tornato su IdeaNews per illustrare in anteprima i contenuti di una denuncia clamorosa, formalmente depositata da OSA APS, OSA Polizia e SFD – Sindacato della Guardia di Finanza.

I destinatari della denuncia

Nell’atto, firmato dagli avvocati Angelo Di Lorenzo, Antonietta Veneziano e Roberto Martina dell’associazione Avvocati Liberi, con il supporto tecnico del chimico Gabriele Segalla e dell’ingegnere Giovanni Trambusti, vengono denunciati:

  • Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione Europea)
  • Stella Kyriakides (Commissaria alla Salute)
  • Margaritis Schinas (Vicepresidente UE)
  • Emer Cooke (Direttrice EMA)
  • Albert Bourla (CEO Pfizer)
  • Ugur Sahin (CEO BioNTech)

Le accuse spaziano dalla corruzione alla frode nelle pubbliche forniture, dal falso ideologico fino a reati gravissimi come lesioni, omicidio e somministrazione pericolosa di medicinali, riferiti al vaccino Comirnaty (Tozinameran/BNT162b2) di Pfizer-BioNTech, autorizzato in Europa con procedura condizionata nel dicembre 2020.

Le prove: Pfizer Papers e non solo

Come spiegato da Porto nel corso dell’intervista, la denuncia si fonda su quattro pilastri documentali:

  • 450.000 pagine di documenti interni Pfizer, desecretati negli USA su ordine di un giudice nel 2022.
  • Gli studi scientifici pubblicati da Gabriele Segalla su International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research.
  • I documenti EMA relativi all’autorizzazione e valutazione del Comirnaty.
  • L’interrogatorio dell’ex Ministro Roberto Speranza, attualmente parte di un altro procedimento penale in Italia.

Crimini contro l’umanità?

“La denuncia qualifica i reati come crimini a carattere universale,” ha sottolineato Porto. “Parliamo di azioni che hanno prodotto discriminazione, perdita del lavoro, effetti avversi anche letali, e che hanno avuto conseguenze dirette sulla popolazione italiana.” Il documento parla esplicitamente di “crimini contro l’umanità”, richiamando la giurisdizione internazionale e quella nazionale.

Silenzi e ostacoli

A precisa domanda, Porto ha confermato che finora le istituzioni hanno reagito con “un silenzio strategico”, mentre alcuni media “tentano di minimizzare o etichettare come complottismo una denuncia fondata su dati e firme legali”. Nessuna risposta ufficiale è ancora pervenuta dalla Commissione Europea né dall’EMA.

CONCLUSIONI
Porto è chiaro nelle sue parole:
“Non ci fermiamo qui. A breve renderemo pubblici tutti i materiali — denuncia, allegati, fonti — affinché ogni cittadino possa valutare da sé. Non chiediamo credulità, ma trasparenza. E verità.”
IdeaNews continuerà a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda. Vi terremo informati sui prossimi passi legali, politici e mediatici legati al ricorso.
Ringraziamo l’Assistente Capo Coordinatore Antonio Porto per aver illustrato con chiarezza e determinazione una vicenda che tocca diritti fondamentali e fiducia pubblica.
L’intervista è a cura dell’Ing. Mario Di Gregorio per IdeaNews e va in onda su Radio Idea e sul circuito Airplay, nei notiziari informativi.
È disponibile anche online: potete ascoltarla integralmente sulla nostra pagina Facebook ufficiale.

Per continuare a seguire gli sviluppi, restate aggiornati su ideanews.org, l’informazione che non si allinea.

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