Riflessioni sulla Geoingegneria: Oltre le Teorie sulle Scie Chimiche e il Rischio di Semplificazioni Narrative
Il contesto: tra Geoingegneria e una Certa Chiusura Narrativa
Il tema è tornato d’attualità dopo la pubblicazione dell'articolo di Adnkronos Prometeo (https://prometeo.adnkronos.com/territorio/teoria-delle-scie-chimiche-kennedy-rischi-leggi-geoingegneria/) e rilanciato da molte autorevoli testate. Quest'ultimo tende a etichettare diverse voci critiche come teorie cospirazioniste, tralasciando però alcuni dettagli che emergono da documenti ufficiali, dichiarazioni pubbliche e programmi di ricerca governativi. E qui entra in gioco un aspetto rilevante: l'informazione scientifica ha il compito di chiarire e contestualizzare, possibilmente senza limitare lo spazio per un dibattito informato.
Appellarsi genericamente alla “scienza” senza considerare documenti specifici come il brevetto US5003186A (Stratospheric Welsbach seeding), i report governativi USA del 2022 e le dichiarazioni di enti come NOAA e NASA, può apparire come una semplificazione del dibattito scientifico in corso. La ricerca sulla geoingegneria, infatti, non solo esiste ma viene finanziata e discussa a livello istituzionale.
Sebbene le scie di condensazione classiche si dissolvano rapidamente, è osservazione comune notare scie persistenti che si espandono creando coperture simili a strati nuvolosi artificiali. Indagini indipendenti su campioni di suolo e acqua hanno talvolta mostrato concentrazioni elevate di metalli (alluminio, bario, stronzio) potenzialmente compatibili con tecniche di aerosol. Questi aspetti non trovano menzione nell'articolo in esame.
Il riconoscimento dell'esistenza di sperimentazioni di gestione della radiazione solare (SRM) dovrebbe, logicamente, aprire il dibattito sulla loro portata e regolamentazione, non chiuderlo. Il report della Casa Bianca del 2024 ne discute come possibile “opzione strategica”. Si tratta quindi di una programmazione politica attiva, non di semplici ipotesi.
L'articolo sembra criticare chi, come Robert F. Kennedy Jr. o alcuni stati americani, chiede leggi per vietare o regolare la manipolazione climatica, quasi fossero un ostacolo alla scienza. Tuttavia, ci si potrebbe chiedere se la scienza autentica non debba operare proprio all'interno di regole e trasparenza. Suggerire che la regolamentazione ostacoli il progresso tecnico solleva interrogativi sul ruolo del controllo democratico sulla tecnologia.
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Molfetta Lungomare Colonna |
Affermare un consenso scientifico totale sulla non esistenza di determinate attività o sulla loro innocuità potrebbe non rispecchiare completamente la realtà. Esistono infatti scienziati che esprimono dubbi e richiedono monitoraggi indipendenti. Ignorare o sminuire queste voci non sembra pienamente allineato con i principi del dibattito scientifico, dove il dissenso informato è spesso motore di progresso.
Viene da chiedersi se la sfiducia non sia talvolta alimentata anche da una comunicazione istituzionale percepita come poco trasparente o restia al confronto su temi delicati. Etichettare sistematicamente domande o richieste di chiarimento come “negazionismo” o “complottismo” rischia di precludere un dialogo costruttivo.
Associare la validità di una questione alle posizioni politiche di chi la solleva ("è complottista perché populista") è una tecnica retorica che sposta l'attenzione dal merito dell'argomento alla persona che lo espone. Nel dibattito pubblico, dovrebbe contare la sostanza delle affermazioni, non l'etichetta politica di chi le pronuncia.
Utilizzando anche strumenti come ChatGPT per la verifica incrociata di dati e riferimenti (articoli, database governativi, fonti scientifiche), pur nella consapevolezza che nessuna IA fornisce certezze assolute, emerge un quadro complesso. Ricerche, programmi, leggi, dichiarazioni e un dibattito globale sulla geoingegneria sono documentabili. Ignorare questi elementi in nome di un certo tipo di “fact-checking” rischia di fornire un servizio incompleto all'informazione.
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Molfetta zona nord |
In questo spirito di approfondimento critico, ricordiamo che anche la nostra testata, Ideanews, segue da anni questa tematica, impegnandosi ad analizzare documenti e circostanze attraverso contributi sempre documentati, i cui contenuti possono essere consultati e ascoltati sul nostro sito con l'intento è offrire elementi per una comprensione più sfaccettata, al di là delle narrazioni prevalenti:
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