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mercoledì 23 aprile 2025

Uomini Vittime: Rompere il Muro del Silenzio e della Narrazione a Senso Unico – L'Iniziativa LUVV a Bari


Oltre il Silenzio: La Sofferenza Maschile Nascosta

In un'epoca in cui il dibattito sulla violenza di genere occupa giustamente le prime pagine e le agende politiche, una narrazione spesso unidirezionale rischia di oscurare una realtà complessa e dolorosa: quella degli uomini vittime di abusi. Una realtà resa spesso invisibile da stereotipi culturali millenari e, talvolta, alimentata forse anche da rappresentazioni mediatiche superficiali e stereotipate, che faticano a concepire il maschio al di fuori del ruolo di carnefice o, al massimo, di eroe sacrificabile. Eppure, i dati (spesso provenienti dall'estero per carenza di statistiche ufficiali italiane) e le storie individuali raccontano un'altra verità.

L'Iniziativa LUVV a Bari: Dare Voce a Tutte le Forme di Abuso

È in questo contesto che si inserisce l'iniziativa di volantinaggio della Lega Uomini Vittime di Violenza (LUVV), svoltasi a Bari il 19 aprile 2025. L'obiettivo: squarciare il velo di silenzio su una vasta gamma di violenze – fisiche, sessuali, psicologiche, economiche e giuridiche – che colpiscono uomini, padri, ragazzi e bambini maschi. La LUVV denuncia un sistema che non solo minimizza o ignora il loro dolore, ma che spesso li penalizza ulteriormente. Si parla di tassi di suicidio più alti tra gli uomini, di senzatetto in stragrande maggioranza maschile (molti dei quali padri separati che hanno perso tutto), di morti sul lavoro concentrate in professioni pericolose quasi esclusivamente maschili. Si evidenzia un sistema giuridico che, a parità di reato, tende a sospettare, condannare e incarcerare gli uomini più severamente, e servizi anti-violenza spesso impreparati o prevenuti nell'accogliere vittime maschili, che rischiano di non essere creduti o persino accusati a loro volta.

Focus: Paternità, Abusi Economici e Affettivi

Tra le forme di abuso evidenziate dalla LUVV, spesso sottovalutate ma dalle conseguenze devastanti, vi è la violenza economica e psicologica legata alle frodi di paternità e alla gestione delle separazioni. L'associazione sottolinea specificamente situazioni estreme, descrivendo il dramma di:
«uomini vittime di frodi di paternità, uomini costretti a riconoscere figli non voluti dopo che le partner hanno mentito sul prendere la pillola o hanno bucato loro i contraccettivi, uomini che vengono privati della casa pagata con i propri risparmi sudati di anni di lavoro usurante, e separati dai figli che vorrebbero tanto riabbracciare più spesso. Siamo la voce di uomini sminuiti e umiliati dalle partner davanti ai figli, in presenza di conoscenti e nel privato.»
Questo paragrafo descrive situazioni limite, dove la genitorialità e la relazione affettiva vengono strumentalizzate. Come suggerito nella tua richiesta di sintesi, queste dinamiche talvolta sembrano innescate da meccanismi quasi "programmati", dove una gravidanza, magari cercata subdolamente, diventa strumento di coercizione economica e affettiva, lasciando l'uomo intrappolato in obblighi finanziari e deprivato del rapporto genuino con i figli – scenari che purtroppo sembrano a volte tristemente ispirati dalle trame più superficiali di certi format televisivi focalizzati sul conflitto interpersonale.

Decostruire la Narrazione: Critica alla Visione Unidirezionale

La LUVV critica aspramente quella che definisce una "narrazione misandrica" (sessista anti-maschile) che permea media e società. Questa narrazione, secondo l'associazione, dipinge l'uomo quasi esclusivamente come oppressore ("Teoria del Patriarcato" come unica lente interpretativa), ignorando i ruoli e gli obblighi storicamente imposti anche agli uomini (leva militare obbligatoria, ruolo di unico provider economico, esclusione dalla cura domestica e paterna attiva) e le leggi del passato che penalizzavano anche loro (es. Delitto d'Onore). Si contesta il "doppiopesismo" giudiziario e mediatico e la tendenza a negare o minimizzare le false accuse, i cui effetti sulla vita degli uomini possono essere devastanti. Viene rigettata anche la retorica sulla "mascolinità tossica" come spiegazione semplicistica, che finisce per colpevolizzare l'uomo per le stesse catene sociali che gli sono state imposte.

Per un Reale Antisessismo: Superare la Guerra tra Generi

La denuncia della LUVV, al di là dei toni e delle singole argomentazioni, è un invito forte a riconsiderare criticamente la narrazione dominante sulla violenza di genere. Ignorare o sminuire la sofferenza maschile, attribuendola semplicisticamente a un "patriarcato" onnicomprensivo o a una "mascolinità tossica" intrinseca, non solo perpetua ingiustizie verso metà della popolazione, ma alimenta una dannosa e inutile guerra tra generi, lacerando il tessuto sociale. Riconoscere che la violenza e la sofferenza non hanno genere, e che stereotipi e imposizioni sociali hanno storicamente penalizzato (seppur in modi diversi) sia uomini che donne, è forse il primo passo indispensabile per costruire un approccio veramente antisessista, capace di affrontare tutte le forme di violenza e discriminazione con uguale impegno e compassione. La battaglia per l'uguaglianza non può fondarsi sulla demonizzazione di un genere, ma sulla pari dignità e sul riconoscimento delle specifiche vulnerabilità di ciascuno.

Invito alla Riflessione: Media, Armonia e Complessità

Questo complesso quadro di sofferenze nascoste e narrazioni distorte ci impone una riflessione profonda sul modo in cui parliamo e rappresentiamo le relazioni tra uomini e donne. Condividete le vostre opinioni e commenti qui sotto. Non sarebbe forse più salutare, per coltivare una reale armonia di coppia e sociale, allontanarsi dalla spettacolarizzazione del conflitto offerta da certi format televisivi e riscoprire la bellezza e la complessità dei rapporti umani attraverso opere che non semplificano né demonizzano? Pensiamo a film come "Je t'aime… moi non plus", "Scene da un matrimonio", o tanti classici del cinema d'autore che, pur esplorando anche il dolore e il conflitto, restituiscono la profondità e l'ambivalenza dei legami senza ridurli a una sterile battaglia tra sessi. Quale influenza credete abbiano i media sulla nostra percezione della violenza e delle relazioni?

https://www.legauominivittimediviolenza.org/

sabato 15 marzo 2025

Rosario Marcianò ed Enrico Gianini: due storie, un’unica battaglia sulle scie chimiche

 


Negli ultimi giorni, due eventi di cronaca hanno riportato l'attenzione sul tema della geoingegneria e delle cosiddette scie chimiche, coinvolgendo due figure note nel dibattito su questo argomento: Rosario Marcianò ed Enrico Gianini. Entrambi si sono occupati di analizzare e denunciare presunte attività di manipolazione atmosferica, trovandosi al centro di vicende giudiziarie che meritano una riflessione.

Il caso di Rosario Marcianò

Rosario Marcianò, noto per le sue denunce sulle scie chimiche, è stato condannato a 12 mesi di reclusione per diffamazione nei confronti di Valeria Solesin, la studentessa veneziana uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi. La condanna è legata alla pubblicazione di un’immagine in cui Marcianò ipotizzava una somiglianza tra Solesin e un'altra persona, sollevando polemiche e portando alla denuncia da parte della famiglia. Il procedimento ha incluso un interrogatorio senza la presenza del suo legale. Oltre a questa condanna, vi sono altri processi ancora in corso a suo carico.

L'azione giudiziaria che lo ha portato alla condanna si colloca all'interno di un contesto più ampio, in cui il confine tra la libertà di espressione e la diffamazione risulta spesso labile. La vicenda solleva interrogativi sulla possibilità di discutere apertamente temi controversi senza incorrere in sanzioni penali.

L'arresto di Enrico Gianini

Parallelamente, Enrico Gianini, ex dipendente aeroportuale di Malpensa, è stato sottoposto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Gianini è noto per aver analizzato e denunciato perdite di materiale sospetto da alcuni aeromobili, sostenendo che queste sostanze non fossero riconducibili a normali emissioni di condensa o carburante. La sua segnalazione ha trovato punti di contatto con quanto sostenuto da Marcianò nel corso degli anni.

Il ricorso al TSO nei confronti di Gianini ha destato preoccupazione tra i suoi sostenitori, che vedono in questa misura un possibile tentativo di silenziare una voce scomoda. Sebbene il TSO sia previsto dalla legge per situazioni di emergenza legate alla salute mentale, il suo utilizzo in un contesto del genere solleva interrogativi sulla gestione di chi denuncia pubblicamente fenomeni controversi.

Un dibattito ancora aperto

Al di là delle vicende giudiziarie, la questione delle scie chimiche e della geoingegneria rimane un tema di forte discussione. Se da un lato istituzioni e comunità scientifica negano l'esistenza di programmi segreti di modificazione climatica, dall'altro vi sono documenti e studi che dimostrano l'impiego di tecnologie per l'alterazione meteorologica, con applicazioni che spaziano dall'agricoltura alla difesa.

In alcuni stati americani, tra cui Tennessee, New Jersey, Florida, New York e Illinois, sono state approvate normative che regolamentano o vietano pratiche di geoingegneria senza il consenso pubblico. Questo dimostra come la tematica non sia del tutto relegata alla sfera delle teorie del complotto, ma abbia implicazioni politiche e ambientali concrete.

Le vicende di Marcianò e Gianini pongono dunque un interrogativo più ampio: fino a che punto è possibile indagare e denunciare senza rischiare ripercussioni legali o sanitarie? Il bilanciamento tra libertà di espressione, tutela della reputazione e gestione della salute pubblica resta una questione centrale in una società democratica.

Il dibattito rimane aperto, e le risposte definitive su questi temi potrebbero non arrivare nell’immediato. Tuttavia, è essenziale continuare a garantire spazi di discussione e analisi critica, affinché ogni voce possa essere ascoltata senza timori di censure o repressioni.

Per un approfondimento leggete ascoltate la nostra esclusiva intervista realizzata a Rosario Marcianò:  https://magazine.ideanews.org/2024/09/ling-mario-di-gregorio-intervista.html

Qui un ultimo messaggio audio di Rosario Marcianò:  

 

sabato 8 marzo 2025

Ombre d'Italia: Quando le Morti Eccellenti Sollevano Interrogativi sul Potere e la Verità

Questo articolo non intende sposare alcuna teoria complottista, ma ripercorre i destini tragici o controversi di alcune figure chiave, invitando a una riflessione sulle dinamiche del potere, le ombre della storia e le responsabilità individuali e collettive.

Ombre d'Italia: quando le morti diventano mistero

La storia italiana del dopoguerra è segnata da eventi drammatici e morti sospette che hanno coinvolto figure influenti del mondo politico, economico e culturale. Alcuni di questi decessi sono stati oggetto di indagini approfondite, mentre altri restano avvolti nel mistero, alimentando ipotesi e teorie alternative.

Tra questi, il caso di Wilma Montesi (1953), un giallo irrisolto con risvolti politici, e le misteriose morti di Donato Menichella (1984), ex Governatore della Banca d'Italia, ed Enrico Mattei (1962), presidente dell'ENI, che hanno alimentato sospetti e teorie del complotto.

Negli anni successivi, il panorama italiano è stato scosso da episodi controversi. La scomparsa di Aldo Moro (1978) ha rappresentato un punto di svolta per la politica italiana, mentre la strage di Ustica (1980) rimane ancora oggi un mistero irrisolto. Anche il caso Sindona, con la sua rete di connessioni tra finanza, politica e criminalità organizzata, ha evidenziato le fragilità del sistema. 

Altri episodi, come il rapimento di Emanuela Orlandi (1983) e il caso David Rossi (2013), hanno lasciato molte domande senza risposta, accendendo il dibattito pubblico.

La complessità di questi eventi mostra come il potere e gli interessi economici abbiano spesso giocato un ruolo chiave nella storia del nostro paese, lasciando dietro di sé interrogativi che ancora oggi aspettano una risposta definitiva.

L'Italia, culla di arte, cultura e ingegno, è anche un paese segnato da eventi oscuri e morti improvvise di personalità di spicco che, nel corso dei decenni, hanno lasciato dietro di sé una scia di interrogativi e speculazioni. Questo articolo non intende sposare alcuna teoria complottista, ma ripercorre i destini tragici o controversi di alcune figure chiave, invitando a una riflessione sulle dinamiche del potere, le ombre della storia e le responsabilità individuali e collettive. In alcuni casi, come vedremo, si insinuano anche dubbi su possibili istigazioni al suicidio, sebbene provarle sia estremamente difficile. 

Un viaggio attraverso le epoche: dal fascismo alla strategia della tensione

mercoledì 29 maggio 2024

Intervista di Mario Di Gregorio a Nunzia Gionfriddo

Oggi abbiamo il grande piacere di ospitare Nunzia Gionfriddo, autrice del romanzo “Il rumore del silenzio. Donne in marcia contro la camorra”. Questo libro conclude una trilogia storica che include anche “Gli angeli del rione Sanità” e “Sopravvissuti”. La trilogia narra le vicende di personaggi legati dalla lotta per la libertà e la giustizia, attraversando più di quarant’anni di storia italiana.

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