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lunedì 21 aprile 2025

Molfetta, Maggio di Festival per Bambini e Ragazzi: Annunciati "Le onde raccontano" e "Maggio all’infanzia"

 


Molfetta si prepara a un Maggio all'insegna dei bambini e dei ragazzi con due importanti festival cittadini. 

L'intero mese sarà dedicato alle nuove generazioni, con il "Maggio all’infanzia" in programma dal 2 al 18 maggio, seguito dal nuovo e ambizioso Festival di Letture per Ragazzi "Le onde raccontano", che si terrà dal 19 al 24 maggio. Quest'ultimo è stato recentemente presentato a scuole, parrocchie e associazioni locali come un progetto volto a stimolare un cambiamento culturale attraverso la lettura, la creatività e il coinvolgimento attivo della comunità.

"Le onde raccontano": Un Faro di Cultura e Creatività per i Giovani

Il festival "Le onde raccontano", rivolto a una fascia d'età dai 6 ai 19 anni, nasce con l'obiettivo primario di accendere la curiosità e l'amore per la lettura, ponendo particolare attenzione alle aree della città più colpite dalla povertà educativa. Non è solo un evento, ma un invito a sognare e a scoprire il potere delle parole, uscendo dalla ripetitività per confrontarsi con l'alto livello della cultura nazionale.

Numerose realtà cittadine hanno già aderito con entusiasmo agli incontri preliminari, tra cui gli istituti comprensivi Azzolini-Giaquinto, Battisti-Pascoli, Manzoni-Poli, San Giovanni Bosco, Scardigno-Savio; gli istituti superiori Liceo Einstein-Da Vinci e Liceo Fornari; e un'ampia rete di cooperative sociali, centri comunali, associazioni culturali e librerie locali (Coop. Koinos, Percorsi srl, Lilith med 2000, Il Carro dei Comici, Auser OdV, Ass. Teatrarte, Consorzio Metropolis, Coop. Charisma, La Giraffa a pois, Aria di mare srl, Ego Ets, Collettivo Palantir, Parrocchia Immacolata, Teatro dei Cipis, Libreria Pagina 3, Libreria Il Ghigno).

Un Programma Diffuso tra Laboratori e il Fascino del Bus Theatre

Il festival si articolerà in due fasi principali. Dal 19 al 22 maggio, si terranno 13 laboratori diffusi in diverse location cittadine, inclusa la Biblioteca Comunale. Queste attività gratuite, prenotabili, spazieranno dalla lettura all'arte, pensate per stimolare l'immaginazione e sviluppare competenze chiave, in collaborazione con realtà locali e ospiti nazionali.

Il 23 e 24 maggio, il cuore pulsante del festival si sposterà in Piazza Paradiso con l'arrivo del Bus Theatre, un innovativo progetto nazionale di promozione culturale che fungerà da palcoscenico principale per incontri con autori, spettacoli e intrattenimento. Attorno al bus, sarà allestito un mercato dedicato alla lettura e alla creatività, animato dalle realtà locali. In queste due giornate si svolgeranno anche laboratori aperti a tutti i visitatori.

Ospiti Nazionali e un Approccio Transmediale alla Lettura

Con oltre 20 ospiti tra autori, illustratori, compagnie teatrali e content creator da tutta Italia, "Le onde raccontano" promuove una visione transmediale della letteratura. Il programma includerà presentazioni, talk, spettacoli teatrali e di divulgazione scientifica, musica e approfondimenti su temi cruciali come l'inclusione, l'educazione all'affettività, la gestione delle emozioni, la parità di diritti e il valore dell'immaginazione, esplorando anche l'interconnessione tra gioco e letteratura.

Giovani Protagonisti: La Giuria delle Onde

Elemento fortemente innovativo del festival è "La giuria delle Onde". Bambini e ragazzi delle scuole e delle associazioni aderenti non saranno semplici spettatori, ma veri "spett-attori", coinvolti attivamente nella lettura e valutazione di titoli selezionati, con la possibilità di incontrare, intervistare e premiare gli autori, diventando il cuore vivo dell'evento.

Identità Visiva e Promozione

L'immagine del festival è stata affidata alla giovane artista pugliese Mariolina Suglia, che ha creato un'illustrazione onirica ispirata ai simboli di Piazza Paradiso (ulivi, panchina), al gioco, al teatro, alle onde del mare molfettese e a pennellate à la Van Gogh. Questa identità visiva caratterizzerà tutta la comunicazione sui social, web, stampa e nell'arredo urbano.

Un Invito a Sognare per Tutta la Città

"Le onde raccontano" si propone come un evento inclusivo e popolare, una grande festa della lettura e della relazione aperta a tutti, dai 4 ai 99 anni, che desiderano sognare, emozionarsi e creare. L'iniziativa vede il coinvolgimento sinergico di diversi assessorati comunali: Socialità (Anna Capurso), Politiche Giovanili (Caterina Roselli) e Marketing Territoriale (Giacomo Rossiello).

«Vogliamo che i ragazzi si sentano protagonisti, che comprendano l'importanza della loro voce e che sappiano che le loro opinioni contano», ha commentato il Sindaco, Tommaso Minervini. «Siamo certi che, insieme, possiamo fare la differenza e contribuire a un cambiamento positivo. Ringrazio tutti i Consiglieri comunali, il presidente del Consiglio, gli assessori, in particolare Anna Capurso, e la dirigente Lidia de Leonardis per questo evento che porta una ventata di freschezza e punta su bambini e famiglie».

Informazioni e Aggiornamenti

Per seguire tutte le novità del festival "Le onde raccontano":

lunedì 24 marzo 2025

La lingua italiana sotto attacco: tra simboli bizzarri e anglicismi invadenti, il Ministero dice basta


Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha recentemente inviato una circolare a tutte le scuole per ribadire un principio tanto semplice quanto ormai rivoluzionario: nelle comunicazioni ufficiali bisogna rispettare le regole della lingua italiana. Sembra ovvio, eppure negli ultimi anni la nostra lingua è stata travolta da una serie di pratiche discutibili, tra cui l’uso di asterischi, schwa, distorsioni grammaticali e, naturalmente, un diluvio di anglicismi spesso usati a sproposito.

Asterischi, schwa e professioni al femminile: la grammatica in crisi

Diciamocelo, non si può più leggere un testo senza inciampare in un "car* tutt*", un "benvenutə" o peggio ancora in orrori come "avvocata", "sindaca" e "senatora". Qualcuno, per evitare il problema, ha pensato di sostituire tutto con un bel punto interrogativo: "Benvenut?!" — come a dire "ciascuno interpreti come meglio crede". Ma perché complicare una lingua meravigliosa come l’italiano con soluzioni che sembrano uscite da un bug di un software?

L’Accademia della Crusca si è già espressa più volte contro queste forzature, spiegando che non sono grammaticalmente corrette e che rendono i testi meno leggibili. Eppure, c’è chi insiste nell’usare questi espedienti con l’illusione di rendere il linguaggio più inclusivo, senza accorgersi che, paradossalmente, stanno solo creando ulteriore confusione.

Anglicismi: l’italiano ormai è "outdated"

Se da un lato giochiamo a stravolgere la grammatica con asterischi e segni grafici senza senso, dall’altro siamo travolti da un’invasione di termini anglosassoni che stanno erodendo l’identità della nostra lingua. Ormai, non si fa in tempo a impararne uno che ne arriva subito un altro: prima ci hanno propinato il brainstorming, poi il fact-checking, e ora spuntano fuori il quiet quitting, il reskilling, il job hopping e il mitico blue sky thinking (che, detto tra noi, pare una trovata per far sembrare profonda un’ovvietà).

Si può ancora dire "fare il punto della situazione" o dobbiamo per forza "fare un debriefing"? Possiamo ancora organizzare una riunione o dobbiamo per forza chiamarla "call"? E perché mai un artigiano oggi diventa un "maker" e un bagnino un "lifeguard"?

Il Ministero interviene: basta confusione

Con questa circolare, il Ministero dell’Istruzione e del Merito prova a riportare un po’ d’ordine, ribadendo che nelle comunicazioni ufficiali si deve scrivere in un italiano corretto, senza strane invenzioni. Ma la domanda sorge spontanea: basterà questa raccomandazione a fermare la deriva linguistica in corso?

L’italiano è una lingua ricca, musicale e straordinaria, e invece di valorizzarla, sembriamo fare di tutto per frammentarla e renderla incomprensibile. Voi cosa ne pensate? Preferite un bel "brainstorming" o una semplice "riunione di idee"? Meglio "inviare un’email" o "shootare una mail"? E soprattutto, la prossima volta che sentite parlare di "quiet quitting" o "gender-neutral language", avrete la forza di resistere?

Scriveteci nei commenti, rigorosamente in italiano!

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