lunedì 2 dicembre 2024

La misteriosa morte di Will Rothschild, un erede dei famosi banchieri che avrebbe perso la vita in un incendio nella sua villa californiana

di Anna Turletti

Will Rothschild, identificato come membro della famosa dinastia bancaria Rothschild, risulta deceduto tragicamente mercoledì ultimo scorso, in un devastante incendio che ha distrutto la sua residenza sulle colline di Hollywood. L’incidente, caratterizzato da circostanze drammatiche, ha attirato l’attenzione pubblica, riaccendendo il dibattito sull’enigmatica eredità della famiglia, fatta di ricchezze, influenza, speculazioni e misteri, ma anche di rivalità e di morte.

L’incendio è divampato mercoledì in una casa a due piani situata su Lookout Mountain Avenue. I servizi di emergenza, con un team di 45 vigili del fuoco, hanno risposto prontamente, riuscendo a “domare le fiamme in 33 minuti”. Nonostante gli sforzi, Rothschild è morto a causa dell’incendio, addirittura “bruciato vivo” e trovato carbonizzato, come scrivono alcuni siti informativi. La residenza, costruita 87 anni fa, non era dotata di moderni sistemi antincendio, e non è ancora chiaro se gli allarmi antifumo fossero funzionanti. Il Medico Legale della Contea di Los Angeles sta indagando sulle cause e sulle modalità del decesso, anche se presso il Los Angeles Police Department non sono così poco abituati ad azioni di cover up (copertura e messa a tacere) per le morti controverse di altre personalità eccellenti del mondo della politica, della finanza e dello spettacolo.

 I vicini, ma non ancora gli inquirenti, hanno identificato il deceduto come Will Rothschild, una figura riservata della comunità benestante di Hollywood Hills. Mentre alcuni hanno espresso dolore per la sua scomparsa, altri hanno sottolineato il suo basso profilo, notando che molti pensavano che la casa fosse disabitata.

Un’eredità di ricchezza e mistero

Il legame di Will Rothschild con le attività finanziarie della famiglia non è chiaro, ma la sua morte aggiunge un ulteriore capitolo alla complessa e travagliata narrativa della dinastia Rothschild. Quest’anno, 2024, è segnato anche dalla scomparsa di Lord Jacob Rothschild, noto come “PINDAR”, morto a 87 anni. Questo evento ha alimentato ulteriori speculazioni, con alcuni che vedono legami simbolici tra le due perdite. Ma non si può ulteriormente ricordare la morte nel novembre 2022 dell’altro magnate di famiglia, il britannico Sir Evelyn de Rothschild, la cui moglie divorziata Jeanette Bishop era stata pure trovata morta in circostanze misteriose nei boschi dei monti Sibillini in Italia, nel 1980. Al tutto si può ancora aggiungere l’ennesima scomparsa misteriosa, nel 1996, un cosiddetto “suicidio impossibile” ma fatto così passare dai media imbavagliati, del rampollo e nuovo astro nascente di famiglia, il figlio di Victor, Amschel Mayer Rothschild, chiamato così in omaggio al capostipite settecentesco della famiglia di banchieri. Amschel Mayer era stato trovato morto per strangolamento, con la cintura del suo accappatoio stretta al suo collo, in un hotel di Parigi dove si trovava per gestire una fusione tra le succursali francesi dell’impero di questa famiglia con la N.M. Rothschild di Londra, operazione che presumibilmente qualcuno non voleva, forse lo stesso Jacob, suo fratellastro e anch’egli figlio del Barone Viktor.

Tornando tuttavia al recente rogo della villa di Lookout Mountain Avenue, secondo alcune fonti Will Rothschild era un Gran Maestro Massone di 33º grado, un dettaglio che ha aggiunto ulteriore fascino e mistero alla sua vita, e che si ricollega in una strana situazione di cabala e di numerologia simbolica, agli stessi 33 minuti dichiarati dai media e impiegati dai vigili per domare le fiamme della sua abitazione californiana. Questi particolari hanno spesso alimentato teorie alternative e a volte difficili da confutare, legate all’influenza della famiglia sulla finanza e sulla politica globali.

Uno sguardo su un’eredità complicata

La famiglia Rothschild ha trascorso secoli come pilastro, quasi sempre dietro le quinte, del settore bancario e finanziario globale. I ricercatori liberi e senza vincoli li accusano di esercitare un’influenza sproporzionata sui sistemi internazionali, sulla politica e persino sulle guerre. La vita con la morte prematura di Will Rothschild offre uno scorcio raro su una famiglia che bilancia storia, immense ricchezze e ambiguità inaspettate. La sua scomparsa, avvenuta in circostanze così drammatiche, così come quella di altri membri della sua famiglia, ha dato adito a ipotesi che spaziano dalla vendetta alla cospirazione, fino alla semplice tragedia, oppure a faide e crisi di famiglia. Crisi che per esempio potrebbe trovare anche conferme nella presunta decisione, presa lo scorso anno da parte del casato originario di Francoforte, di mettere all’asta la sua preziosa collezione d’arte. 

L’indagine in corso dovrebbe fornire ulteriori dettagli sugli eventi che hanno portato all’incendio, sempre che non vengano bloccati sul nascere per non far trapelare, come spesso succede, la verità.

Per ora questo incidente serve a ricordare che anche le famiglie ricchissime ma dai lati oscuri, non sono esenti da drammi, crimini interni o esterni e da pesanti crisi esistenziali.

Personalmente, però, a differenza di tanti opinionisti Q-aniani e iperottimisti (in buona o cattiva fede) non ritengo ancora che si possa gridare ai quattro venti che la famiglia Rothschild è in declino oppure che ormai ha perso… e poi che cosa avrebbe perso?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Al prossimo aggiornamento.

Anna

domenica 1 dicembre 2024

Lucia Catacchio Intervista: Tony Riggi - Progetto Genoma


Lucia Catacchio per Radio Idea ed il Circuito Airplay intervista Tony Riggi, un artista poliedrico e intraprendente che ha saputo distinguersi nel panorama musicale italiano. Originario del Lazio, Tony ha un percorso artistico ricco di successi, tra cui il primo posto assoluto al Grand Prix Internazionale Sanremo Senior 2024 con il brano "Dormo in macchina".

Oltre a essere un cantautore, Tony è anche produttore e promotore di giovani talenti. Recentemente è stato protagonista di progetti innovativi, tra cui il brano "Fragole" del gruppo Progetto Genoma, che esplora il tema dell'amore e della passione con sonorità pop-rock e un linguaggio contemporaneo.

Il brano Fragole è "Disco Novità Week", in alta rotazione su Radio Idea e su tutte le emittenti del circuito Airplay dal 2 al 8 dicembre 2024:

Intervista di Lucia Catacchio

L'Associazione Maria Ss. dell'Annunziata presenta: Aspettando S. Lucia

Aspettando S. Lucia


Piazza Paradiso - Molfetta

Giovedì 12 dicembre 2024 - Ore 18:00


Programma:

  • Animazione della Bassa Musica "Amici Veri" Città di Molfetta

  • Degustazione di Caldarroste

  • Accensione del Falò di S. Lucia

  • Spettacolo musicale con Radio Idea

  • Presenta Lucia Catacchio

  • Ingresso Libero


Una serata ricca di musica, tradizione

e calore natalizio vi aspetta.

 Non mancate! 


Ascolta lo spot:

Mario Di Gregorio intervista: Max Deste

Lo scrittore e cantautore Max Deste presenta un romanzo in versi endecasillabi in cui racconta la complicata e disperata vita di un uomo, che non rinuncia a ricercare la bellezza e a tentare di dare un ordine al caos che lo circonda. L’opera è stata anticipata da un album musicale dal titolo “Omaggio al poeta”, colonna sonora del libro: nove poesie messe in musica attraverso le quali l’autore prova ad esprimere parte delle emozioni provate dal suo protagonista.

«Nell’immensità del mondo ero solo, come un’eco profonda risuonavo, oltre i confini di questa esistenza, niente poteva colmare il mio vuoto»

“Lasciare andare” di Max Deste è un diario poetico in versi endecasillabi in cui l’autore rielabora il tema a lui molto caro dell’alienazione e della solitudine dell’uomo contemporaneo, costretto a vivere un presente disumanizzato e dominato dalla fredda tecnologia. Con un’ironia amara e con liriche dal forte impatto emotivo, si narra la storia di una vita difficile e ricca di eventi, alcuni dei quali, purtroppo, tragici: il protagonista dell’opera è un uomo solitario e in perenne fuga, divorato da una lotta interiore che gli provoca rabbia e sofferenza; lo conosciamo quattordicenne e lo seguiamo nel suo arduo percorso esistenziale, fino ai cinquant’anni.
Nei primi due capitoli, dedicati all’adolescenza del protagonista, si racconta del disagio giovanile, vissuto con ansia e confusione, e di come il ragazzo tenti di superarlo attraverso l’arte e la letteratura; si narra poi del suo primo, devastante dolore: la morte di sua madre, e delle violenze subite dal padre alcolista, che lo portano a scappare di casa per due volte. Sono gli anni della precarietà emotiva, in cui il giovane comincia a rendersi conto di quanto sia contraddittoria la vita umana; per salvarsi, si dedica alla scrittura di un diario autobiografico in versi - «Scrivere non mi costava fatica, era come rivivere la vita, frugando nel sacchetto dei rifiuti, ero un po’ spazzino e un po’ poeta». Il rigore della forma poetica gli dà la sensazione di fare ordine dentro e fuori di sé, e di avere un appiglio per non soccombere al vortice del caos; anche la rievocazione del passato è un sostegno prezioso, una piccola consolazione per attraversare le sofferenze che la vita gli pone davanti nel corso del tempo: la perdita dei genitori, l’abbandono della prima donna con cui ha stabilito una forte connessione, i fallimenti amorosi e in ultimo la morte dell’amata figlia di tre anni - «Un abisso inghiottiva ogni speranza, lasciandomi solo col mio dolore, e mi chiedevo quale fosse il senso e perché avrei dovuto lottare».

Max Deste racconta il vuoto esistenziale, la caduta nel baratro dell’infelicità, la perdizione, il delirio e l’autolesionismo, per poi mostrare anche la luce che la vita può irradiare: il protagonista cade tante volte ma si rialza, e infine trova uno scopo inatteso, un motivo per restare e lasciare andare il passato, per guardare con speranza al futuro e, forse, guadagnarsi la sua redenzione.

SINOSSI DELL’OPERA. Una storia drammatica e concatenata al caos nel quale l’unico ordine è rappresentato dalla metrica e da un finale che paradossalmente rimette l’inizio alla fine di una triste fiaba poetica come cura della solitudine e dell’abbandono. L’ironia e l’assurdità di certi eventi, non sempre dissimili dagli intrecci esistenziali, avvolgono la realtà di complesse situazioni ed emozioni.

BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Max Deste (al secolo Massimiliano De Stefanis) è uno scrittore e cantautore svizzero. Laureato in lettere a Losanna con una tesi su Silone, in seguito ricercatore presso il FNS, attualmente vive nel Canton Ticino, dove è insegnante di scuola media (italiano, storia e civica), di pratica professionale e istruttore di meditazione. Dopo alcuni saggi storico-letterari, ha pubblicato la raccolta poetica “Chiarori in una notte senza stelle” (2006), la trilogia teatrale per ragazzi “Le metamorfosi” (2011) e tre romanzi di narrativa contemporanea: “Show Surprise” (2013), “Segui il tuo respiro” (2017) e “Il desiderio di cadere” (2022). Sul piano musicale, dopo numerose produzioni indie si segnalano in particolare gli ultimi tre album da solista: “Ok Silenzio” (2018), “Antidoto 21” (2021) e “Omaggio al poeta” (2023), il quale funge anche da colonna sonora del suo romanzo in versi “Lasciare andare” (2024).
Qui l'intervista:

giovedì 28 novembre 2024

NINO D’ANGELO: I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI '80…e non solo!


RADDOPPIANO LE DATE DI BARI E DI EBOLI
IL 30 NOVEMBRE E L’1 DICEMBRE AL PALAFLORIO DI BARI
IL 7 E 8 DICEMBRE AL PALASELE DI EBOLI (SALERNO)

Dopo il grande successo del suo concerto – evento allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 29 giugno, di fronte a più di 40 mila spettatori, NINO D’ANGELO torna dal vivo nei palasport con “I MIEI MERAVIGLIOSI ANNI '80…e non solo!”, si aggiungono ora due nuove date: raddoppiano infatti i concerti al PalaFlorio di BARI (30 novembre e 1 dicembre – NUOVA DATA) e al PalaSele di EBOLI (7 e 8 dicembre – NUOVA DATA).

Cinque imperdibili date, prodotte da
Trident Music, in cui Nino regalerà al pubblico grande musica e forti emozioni, esibendosi con i suoi più grandi successi degli anni ‘80.

 Di seguito il calendario:


30 novembre al PalaFlorio di Bari – SOLD OUT
1 dicembre al PalaFlorio di Bari – NUOVA DATA
5 dicembre all’Unipol Forum di Assago (Milano)
7 dicembre al PalaSele di Eboli (Salerno) – SOLD OUT
8 dicembre al PalaSele di Eboli (Salerno) – NUOVA DATA

Il “ragazzo della curva B” celebrerà, oltre 40 anni di straordinaria carriera con una grande festa anni '80,

attraverso i brani entrati nel cuore di più generazioni come "A' Discoteca", inno nelle discoteche italiane negli anni '80, " Popcorn e Patatine" pezzo che ha accompagnato l’omonimo film e racconta la bellezza di un amore spensierato, "Maledetto Treno" un brano toccante dal testo commovente e tante altre hit, senza dimenticare “Napoli”, recentemente diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra.

La carriera di Nino D'Angelo è stata segnata da una vasta produzione artistica e dalla sua versatilità come cantante, attore e musicista. Sei partecipazioni al Festival di Sanremo, un David di Donatello, un Ciak d’Oro, un Nastro d’Argento e un Globo d’oro per le musiche del film musical “Tano da morire” di Roberta Torre, co-conduttore del DopoFestival nel 1998, direttore artistico del Teatro Trianon Viviani di Napoli e un concerto al Teatro Real San Carlo per omaggiare Sergio Bruni. Sono solo alcuni dei momenti salienti di una carriera iniziata nel 1976 e che da allora ha visto Nino D’Angelo diventare uno degli artisti più amati dal pubblico e dalla critica. Tra i momenti più emozionanti della sua vita, il murales tributo dell’artista Jorit a San Pietro a Patierno, commissionato dagli stessi abitanti del quartiere napoletano dove è nato, come omaggio per essere sempre stato vicino al popolo con le sue opere.

I biglietti del tour sono disponibili in prevendita su Ticketone.it, su Ticketmaster.it e nei punti di vendita abituali: https://bit.ly/ninolivepalazzetti
Per ulteriori informazioni: https://www.tridentmusic.it/eventi-trident-music/imieimeravigliosi/
http://www.ninodangelo.com/  http://www.facebook.com/ninodangeloofficial   http://www.instagram.com/nino.dangelofficial


lunedì 25 novembre 2024

Solidarietà alla Redazione di Report e al Giornalismo Libero

La libertà di informazione, pilastro della democrazia, è stata nuovamente minacciata. Questa volta a subirne le conseguenze è stata la redazione di Report, storico programma giornalistico di Rai 3, diretto da Sigfrido Ranucci. Le gravi intimidazioni, arrivate dopo un servizio sul conflitto israelo-palestinese curato da Giorgio Mottola, hanno suscitato indignazione e una mobilitazione di solidarietà da parte di istituzioni, colleghi e cittadini.

Il messaggio intimidatorio ricevuto dalla redazione richiama tragicamente l’attacco terroristico a Charlie Hebdo del 2015. Un riferimento esplicito a una delle più drammatiche violazioni della libertà di espressione che il mondo abbia conosciuto, con l’assassinio di dodici persone nella sede della rivista satirica francese. Sigfrido Ranucci ha prontamente segnalato l'accaduto alla polizia e alla sua scorta, evidenziando la pericolosità della situazione.

Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha definito questo atto "un attacco indegno alla libertà di informazione", augurandosi che i responsabili vengano presto identificati. Le sue parole si uniscono a quelle di molti altri che, in queste ore, hanno espresso solidarietà alla redazione di Report, riaffermando l'importanza di un giornalismo libero e indipendente.


Report e l'importanza del giornalismo d'inchiesta

Fin dalla sua nascita, Report si è distinto per il coraggio delle sue inchieste, spesso scomode ma necessarie, capaci di far luce su temi di interesse pubblico. La direzione di Ranucci, subentrato a Milena Gabanelli, ha mantenuto questo spirito, garantendo al pubblico un’informazione di qualità, supportata da un metodo investigativo rigoroso e trasparente.

Episodi come questo mostrano quanto sia difficile il lavoro dei giornalisti che scelgono di raccontare la verità senza censure. Le intimidazioni non devono essere sottovalutate, ma devono rafforzare l'impegno collettivo a difesa della libertà di stampa.

Un messaggio di vicinanza

A Sigfrido Ranucci, a Giorgio Mottola e a tutta la redazione di Report va il nostro pieno sostegno. Il loro lavoro è un esempio di professionalità e dedizione che non può e non deve essere fermato da minacce e intimidazioni.

Non siete soli: la società civile è al vostro fianco. Continuate a illuminarci con la vostra passione per la verità e il vostro impegno a servizio della collettività.

La libertà di stampa è una conquista che appartiene a tutti noi, ed è nostro dovere proteggerla.

Idea News: Mandato di arresto per Netanyahu, Gallant e i vert...: Ascolta il servizio realizzato da Mary Tuosto: La procura della Corte penale internazionale chiede il mandato di arresto per Netanyahu, Gallant e i vertici di Hamas...

Ecco la puntata di Reporter del 3/11/2024 il servizio in questione parte dal minuto 1.47.18 

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