Nel suggestivo scenario del Casale di Balsignano, a Modugno, si è tenuto il simposio “Federico II uomo di pace”, un appuntamento che ha saputo fondere storia, cultura e riflessione contemporanea sul valore universale della pace. L’evento, promosso dalla I.S.S.U.P. (International School of Studies for Universal Peace) con il patrocinio del Comune di Modugno, ha richiamato studiosi, amministratori e appassionati di storia federiciana in una giornata di confronto e condivisione.
La cornice di Balsignano, autentico gioiello di architettura medievale immerso nella natura, ha offerto il contesto ideale per riaffermare il legame tra il passato e le sfide del presente. “Il Comune di Modugno ha patrocinato questo evento – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Antonio Alfonsi – perché crediamo fortemente nel valore educativo e identitario di manifestazioni che valorizzano il nostro patrimonio storico e archeologico. Sostenere progetti come questo significa investire nella bellezza e nella conoscenza, promuovendo una cultura della pace che parla a tutti, soprattutto ai giovani.”
Il simposio ha offerto un’occasione di riflessione collettiva su un personaggio, Federico II, che seppe unire la visione politica e culturale del suo tempo, promuovendo il dialogo tra civiltà.
ISSUP Italia: a Modugno il confronto su prevenzione, formazione e responsabilità sociale
Un incontro ricco di spunti e riflessioni quello curato da Mario Di Gregorio per IdeaNews, che ha dato voce ad alcuni dei protagonisti dell’ISSUP (International School of Studies for Universal Peace), l’organizzazione internazionale che promuove la pace, attiva anche nella prevenzione e riduzione dei rischi legati all’abuso di sostanze.
Nel corso dell’intervista, sono intervenuti la prof.ssa Antonella Nardelli, vice-presidente ISSUP e responsabile della sede di Modugno; Dorotea Camardella, infermiera barese e membro ISSUP; la dottoressa Veronica Rose, responsabile della sede ISSUP di Parma; la prof.ssa Bianca Tragni, autrice e studiosa di storia e cultura pugliese; la prof.ssa Angela Carucci, della segreteria nazionale ISSUP; e il dott. Domenico Scoglietti, direttore scientifico e Culturale ISSUP.
Le interviste, realizzate nel suggestivo contesto del Casale di Balsignano, hanno toccato temi fondamentali: il ruolo della formazione nella prevenzione delle dipendenze, l’importanza della collaborazione tra istituzioni, scuola e territorio, e il valore umano di chi ogni giorno lavora nel campo della salute pubblica.
Un confronto aperto, che ha unito competenze, esperienze e sensibilità diverse, ma con un unico obiettivo: promuovere una società più consapevole, solidale e capace di affrontare le sfide della contemporaneità con strumenti culturali e scientifici adeguati.
Per saperne di più sul sito della ISSUP https://issup.org/ Oppure leggete i nostri articoli e approfondimenti: su Ideanews.org
Le esclusive interviste IdeaNews sono disponibili qui di seguito, in versione audio e video, per dare voce ai protagonisti e condividere il significato più profondo di un impegno che continua.
Riccardo Mangiacapra torna in libreria con La tela di Archimede, un romanzo che intreccia logica, mistero e riflessione interiore. Un’opera che, con ritmo serrato e stile avvincente, porta il lettore a confrontarsi con i grandi interrogativi della vita e della conoscenza.
Nelle pagine di questo libro, l’autore mette in gioco il fascino del pensiero matematico e filosofico di Archimede, trasformandolo in una chiave per leggere le fragilità e le contraddizioni dell’animo umano. Ne emerge una trama ricca di colpi di scena e simbolismi, in cui il passato diventa specchio del presente e la ricerca di senso attraversa ogni pagina.
Intervistato da Mario Di Gregorio per IdeaNews, Mangiacapra racconta come è nata l’idea del romanzo, i legami con la sua esperienza personale e il messaggio che desidera trasmettere ai lettori. Un dialogo intenso e stimolante che porta a riflettere sul potere della conoscenza e sull’importanza di non smettere mai di interrogarsi.
Qui l’intervista integrale di IdeaNews, con l’occasione di entrare nella mente e nell’universo narrativo di un autore che sa sorprendere e affascinare.
Il dibattito sulla gestione della pandemia di Covid-19 e sulle campagne vaccinali continua a essere un tema centrale nella nostra società, sollevando interrogativi e generando nuove iniziative. In questo contesto, sta prendendo forma un'azione collettiva di risonanza significativa: una Class Action contro Pfizer, promossa da cittadini che ritengono di aver subito danni o di avere dubbi non ascoltati riguardo al vaccino Comirnaty. Per fare chiarezza su questa complessa iniziativa, abbiamo avuto il piacere di ospitare ai microfoni di Ideanews Antonio Porto, Segretario Generale Nazionale del sindacato Osa Polizia e, in questa veste, presidente del comitato di scopo della Class Action Vaccino Covid-19.
Un'Azione Collettiva per Chiedere Risposte e Tutela
L'ingegner Mario Di Gregorio ha guidato l'intervista con Antonio Porto, svelando i dettagli di un'iniziativa che mira a dare voce a migliaia di cittadini. La Class Action Vaccino Covid-19 nasce, come spiegato da Porto, dall'esigenza di offrire una rappresentanza unitaria e strutturata a chi, a seguito della campagna vaccinale, ha manifestato perplessità o ha vissuto esperienze non adeguatamente considerate dalle istituzioni.
Ascoltiamo:
Le motivazioni principali che hanno spinto alla creazione del comitato di scopo sono tre:
Tutela dei Diritti: Garantire ai presunti danneggiati la possibilità di far valere le proprie ragioni in modo collettivo, superando l'isolamento del singolo.
Richiesta di Risposte Istituzionali: Chiedere chiarezza, risarcimenti e giustizia.
Prove Sulla Conoscenza di Pfizer: Antonio Porto ha sottolineato che il comitato di scopo è in possesso di prove che indicherebbero come Pfizer fosse a conoscenza, già al momento dell'immissione in commercio o successivamente, di difetti del prodotto Comirnaty, dati dalle segnalazioni e dalle reazioni avverse. Questa circostanza, secondo Porto, rende possibile la promozione della Class Action in Italia.
Un Pool Difensivo Multidisciplinare per la Complessità della Causa
Per affrontare una materia così complessa, il comitato ha costituito un pool di avvocati altamente specializzati in diritto civile, penale, amministrativo e del lavoro. Porto ha evidenziato come questa scelta multidisciplinare sia cruciale, poiché le situazioni emerse possono toccare contemporaneamente più ambiti giuridici. La forza di questa squadra risiede nell'integrazione delle competenze e nel coordinamento costante, garantendo un approccio unitario e una tutela completa, non solo giuridica ma anche strategica. Gli avvocati coinvolti, inoltre, sono gli stessi che hanno già depositato una denuncia penale contro Pfizer, l'EMA e la Commissione Europea, possedendo quindi una profonda conoscenza della materia e della vasta documentazione in merito.
Come Aderire alla Class Action: Le Tre Classi di Adesione
La Class Action si struttura in tre diverse categorie di adesione, pensate per coprire diverse casistiche:
Prima Classe: Dedicata a chi è stato vaccinato con Comirnaty di Pfizer e non lamenta patologie o danni a seguito della vaccinazione, ma intende comunque partecipare all'azione collettiva.
Seconda Classe: Riguarda coloro che lamentano reazioni avverse o patologie insorte dopo la vaccinazione, spesso con difficoltà a identificarle o a trovare cure adeguate.
Terza Classe: Rivolta agli eredi di persone decedute a seguito della vaccinazione.
L'unico requisito comune per tutte le classi è aver assunto il farmaco Comirnaty di Pfizer.
I passaggi per aderire sono semplici e dettagliati sul sito ufficiale: è sufficiente visitare www.classactionvaccinocovid19.org, scaricare il modulo dalla sezione adesioni, compilarlo, firmarlo e inviarlo con la documentazione richiesta all'indirizzo email dedicato (adesioni@classactionvaccinocovid19.org). Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul canale Telegram "classactionvaccinocovid19".
Prossime Tappe e Aspettative Future
Antonio Porto si è detto convinto che la documentazione in possesso del comitato sia sufficientemente robusta per portare avanti l'iniziativa. Il primo passaggio cruciale è la raccolta delle adesioni e lo studio della documentazione fornita da ogni ricorrente. Successivamente, verrà assegnato a ogni aderente un consulente di parte che elaborerà una relazione tecnica, assegnando una classe specifica e quantificando l'eventuale danno. Solo dopo queste fasi preliminari, la Class Action sarà depositata nel tribunale competente, dove ogni tribunale italiano ha una sezione dedicata a queste procedure.
Conclusione
L'intervento di Antonio Porto ha offerto una panoramica completa su questa iniziativa legale, destinata ad avere una grande risonanza sociale e giuridica. La Class Action Vaccino Covid-19 rappresenta un tentativo significativo di milioni di cittadini di trovare risposte e giustizia in un capitolo delicato della storia recente.
Invitiamo i nostri lettori a consultare il sito ufficiale www.classactionvaccinocovid19.org per ogni informazione e per le modalità di adesione.
Qual è la vostra opinione su questa iniziativa? Avete esperienze o pensieri da condividere? Lasciate un commento qui sotto e partecipate alla discussione.
Il Comitato Progetto Uomo, per la tutela della vita umana dal suo inizio al termine naturale e della famiglia costituzionale, nell’ambito delle attività culturali con finalità educative e d’interesse collettivo 2024-2025, organizza un incontro, mercoledì 16 aprile 2025 alle ore 19,00 a Bisceglie, in Via Nicola Consiglio n.20, di fianco al Supermercato Famila.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria al 348.04.59.717, fino ad esaurimento dei posti.
Modererà l’incontro Gianluca Veneziani, giornalista RAI - TgR
Puglia.
Ospite della serata sarà la scrittrice Silvana De Mari. Di origini campane, si
è laureata in
medicina all’Università di Torino per poi specializzarsi in chirurgia
generale ed endoscopia dell’apparato digerente e in psicologia cognitiva. Come chirurgo ha esercitato la sua
professione negli ospedali San Luigi di Orbassano e Santa Croce di Moncalieri,
e ha svolto attività di volontariato
all’ospedale di Bushulo in Etiopia.
L’ospite è una nota scrittrice di libri per ragazzi
e libri fantasy. A partire dal 2000 pubblica il suo primo libro
per ragazzi “L’ultima stella a destra della luna”. Di grande successo, nel
2004, “L’ultimo elfo”, libro che ha vinto il 48° Premio Bancarellino e il Premio
Andersen, oltre ad essere stato tradotto in diciotto lingue; successivamente
vince altri numerosi premi letterari.
La letteratura fantasy parla di coraggio, lealtà e
cavalleria: "Non
puoi scrivere di coraggio e non averne.Il
coraggio di dire che l'erba è verde, che due più due fa quattro, che gli uomini
sono nati per amare le donne, e che le donne sono nate per amare gli uomini, e
tutti per amare i bambini che da questo amore nasceranno".
Durante la serata si approfondiranno aspetti
importanti sulla famiglia naturale e la vita umana dal suo inizio: la famiglia
come garanzia di diritti nei confronti del nuovo nascituro che purtroppo, talvolta,
si trova ad essere rifiutato e oltraggiato in nome e per colpa di una presunta
libertà che lo vorrebbe come “oggetto” dei desideri o che lo considera un “intralcio”
alla realizzazione degli adulti.
Silvana De Mari, impossibilitata ad essere presente
fisicamente, sarà ospite in teleconferenza da Torino e i partecipanti all’incontro
potranno interloquire direttamente con lei.
L’iniziativa, come al solito, è
autofinanziata. Si ringrazia quanti vorranno liberamente contribuire alla
realizzazione dell’evento.
Girolamo (Mimmo) Quatela, Rappresentante legale Comitato Progetto Uomo.
In attesa del servizio vi riproponiamo una nostra intervista a Silvana De Mari
Lo scrittore e cantautore Max Deste presenta un romanzo in versi endecasillabi in cui racconta la complicata e disperata vita di un uomo, che non rinuncia a ricercare la bellezza e a tentare di dare un ordine al caos che lo circonda. L’opera è stata anticipata da un album musicale dal titolo “Omaggio al poeta”, colonna sonora del libro: nove poesie messe in musica attraverso le quali l’autore prova ad esprimere parte delle emozioni provate dal suo protagonista.
«Nell’immensità del mondo ero solo, come un’eco profonda risuonavo, oltre i confini di questa esistenza, niente poteva colmare il mio vuoto»
“Lasciare andare” di Max Deste è un diario poetico in versi endecasillabi in cui l’autore rielabora il tema a lui molto caro dell’alienazione e della solitudine dell’uomo contemporaneo, costretto a vivere un presente disumanizzato e dominato dalla fredda tecnologia. Con un’ironia amara e con liriche dal forte impatto emotivo, si narra la storia di una vita difficile e ricca di eventi, alcuni dei quali, purtroppo, tragici: il protagonista dell’opera è un uomo solitario e in perenne fuga, divorato da una lotta interiore che gli provoca rabbia e sofferenza; lo conosciamo quattordicenne e lo seguiamo nel suo arduo percorso esistenziale, fino ai cinquant’anni.
Nei primi due capitoli, dedicati all’adolescenza del protagonista, si racconta del disagio giovanile, vissuto con ansia e confusione, e di come il ragazzo tenti di superarlo attraverso l’arte e la letteratura; si narra poi del suo primo, devastante dolore: la morte di sua madre, e delle violenze subite dal padre alcolista, che lo portano a scappare di casa per due volte. Sono gli anni della precarietà emotiva, in cui il giovane comincia a rendersi conto di quanto sia contraddittoria la vita umana; per salvarsi, si dedica alla scrittura di un diario autobiografico in versi - «Scrivere non mi costava fatica, era come rivivere la vita, frugando nel sacchetto dei rifiuti, ero un po’ spazzino e un po’ poeta». Il rigore della forma poetica gli dà la sensazione di fare ordine dentro e fuori di sé, e di avere un appiglio per non soccombere al vortice del caos; anche la rievocazione del passato è un sostegno prezioso, una piccola consolazione per attraversare le sofferenze che la vita gli pone davanti nel corso del tempo: la perdita dei genitori, l’abbandono della prima donna con cui ha stabilito una forte connessione, i fallimenti amorosi e in ultimo la morte dell’amata figlia di tre anni - «Un abisso inghiottiva ogni speranza, lasciandomi solo col mio dolore, e mi chiedevo quale fosse il senso e perché avrei dovuto lottare».
Max Deste racconta il vuoto esistenziale, la caduta nel baratro dell’infelicità, la perdizione, il delirio e l’autolesionismo, per poi mostrare anche la luce che la vita può irradiare: il protagonista cade tante volte ma si rialza, e infine trova uno scopo inatteso, un motivo per restare e lasciare andare il passato, per guardare con speranza al futuro e, forse, guadagnarsi la sua redenzione.
SINOSSI DELL’OPERA. Una storia drammatica e concatenata al caos nel quale l’unico ordine è rappresentato dalla metrica e da un finale che paradossalmente rimette l’inizio alla fine di una triste fiaba poetica come cura della solitudine e dell’abbandono. L’ironia e l’assurdità di certi eventi, non sempre dissimili dagli intrecci esistenziali, avvolgono la realtà di complesse situazioni ed emozioni.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Max Deste (al secolo Massimiliano De Stefanis) è uno scrittore e cantautore svizzero. Laureato in lettere a Losanna con una tesi su Silone, in seguito ricercatore presso il FNS, attualmente vive nel Canton Ticino, dove è insegnante di scuola media (italiano, storia e civica), di pratica professionale e istruttore di meditazione. Dopo alcuni saggi storico-letterari, ha pubblicato la raccolta poetica “Chiarori in una notte senza stelle” (2006), la trilogia teatrale per ragazzi “Le metamorfosi” (2011) e tre romanzi di narrativa contemporanea: “Show Surprise” (2013), “Segui il tuo respiro” (2017) e “Il desiderio di cadere” (2022). Sul piano musicale, dopo numerose produzioni indie si segnalano in particolare gli ultimi tre album da solista: “Ok Silenzio” (2018), “Antidoto 21” (2021) e “Omaggio al poeta” (2023), il quale funge anche da colonna sonora del suo romanzo in versi “Lasciare andare” (2024).
Casa Editrice: Gruppo Albatros Il Filo Collana: Nuove Voci - Le piume Genere: Poesia Pagine: 144 Prezzo: 9,90 €