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venerdì 28 febbraio 2025

Il Trattato Pandemico: Un Duro Attacco alle Nostre Libertà


Recentemente, a Ginevra si è conclusa la tredicesima sessione di negoziazione dell'INB sul Trattato Pandemico dell'OMS. In quella sede, riunita a porte chiuse, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha cercato di far passare un trattato che, se approvato, rappresenterebbe un colpo insidioso e irrimediabile contro le nostre libertà fondamentali.

Le Conseguenze di un Trattato Impositivo

Il trattato in discussione non è solo un documento tecnico: esso prevede misure che permetterebbero all'OMS di controllare aspetti vitali della nostra vita quotidiana. Tra le possibili conseguenze vi sono:

  • Lockdown e restrizioni sui viaggi: decisioni che limiterebbero la nostra libertà di movimento.
  • Obblighi vaccinali imposti: una misura che potrebbe essere utilizzata per controllare le scelte personali.
  • Censura e limitazione della libera espressione: un attacco diretto alla democrazia e alla pluralità di opinioni.

Queste misure non sono concepite per tutelare la salute pubblica, ma per creare una dittatura sanitaria globale, concentrando il potere nelle mani di pochi interessati a profitto e controllo.

La Crisi dell'OMS e il Rischio per la Libertà

Le ultime sessioni hanno evidenziato le fragilità di un sistema che sembra già in crisi: scadenze mancate, paesi che si ritirano e una crescente disperazione tra le delegazioni. Il trattato, se approvato, non solo centralizzerà il potere decisionale, ma renderà impossibile resistere a imposizioni che limiterebbero irreversibilmente le nostre libertà civili.

Mentre gli Stati Uniti e altri paesi si stanno ritirando, le scadenze slittano e i negoziatori dell’INB sono divisi. Ma invece di fare marcia indietro, l’OMS sta raddoppiando gli sforzi, cercando disperatamente di far passare questo trattato entro maggio 2025. Se il trattato dovesse essere finalizzato entro la scadenza di maggio, le misure restrittive diventeranno realtà, segnando un punto di non ritorno per la nostra autonomia e la nostra democrazia.

Un Appello alla Resistenza e all'Azione

Di fronte a questa minaccia, è fondamentale agire con determinazione per revocare il trattato e impedire che diventi lo strumento di una presa di potere globale. Le decisioni che si prenderanno nei prossimi mesi influenzeranno il futuro delle nostre libertà: non possiamo permettere che le nostre vite vengano governate da un'organizzazione che ignora il popolo.

In questo contesto di resistenza globale, il lavoro di CitizenGO è fondamentale.
CitizenGO ha svolto un ruolo importante nel raccogliere firme e portare la voce dei cittadini direttamente al tavolo delle decisioni, contribuendo a rallentare i piani dell'OMS e a far emergere le verità nascoste dietro il trattato.


Guarda il Video e Agisci!

Per concludere, ti invitiamo a guardare questo video tradotto in italiano che racconta dal vivo quanto accaduto a Ginevra. Condividilo sui tuoi social media e fai sentire la tua voce!

Firma per opporsi al Trattato Pandemico: https://cgo.ac/scBLG2bi


Il futuro delle nostre libertà è nelle nostre mani. Agisci ora!
La tua voce è essenziale per fermare questo trattato e salvaguardare le nostre libertà.

Guarda il Video:

sabato 12 ottobre 2024

 


Israele attacca ONU e Italia, in Libano

Dopo aver con calma verificato notizie che risalgono a giovedì 10 ottobre scorso, vi riporto i fatti gravi e sconvolgenti che sono avvenuti nel sud del Libano, a causa dell’esercito israeliano, che ormai non può e non deve più essere definito di difesa, bensì va chiamato per come è nella realtà: l’esercito di invasione israeliano, che sta attaccando e aggredendo popoli nei loro territori sovrani.


Eccovi i fatti, di cui come sempre il Mainstream sta assolutamente tacendo ed evitando di parlare e scrivere. 


ISRAELE ha colpito con colpi di artiglieria (per certo si parla di colpi di carro armato) la base che ospita la sede di Unifil, la missione dell'Onu che dal 2006 ha come scopo quello di pattugliare la linea di confine tra Israele e Libano. Una zona di cosiddetto cuscinetto per evitare contatti e possibili nuovi scontri tra Israeliani e Libanesi, dopo le guerre terribili del 1982 e del 2006, che hanno lasciato devastata la terra dei cedri. Un cuscinetto per garantire maggiormente pace e sicurezza, verificare il ritiro all’epoca delle forze israeliane e un ritorno del Libano alla sua normale sovranità. La missione UNIFIL consta dal 1978 di oltre 10.000 effettivi dell’ONU e di poco più di 1000 soldati italiani.   


L'episodio è accaduto nella città di Naqoura. Tale attacco è stato attribuito dall'ONU alle forze israeliane che avrebbero sparato diversi colpi di artiglieria contro diversi avamposti della base Unifil.


“Tra gli obiettivi vi erano anche le postazioni dell’esercito italiano, che in Libano è presente con oltre mille soldati. Dopo che un drone ha sorvolato ripetutamente la base UNP 1-31, area dove sono presenti 18 militari italiani, i colpi israeliani hanno preso di mira l’ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani e hanno danneggiato i sistemi di comunicazione della base”.


Gli attacchi alle strutture Unifil hanno procurato anche la distruzione delle telecamere di sorveglianza situate lungo il perimetro degli avamposti sotto il controllo italiano.


Israele aveva diffuso la dichiarazione che aveva preso di mira 140 obiettivi che riteneva importanti in Libano.


In tutto il silenzio vergognoso delle testate mainstream e pressoché totale del Governo di Giorgia Meloni, in modo forte si è solamente alzata la voce adirata del Ministro della Difesa italiano, Guido Corsetto il quale ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano movendo la seguente accusa: «Non si è trattato di un errore, né di un incidente, ci devono spiegazioni formali, reali, nei tempi più rapidi possibili», e ha sottolineato che gli attacchi israeliani possono «costituire crimini di guerra». In tutto questo la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha solamente riferito di aver presentato formali proteste alle Autorità israeliane, con il ministro degli Esteri Tajani che ha dichiarato alla stampa (silenziosa anche su questa dichiarazione) di augurarsi le scuse di Israele. 

Augurarsi le scuse di Israele???


Anziché scusarsi per gli attacchi, che hanno colpito anche la base di Naqoura, con due due soldati indonesiani feriti, l’ambasciatore israeliano all’ONU ha addirittura contrattaccato dicendo che il contingente UNIFIL dovrebbe «spostarsi di cinque chilometri più a nord per evitare pericoli».

Diversi governi europei, guidati da Francia e Spagna, hanno attaccato le dichiarazioni dell’ambasciatore israeliano, con Crosetto che ha anche aggiunto con forza che «le Nazioni unite e l’Italia non prendono ordini da Israele».


La mia percezione però è che si tratti di un siparietto in cui il Ministro della Difesa fa affermazioni rabbiose per placare una parte dell’Opinione pubblica italiana (magari anche le famiglie dei soldati italiani in Libano, che ne dite?), mentre il governo continua a mantenere posizioni filosioniste, al fianco del guerrafondaio Netanyahu e del suo governo, facendo vedere che Giorgia e C. si attengono alle linee guida dei paesi angloamericani cui sono legati mani e piedi, in quanto politici di un paese sconfitto e non più sovrano, dalla fine della seconda guerra mondiale.


E in tutto questo, in concreto e al di là di tante parole, la maggioranza del mondo occidentale sostiene, complice, l’impunità dei delitti e del genocidio commesso dal criminale governo israeliano.


Dobbiamo quindi aspettarci anche dei nostri soldati innocenti uccisi da Israele?



di Anna Turletti


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