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sabato 17 maggio 2025

ALLARME ROSSO: La "Transizione Ecologica" è la Tenaglia per Sbranare il Risparmio degli Italiani – Il Video-Shock che Cita Franco Fracassi

Dietro l'imposizione di case green e auto elettriche, un piano di esproprio generazionale. Milioni di immobili a rischio, costi insostenibili per le famiglie: la denuncia che scuote il web e chiama in causa la grande finanza con i suoi trilioni di dollari.

Un video-denuncia di rara potenza sta incendiando il dibattito online che vi riproponiamo in calce, squarciando il velo di ipocrisia sulla cosiddetta "transizione ecologica" e svelandola per quello che, secondo gli autori e le fonti citate come il giornalista Franco Fracassi, realmente è: un colossale e spietato assalto al più grande risparmio privato del mondo, quello degli italiani. Non si tratta di ambientalismo, tuona il filmato, ma di una gigantesca operazione di ingegneria finanziaria volta a trasferire ricchezza dalle tasche dei cittadini ai forzieri insaziabili della finanza globale.

Il Tesoro nel Mirino: Il Patrimonio Immobiliare Italiano, Vecchio e Vulnerabile

Il video parte da una constatazione agghiacciante, ribadita con forza dalle parole di Franco Fracassi: il risparmio privato italiano è il più cospicuo a livello mondiale e, come tale, fa gola a molti. Ma come mettere le mani su questo tesoro, costituito in gran parte da proprietà immobiliari? La risposta, secondo il filmato, è la "transizione ecologica" imposta dall'Unione Europea.

La minaccia si fa ancora più tangibile se si considera lo stato reale del nostro patrimonio edilizio. Stime ufficiali e analisi di settore, come quelle dell'ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) o di associazioni di categoria come Confedilizia, dipingono un quadro allarmante:

  • Circa il 60-65% degli edifici residenziali italiani è stato costruito prima del 1976, anno della prima normativa organica sul risparmio energetico.

  • Di conseguenza, una quota impressionante del patrimonio immobiliare, stimata da ISTAT e ENEA intorno al 70-75% (oltre 9 milioni di edifici su circa 12 milioni residenziali), ricade nelle classi energetiche più basse (G, F, E). In particolare, si stima che oltre il 34% sia in classe G e un altro 20% in classe F.

    Questi dati, che trovano riscontro in numerose analisi, indicano che milioni di abitazioni, spesso costruite con sacrifici generazionali, necessiterebbero di interventi radicali e costosissimi per adeguarsi ai nuovi, draconiani standard energetici europei. Il video è esplicito sui costi: si parla di decine di migliaia di euro per intervento, con cifre che possono facilmente raggiungere i 50.000-60.000 euro per unità immobiliare, se non di più, a seconda della tipologia dell'edificio e del livello di efficientamento richiesto.

La Spirale Infernale: Indebitamento o Svendita a Prezzi da Saldo ai Giganti della Finanza

Di fronte a tali cifre, il cittadino medio si troverebbe con le spalle al muro:

  1. Contrarre mutui pesantissimi: Chi potrà permetterselo (e ottenere credito) si vedrà costretto a indebitarsi per decenni, erodendo il proprio risparmio e la propria capacità di spesa futura, di fatto pagando un "pizzo verde" alle banche.

  2. Svendere l'immobile: Chi non potrà o non vorrà indebitarsi sarà costretto a vendere la propria casa. Ma a chi? E a quale prezzo? Il video dipinge uno scenario da incubo: un mercato immobiliare invaso da proprietà "non conformi", il cui valore crollerà verticalmente. Questo permetterebbe ai grandi fondi d'investimento internazionali – come BlackRock, Vanguard e State Street, colossi con un potere di fuoco combinato che gestisce asset per oltre 20 trilioni di dollari (ventimila miliardi!) – di fare man bassa, acquistando a prezzi stracciati il frutto del lavoro di intere generazioni di italiani. Un capitale immenso, pronto a fagocitare interi quartieri, trasformando i proprietari in affittuari.

Si tratta, né più né meno, di un esproprio di massa mascherato da nobili intenti ambientali. Una "nuova schiavitù", come la definisce una delle voci nel video, dove i cittadini diventano inquilini a vita nelle case che un tempo possedevano, o sono costretti a migrare da abitazioni rese invivibili da un punto di vista economico.

Conclusioni: È Guerra Economica – L'Urgente Appello ad Aprire gli Occhi e a Informarsi

Il video, citando Fracassi e mostrando le sue opere come "Quarto Reich", è un grido d'allarme, un appello disperato alla presa di coscienza collettiva e a una ferma opposizione a quello che viene dipinto come un vero e proprio atto di guerra economica contro i popoli, e in particolare contro il popolo italiano, "colpevole" di essere ancora troppo "ricco" e indipendente grazie al suo ingente risparmio privato.

Le conclusioni tratte sono terrificanti e non lasciano spazio a interpretazioni edulcorate:

  • Distruzione del risparmio privato: L'obiettivo primario è l'azzeramento della ricchezza accumulata dagli italiani, rendendoli più vulnerabili e dipendenti.

  • Concentrazione della proprietà: Il patrimonio immobiliare passerebbe dalle mani dei singoli cittadini a quelle di poche, gigantesche entità finanziarie con capitali sterminati.

  • Controllo sociale: Chi controlla la casa e l'energia, controlla la vita delle persone. La "transizione" imporrebbe anche modelli di consumo e stili di vita decisi altrove (WEF, BRI, citati come architetti di questo piano).

L'invito finale è perentorio e non può essere ignorato: informarsi attivamente, scavare oltre le narrazioni ufficiali e le rassicurazioni di facciata, comprendere i veri interessi in gioco e le reali conseguenze di queste politiche. Solo una cittadinanza consapevole e critica, suggerisce il video e il lavoro di figure come Franco Fracassi, potrà sperare di resistere a questo tentativo di spoliazione generazionale e difendere non solo il proprio patrimonio, ma la propria libertà e sovranità. L'allarme è lanciato: o ci si sveglia ora, o il futuro sarà di povertà e sottomissione.


Chi è Franco Fracassi

Franco Fracassi è un giornalista investigativo e documentarista di fama, con oltre trent'anni di esperienza sul campo. La sua carriera è stata dedicata a svelare le dinamiche oscure del potere e i meccanismi di manipolazione dell'informazione. Ha coperto eventi storici di portata mondiale, dalla caduta del Muro di Berlino al G8 di Genova, lavorando per testate italiane e internazionali.

Nel suo acclamato libro "Sotto la notizia niente", Fracassi analizza come le notizie vengano selezionate, costruite e diffuse per influenzare la percezione pubblica, arrivando a dimostrare come eventi inesistenti possano essere presentati come reali. È autore di numerosi altri saggi e inchieste scottanti, tra cui "Quarto Reich", che indagano i legami tra finanza, politica e poteri sovranazionali.

Come documentarista, ha realizzato opere di grande impatto, tra cui il pluripremiato "Zero - Inchiesta sull'11 settembre", che ha sollevato interrogativi cruciali sulla versione ufficiale degli attentati. Il suo lavoro, che include anche la fotografia d'inchiesta con partecipazioni a concorsi come il World Press Photo, è un costante invito alla riflessione critica e alla ricerca di un giornalismo indipendente, unica vera difesa contro la manipolazione.

domenica 26 gennaio 2025

l Sistema Energetico sotto Inchiesta: Crediti di Carbonio, Espropri e la Svolta del "Dopo-Green" - Un Approfondimento Esclusivo di Telecolor


In un'epoca in cui il dibattito ambientale è più acceso che mai, e le politiche green sembrano subire continui colpi di scena, un'approfondita analisi condotta durante la trasmissione "L'Altra Verità" su Telecolor ha svelato trame complesse e retroscena inattesi. Questa discussione ha permesso di comprendere come la gestione delle risorse energetiche, sotto l’egida dei crediti di carbonio e la devastazione che generano, stia muovendosi a seguito dei piani verdi globali verso una direzione oscura che tocca direttamente il tessuto socioeconomico.

L'articolo che segue riassume gli interventi più significativi dell’ultima puntata e in particolare il parere di chi non ha paura a rivelare ciò che accade in questa parte d’Italia.

L'Analisi del Ricercatore Alessandro Leonardi

Il ricercatore indipendente Alessandro Leonardi ha offerto una prospettiva critica sulla gestione delle politiche ambientali in campo energetico. Citando una sua pubblicazione "Apocalisse Green", ha spiegato come il fenomeno che stiamo affrontando stia entrando nel pieno del vivo, rivelando l'impatto delle logiche di gestione della sostenibilità sul settore agricolo, ma anche la loro attuale diffusione fino al livello dei libri scolastici. Leonardi ha esposto come si possa credere ad un ripensamento sul green e ad una svolta rispetto alla rotta assunta in questi ultimi anni, mostrando invece che la retromarcia sul clima dell’ex-presidente Trump sia parte di un cambio di direzione studiata a tavolino per preparare la strada verso altre finalità. Leonardi, facendo anche riferimento a precise leggi di riferimento tra cui i regolamenti del Parlamento Europeo e ai decreti emanati del Governo Italiano, è stato molto critico e preciso nello spiegare che questo repentino cambio di programma vada collegato alla gestione del PNRR con progetti strategici, definiti tali in base alla legge n. 108, il tutto condito anche dall’esproprio dei territori per arrivare all’obbiettivo strategico energetico previsto per il 2030, citando anche i terreni, in base alle aree di esproprio previsti dalla transizione energetica: Vercellese, Sardegna e i tanti altri ancora. Ha continuato l’intervento riferendosi poi alle superpotenze come le multinazionali e Big Tech che dopo aver creato le basi per questo disegno green, stanno ultimando il primo percorso con il cambio di programma da un controllo energetico, tramite il green, all’apertura totale per la fase finale che è relativa all’intelligenza artificiale che si riassumerebbe in questo scenario di progetti faraonici dove necessitano i terreni e le energie necessarie per le farm di mega server, senza tener conto delle condizioni ambientali. In chiusura del suo intervento ha sottolineato quanto sia cruciale “ andare in Sardegna a vedere di persona” le condizioni del disastro creato da queste logiche green poiché è qui, che meglio che in altri territori si può cogliere il segnale dell’imbroglio che è celato dietro questi provvedimenti di facciata.

La Testimonianza di Walter Erriu (Associazione "Sa Defesa")

Il fondatore dell’Associazione “Sa Difesa”, Walter Erriu, ha descritto in maniera cruda e senza filtri, come a partire dal 2021 sia stata sancita la devastazione ambientale del proprio territorio. Ricordando in particolare l’approvazione di provvedimenti legislativi come il “decreto legislativo n° 199 del novembre del 2021”, durante le politiche pandemiche ed evidenziando come i territori della Sardegna in poco tempo siano diventati bersaglio da colpire da parte delle grandi potenze finanziarie, con investimenti finalizzati all’accaparramento dei terreni da usare, in vista dei progetti legati alla trasformazione delle risorse.

L’esponente dell’associazione ha esposto una parte della verità ricordando come “Black Rock” abbia anche un ruolo nel progetto energetico dell’Italia come sponsor dei progetti inerenti al Tyrrhenian Link che peraltro in questa occasione è stata definita “solo uno dei tre cavidotti, che arrivano poi in Italia” denunciando inoltre le diverse tipologie di protesta adottata dalla sua associazione e in collaborazione con altri comitati sardi in cui sono state utilizzate anche forme di contestazioni sul territorio e presso il porto di Oristano, senza tralasciare il lato inquietante di chi non vuole che certe dinamiche, diventino dominio pubblico; tutto condito con il problema delle installazioni non benefiche nel settore ambientale che pur di produrre si va ad annullare completamente. Non da ultimo ha criticato pesantemente anche i vertici regionali a partire dall’elezione della dottoressa Todde poiché di fatti i vari appelli, a partire dalla raccolte di firme, e i tentativi di referendum promossi per ostacolare questo scempio e chiedere aiuto all’opinione pubblica, hanno finito con l’infrangersi con il silenzio e l’immobilismo che va collegato alla gestione del potere.

Conclusione

Attraverso una lettura incrociata delle considerazioni espresse, appare evidente che l’attenzione ai grandi progetti green debba tenere in seria considerazione come i processi decisionali, le concessioni date al “progresso tecnologico e green”, gli accordi bilaterali che le istituzioni realizzano anche con finanziatori poco trasparenti siano, a vario titolo, collegati alla fase finale che mira alla devastazione, la distruzione della ricchezza in mano alle famiglie e delle persone; si conclude la parte saliente. La situazione descritta appare complessa e che in Sardegna si possa “fare uno schema di lavoro” per far capire l’entità del disastro al pubblico ed è per questa ragione che a nome di tutti gli interlocutori di questo dialogo voglio ringraziare Telecolor del lodevole impegno profuso nell’opera di informazione che unita a Radio Idea e al circuito Airplay contribuiscono a diffondere informazione di altissimo valore sociale a quanta più gente possibile. La registrazione di questa interessante conversazione e la libera nostra sintesi con i punti principali di Alessandro e Walter che fanno da analisi e denuncia sull’inganno legato alla svolta nel campo energetico, sono in onda su Radio Idea e le radio del circuito Airplay.

Articolo e Sintesi a cura di Luigi Catacchio

 Siti di riferimento

Radio Idea Telecolor 

Ascolta la Sintesi Radiofonica

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