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domenica 16 marzo 2025

Narrazione e percezione: le strategie che influenzano il pensiero collettivo


Il confine sottile tra informazione, propaganda e percezione della realtà

Negli ultimi anni, la società ha vissuto una serie di eventi globali che hanno stravolto la vita quotidiana, ma soprattutto hanno mostrato quanto sia facile manipolare l’opinione pubblica. Dall’emergenza sanitaria alla crisi energetica, dal cambiamento climatico alla guerra, ogni crisi è stata accompagnata da una narrazione dominante, accettata senza riserve da molti e imposta dai media mainstream senza spazio per il dissenso. (Fonte: Esempio di Studio)

Chiunque cercasse di analizzare criticamente questi fenomeni veniva tacciato di essere un complottista, un negazionista o un disinformato. Questo non è casuale: si tratta di un meccanismo ben preciso, che possiamo definire ipnosi collettiva. Analizziamo alcuni degli esempi più eclatanti degli ultimi cinque anni.

  1. L'emergenza Covid e la narrazione unica

La pandemia è stata il primo grande esperimento su larga scala di controllo totale della popolazione attraverso la paura. Restrizioni, lockdown, pass sanitari: tutto imposto come unica soluzione possibile, mentre ogni opinione contraria veniva censurata. (Fonte: Rapporto OMS) La pressione psicologica e sociale ha portato alla divisione netta tra “buoni” e “cattivi”, vaccinati e non vaccinati. Inoltre, una massiccia campagna di persuasione ha indotto la popolazione a vaccinarsi con sieri che si sono poi dimostrati farmaci non adeguatamente testati. (Fonte: Studio Lancet) Le conseguenze sono state drammatiche: un aumento significativo di malori improvvisi, effetti avversi gravi e perfino morti improvvise. Nonostante emergessero studi e testimonianze su questi effetti collaterali, ogni tentativo di discuterne apertamente è stato bollato come disinformazione o sistematicamente censurato. (Fonte: Database EudraVigilance)

  1. La crisi climatica e il senso di colpa indotto

Da Greta Thunberg all’eco-ansia, la narrativa mediatica ha trasformato il cambiamento climatico in una questione morale più che scientifica. Soluzioni drastiche imposte senza dibattito: eliminazione delle auto a combustione, case “green”, restrizioni sui consumi. (Fonte: IPCC) Si colpevolizzano i cittadini mentre le grandi multinazionali continuano indisturbate a inquinare. Inoltre, il concetto di emergenza globale viene utilizzato per giustificare politiche restrittive senza una reale alternativa sostenibile per i cittadini comuni. Anche qui, chi solleva dubbi viene ridicolizzato o accusato di negazionismo. (Fonte: Rapporto Greenpeace)


  1. Guerra in Ucraina: la narrazione a senso unico

Una delle manipolazioni più evidenti degli ultimi anni: ogni informazione che non rientrava nello schema ufficiale “Russia cattiva – Ucraina vittima” veniva bollata come propaganda. (Fonte: BBC) Zelensky trasformato in eroe mediatico, mentre il dibattito su negoziati e pace veniva soffocato. Gli effetti della guerra sulle economie europee erano prevedibili, ma sono stati nascosti o minimizzati fino a quando non è stato troppo tardi. (Fonte: Financial Times) Il sostegno finanziario e militare senza limiti, giustificato dalla narrativa imposta, ha portato a un'escalation continua senza spazio per una vera discussione su soluzioni diplomatiche. (Fonte: The Economist)

  1. Inflazione e crisi economica: colpa tua, non del sistema

Aumento incontrollato dei prezzi, crisi energetica, aumento delle tasse: il costo della vita è esploso, ma la colpa è sempre attribuita a fattori esterni (guerra, cambiamento climatico, speculazioni). (Fonte: BCE) L’Europa si impoverisce, le piccole imprese chiudono, ma la priorità politica è spendere miliardi in armamenti. Chi mette in discussione le politiche economiche viene accusato di essere anti-europeista o populista. (Fonte: Eurostat)

  1. Il futuro: cibo sintetico e controllo digitale?

Le nuove battaglie sono già in corso: la sostituzione della carne con insetti e prodotti artificiali viene spinta con la scusa della sostenibilità. (Fonte: FAO) Il controllo finanziario attraverso la digitalizzazione completa del denaro (euro digitale, eliminazione del contante) rischia di limitare ulteriormente la libertà economica. (Fonte: Banca Mondiale) Intelligenza artificiale e censura: la gestione dell’informazione sarà sempre più filtrata dagli algoritmi e da chi li controlla. (Fonte: MIT Technology Review)

  1. Il Conflitto nella Striscia di Gaza: Informazione o Propaganda?

Un altro esempio lampante di manipolazione mediatica riguarda il conflitto nella Striscia di Gaza. (Fonte: Al Jazeera) Da un lato, le immagini di distruzione e sofferenza vengono usate per spingere l’opinione pubblica in una direzione ben precisa, mentre dall’altro si censurano o minimizzano notizie che non si allineano alla narrazione dominante. (Fonte: The Guardian)

  1. Identità Digitale e Controllo Sociale

Un aspetto fondamentale del futuro controllo sociale è la digitalizzazione dell’identità. (Fonte: World Economic Forum) L’introduzione di sistemi di identità digitale, associati a valute elettroniche e sistemi di credito sociale, rischia di portare a una perdita di autonomia senza precedenti. (Fonte: IMF)

Conclusione: svegliarsi dall’ipnosi collettiva

Questi esempi mostrano chiaramente un meccanismo ricorrente: creare una crisi, fornire un’unica soluzione, impedire ogni dibattito. Il problema non è credere o meno a ogni singola narrazione, ma capire il pattern ripetitivo di manipolazione che viene applicato ogni volta. (Fonte: Harvard Business Review)

Il primo passo per uscire dall’ipnosi collettiva è porsi delle domande: chi ci guadagna? Perché le alternative non vengono mai discusse? Perché chi dissente viene immediatamente etichettato come pericoloso?

Finché continueremo a subire queste dinamiche senza consapevolezza, saremo spettatori di una realtà costruita da altri. Ma se iniziamo a vedere i fili che muovono il teatrino, possiamo almeno decidere di non essere più marionette.

Disclaimer: Tutte le informazioni riportate in questo articolo non rappresentano opinioni personali, ma sono il risultato di un'approfondita ricerca. Su richiesta, siamo disponibili a fornire le fonti utilizzate.

Dopo aver letto questo articolo, vi sentite più consapevoli delle strategie di influenza che ci circondano? Quali sono gli strumenti che utilizzate per distinguere tra informazione e manipolazione?

Qui un messaggio di Lucia Giovannini:

 

sabato 15 marzo 2025

Rosario Marcianò ed Enrico Gianini: due storie, un’unica battaglia sulle scie chimiche

 


Negli ultimi giorni, due eventi di cronaca hanno riportato l'attenzione sul tema della geoingegneria e delle cosiddette scie chimiche, coinvolgendo due figure note nel dibattito su questo argomento: Rosario Marcianò ed Enrico Gianini. Entrambi si sono occupati di analizzare e denunciare presunte attività di manipolazione atmosferica, trovandosi al centro di vicende giudiziarie che meritano una riflessione.

Il caso di Rosario Marcianò

Rosario Marcianò, noto per le sue denunce sulle scie chimiche, è stato condannato a 12 mesi di reclusione per diffamazione nei confronti di Valeria Solesin, la studentessa veneziana uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi. La condanna è legata alla pubblicazione di un’immagine in cui Marcianò ipotizzava una somiglianza tra Solesin e un'altra persona, sollevando polemiche e portando alla denuncia da parte della famiglia. Il procedimento ha incluso un interrogatorio senza la presenza del suo legale. Oltre a questa condanna, vi sono altri processi ancora in corso a suo carico.

L'azione giudiziaria che lo ha portato alla condanna si colloca all'interno di un contesto più ampio, in cui il confine tra la libertà di espressione e la diffamazione risulta spesso labile. La vicenda solleva interrogativi sulla possibilità di discutere apertamente temi controversi senza incorrere in sanzioni penali.

L'arresto di Enrico Gianini

Parallelamente, Enrico Gianini, ex dipendente aeroportuale di Malpensa, è stato sottoposto a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO). Gianini è noto per aver analizzato e denunciato perdite di materiale sospetto da alcuni aeromobili, sostenendo che queste sostanze non fossero riconducibili a normali emissioni di condensa o carburante. La sua segnalazione ha trovato punti di contatto con quanto sostenuto da Marcianò nel corso degli anni.

Il ricorso al TSO nei confronti di Gianini ha destato preoccupazione tra i suoi sostenitori, che vedono in questa misura un possibile tentativo di silenziare una voce scomoda. Sebbene il TSO sia previsto dalla legge per situazioni di emergenza legate alla salute mentale, il suo utilizzo in un contesto del genere solleva interrogativi sulla gestione di chi denuncia pubblicamente fenomeni controversi.

Un dibattito ancora aperto

Al di là delle vicende giudiziarie, la questione delle scie chimiche e della geoingegneria rimane un tema di forte discussione. Se da un lato istituzioni e comunità scientifica negano l'esistenza di programmi segreti di modificazione climatica, dall'altro vi sono documenti e studi che dimostrano l'impiego di tecnologie per l'alterazione meteorologica, con applicazioni che spaziano dall'agricoltura alla difesa.

In alcuni stati americani, tra cui Tennessee, New Jersey, Florida, New York e Illinois, sono state approvate normative che regolamentano o vietano pratiche di geoingegneria senza il consenso pubblico. Questo dimostra come la tematica non sia del tutto relegata alla sfera delle teorie del complotto, ma abbia implicazioni politiche e ambientali concrete.

Le vicende di Marcianò e Gianini pongono dunque un interrogativo più ampio: fino a che punto è possibile indagare e denunciare senza rischiare ripercussioni legali o sanitarie? Il bilanciamento tra libertà di espressione, tutela della reputazione e gestione della salute pubblica resta una questione centrale in una società democratica.

Il dibattito rimane aperto, e le risposte definitive su questi temi potrebbero non arrivare nell’immediato. Tuttavia, è essenziale continuare a garantire spazi di discussione e analisi critica, affinché ogni voce possa essere ascoltata senza timori di censure o repressioni.

Per un approfondimento leggete ascoltate la nostra esclusiva intervista realizzata a Rosario Marcianò:  https://magazine.ideanews.org/2024/09/ling-mario-di-gregorio-intervista.html

Qui un ultimo messaggio audio di Rosario Marcianò:  

 

sabato 27 luglio 2024

La Vittoria di Radio Radio: Un Trionfo per la Libertà di Informazione

Desideriamo esprimere il nostro apprezzamento per Radio Radio e il loro impegno nel promuovere la libertà di informazione. In un'epoca in cui le multinazionali e vari siti creati ad hoc cercano di fare disinformazione e screditare pareri difformi, è essenziale avere piattaforme come Radio Radio che difendono il diritto alla libertà di espressione. La recente vittoria legale contro Google dimostra quanto sia importante insistere nel far valere i propri diritti. Come recita una famosa citazione: "Non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere." Ma, più ragionevolmente, difendere il principio che tutti possano avere il diritto ad esprimersi, è uno dei cardini della democrazia. Questa battaglia legale è stata un'importante lezione su quanto sia cruciale sostenere chi si batte per la verità e la trasparenza, garantendo un'informazione libera e non manipolata. Grazie, Radio Radio, per essere una voce indipendente e coraggiosa in questo panorama mediatico sempre più complesso.
Redazione di Ideanews e Radio Idea
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