venerdì 21 novembre 2025
Digital Omnibus: Tra Semplificazione e Sovranità – I Punti Critici Ignorati
sabato 8 novembre 2025
A Molfetta, successo conferenza: “Intelligenza Artificiale: Opportunità o Minaccia?
Un dibattito cruciale tra tecnologia, etica e società con il Luogotenente Roberto Nuzzo, promosso da Radio Idea ed Eredi della Storia.
Si è conclusa con un’ampia e attenta partecipazione di pubblico la conferenza “Intelligenza Artificiale: Opportunità o Minaccia?”, tenutasi il 6 dicembre a Palazzo Turtur, nel cuore del centro storico di Molfetta. L’evento, organizzato da Radio Idea e dall’Associazione Eredi della Storia, ha offerto un fondamentale momento di riflessione sulle trasformazioni in atto introdotte dall’Intelligenza Artificiale, un tema che, come sottolineato, riguarda "ciascuno di noi".
Il Cuore del Dibattito: IA tra Consapevolezza e Libertà
Relatore centrale della serata è stato il Luogotenente Roberto Nuzzo (in quiescenza, Aeronautica Militare), figura di spicco per la sua lunga carriera al servizio dello Stato e per il suo impegno nella divulgazione scientifica e ambientale.
Il dibattito non è stato un incontro tecnico, ma un confronto "aperto, umano e provocatorio", nato dalla domanda: L’uomo rischia di diventare un accessorio della macchina che ha creato?
Nuzzo ha guidato il pubblico in un percorso di analisi che ha toccato i due lati della medaglia:
Le Opportunità: È stato evidenziato il potenziale dell'IA in settori chiave come la sostenibilità ambientale, la ricerca scientifica e medica, l'inclusione sociale e la personalizzazione su larga scala.
Le Minacce: Sono state affrontate con rigore criticità che impattano sulla società, tra cui l'automazione del lavoro, la sorveglianza digitale, il tema del copyright e dei pregiudizi algoritmici.
Una riflessione chiave: Riprendendo una sua affermazione, Nuzzo ha ribadito:“L’intelligenza artificiale può essere una grande alleata dell’uomo, ma solo se l’uomo resta capace di pensare, scegliere e dire di no”. Un monito sulla necessità di mantenere il pensiero critico per non delegare la nostra libertà agli algoritmi.
L’interazione, moderata da Angelo Bellifemine (Direttore artistico del Museo "Eredi della Storia"), ha concluso la serata stimolando il pubblico a interrogarsi e capire, prima ancora di giudicare.
Riconoscimenti e Impegno Associativo
La serata è stata aperta dal Presidente di Radio Idea, Luigi Catacchio, che ha consegnato al Luogotenente Nuzzo un encomio speciale per "il rigore e il coraggio con cui, attraverso Ideanews, il programma di approfondimento realizzato su Radio Idea offre al pubblico un'informazione indipendente su temi cruciali".
Il Presidente di Radio Idea, Luigi Catacchio, non si è limitato a consegnare un encomio, ma ha anche condiviso la sua esperienza diretta con l'AI nella ricerca per il suo nuovo libro, “Ombre e Misteri d’Italia”.
Catacchio ha ribadito che la tecnologia è uno strumento che non può sostituire l'intuizione umana, ma che è stata determinante per ampliare il campo d’indagine, permettendo di unire "tecnologia e pensiero umano, logica e intuizione, velocità e memoria" nell'analisi di documenti e tracce.
Il libro, presentato in anteprima durante la conferenza, è dedicato ai grandi enigmi irrisolti del nostro Paese ed è acquistabile su Amazon in versione cartacea o e-book. In un gesto di profonda stima per l'impegno nella divulgazione di Nuzzo, Catacchio ha donato al Luogotenente proprio la prima copia del volume.
Il Tour di Consapevolezza Continua
La conferenza di Molfetta ha rappresentato la prima tappa di un intenso tour di incontri pubblici che vedrà il Luogotenente Nuzzo impegnato nei prossimi giorni su temi cruciali e correlati all'etica e alla scienza, nel solco della ricerca della verità e della consapevolezza:
Venerdì 7 novembre, a Rieti: sul tema “Geoingegneria vietata”.
Sabato 8 novembre, a Terni: dibattito su “Intelligenza artificiale, 5G e zanzare OGM” con i dottori Joseph Tritto e Mariano Amici.
Domenica 9 novembre, a Foligno: su “Biolaboratori sperimentali e geoingegneria climatica ambientale” con i dottori Joseph Tritto, Giulio Tarro, il professor Piergiorgio Spaggiari e la Dott.ssa Antonietta Gatti.
Il successo dell'evento conferma l'impegno di Radio Idea e della testata IdeaNews – che diffonde i suoi contenuti attraverso il Circuito Airplay – nel promuovere un'informazione libera, attenta e critica.
Per chi desidera rivivere i momenti della serata, il materiale completo della conferenza è disponibile sui canali social degli organizzatori e sul portale di informazione ideanews.org.
Non finisce qui: l'associazione invita a segnare la prossima data in calendario: il 18 dicembre vi aspettiamo all'Auditorium della Parrocchia Madonna della Pace per la settima edizione del Disconovità Natale 2025!
Qui la conferenza integrale.
Qui il servizio su Teldeheon
Rassegna stampa:
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Testata |
Link |
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Radio Idea – IdeaNews |
https://news.radioidea.it/2025/10/intelligenza-artificiale-opportunita-o.html |
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IlFattoDiMolfetta |
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News24.City – Molfetta |
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IdeaNews / Radio Idea |
https://news.radioidea.it/2025/10/intelligenza-artificiale-opportunita-o.html |
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Il Fatto di Molfetta |
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Il Fatto di Molfetta (seconda versione) |
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L'Altra Molfetta |
https://laltramolfetta.it/intelligenza-artificiale-opportunita-o-minaccia/ |
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MolfettaViva |
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ASLIM Italy |
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IdeaNews / Radio Idea (Magazine) |
https://magazine.ideanews.org/…/intelligenza-artificiale-opportunita-o-minaccia/ |
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Canosa Web |
https://www.canosaweb.it/ireport/l-intelligenza-artificiale-puo-essere-una-grande-alleata-dell-uomo/ |
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Passparola |
domenica 2 novembre 2025
L’illusione dell’interazione: chi controlla davvero i chatbot?
Come riconoscere, difendersi e umanizzare le risposte dell’intelligenza artificiale.
Negli ultimi anni, i chatbot basati sull’intelligenza artificiale — come ChatGPT, Google AI, Gemini, Bard o Claude — si sono diffusi ovunque: assistenza clienti, educazione, giornalismo, sanità, persino spiritualità. Ma dietro questa interazione “fluida” e “umana” si cela un paradosso: la conversazione è guidata da sistemi non coscienti, governati da logiche aziendali, filtri invisibili e strutture di controllo centralizzate. Ci illudiamo di avere il controllo, ma spesso siamo solo partecipanti passivi in una simulazione linguistica.
Chi controlla davvero?
- Taglia le ripetizioni e riformula le frasi troppo simili tra loro.
- Inserisci frasi corte alternate a frasi lunghe.
- Evita espressioni standard come “in conclusione”, “è importante sottolineare”.
- Aggiungi esempi concreti, dati o aneddoti reali.
- Correggi il tono: l’AI tende a essere o troppo neutra o troppo enfatica.
Pubblico e privato: due livelli di chatbot
C’è un livello visibile e pubblico (come i chatbot che usiamo tutti) e un livello nascosto e controllato, in mano a enti, aziende o governi, che possono:
- personalizzare risposte
- filtrare certi argomenti
- promuovere narrazioni o ideologie
- raccogliere e analizzare dati
Quindi: non sono solo strumenti “neutri”. C'è una governance, un codice, filtri etici o commerciali. E anche questo incide su ciò che leggiamo.
Come difendersi? 5 consigli pratici
- Verifica sempre le fonti. L’IA può generare risposte credibili ma false.
- Non condividere dati sensibili. Mai trattarla come una persona.
- Chiedi trasparenza. Se usi chatbot in siti o app, verifica se dichiarano l’uso di IA.
- Stimola in modo preciso. Le domande vaghe generano risposte vaghe.
- Usa prompt naturali. Più la domanda è “umana”, più l’output apparirà credibile.
Conclusione: torniamo umani
Un chatbot non ha coscienza, emozioni, intenzioni. Non "sa" ciò che dice.
L'intelligenza artificiale generativa lavora a blocchi di testo, prevedendo la parola più probabile in base al contesto. Non capisce il significato come farebbe una persona: predice, non riflette.
Esempio: Se scrivi “Il sole splende…”, l’IA sa che la parola “in cielo” è molto più probabile di “sotto il letto” – ma non perché capisca la fisica: è statistica, non logica umana.
Perché l’interazione è un’illusione?
L’IA non comprende: non ha emozioni, intenzioni, coscienza. Prevede statisticamente quale parola verrà dopo l’altra. La sensazione di dialogo è solo un effetto ottico linguistico.
Ma questa illusione può generare:
- Dipendenza emotiva (soprattutto nei più giovani)
- Eccessiva fiducia nelle risposte
- Riduzione del pensiero critico
Come difendersi?
- Verifica ogni informazione: usa l’IA come spunto, ma confronta sempre con fonti ufficiali e aggiornate.
- Non condividere dati sensibili: ogni interazione è registrata. Anche se “anonima”, può essere utilizzata per profilarti.
- Impara a riconoscere lo stile dell’IA:
- Struttura pulita, tono neutro, ripetizioni controllate.
- Risposte troppo bilanciate, prive di opinioni forti. - Usa prompt critici: chiedi sempre “quali sono i limiti della tua risposta?”, “potresti sbagliare?”, “chi ha deciso questa policy?”.
Come rendere le risposte meno artificiali?
- Taglia l’introduzione generica (es. "L’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapida crescita...")
- Inserisci esempi personali o locali (anche fittizi, ma realistici)
- Cambia ritmo e sintassi: aggiungi frasi brevi, interiezioni (“Giusto?”, “Strano, vero?”)
- Usa emoji o punteggiatura creativa solo se coerente con il tono
- Aggiungi dubbi: una voce umana non è sempre certa (“Forse non è così semplice...”)
Chicche bonus (che pochi sanno):
Conclusione
I chatbot non sono “buoni” o “cattivi”, ma strumenti. Il vero rischio non è che diventino umani, ma che noi dimentichiamo di esserlo. L’illusione dell’interazione ci rende spettatori passivi, ma con consapevolezza e spirito critico possiamo usare l’intelligenza artificiale come leva, non come stampella.
Vuoi davvero restare umano? Allora: chiedi, dubita, riscrivi e soprattutto pensa con la tua testa. Sempre.
domenica 7 settembre 2025
L'Identità Digitale Europea: la falsa bandiera della protezione
L'obiettivo dichiarato è l'accesso sicuro ai servizi online, ma la realtà dei fatti è che questo sistema va a creare un unico punto di raccolta per una quantità spropositata di dati personali. Non si tratta solo di confermare l'età, ma di un vero e proprio portafoglio digitale che può includere informazioni sensibili come titoli di studio, licenze, cartelle cliniche e dati biometrici. L'intero sistema, esteso a tutti gli utenti senza distinzione di età, dai 16 ai 90 anni e oltre, rappresenta una centralizzazione senza precedenti che solleva un allarmante interrogativo sulla nostra sovranità personale.
Le piattaforme che non si conformano a queste nuove regole rischiano sanzioni altissime, fino al 10% del loro fatturato globale annuo. Una pressione economica così forte spinge i giganti del web ad adeguarsi rapidamente, rendendoli complici in un sistema che, sebbene presentato come uno strumento di tutela, rischia di soffocare la libertà di espressione e il diritto all'anonimato online.No Grazie! Un monito da Roberto Nuzzo
Come sottolinea Roberto Nuzzo, maresciallo dell'Aeronautica Militare nella Riserva, il DSA e il Digital Identity Wallet non sono altro che una "pericolosa leva per la sorveglianza e il controllo totale". Presentati sotto la "falsa bandiera" della protezione, questi strumenti sembrano voler rendere inevitabile la nostra partecipazione a un sistema che ci rende tracciabili in ogni nostra attività online, trasformando la navigazione nel web in una costante perdita di privacy.
Se non accettato dalla maggioranza degli utenti, questo progetto fallirà. L'unica risposta possibile, di fronte a un'insidiosa normalizzazione del controllo digitale, è la resistenza. La nostra ferma e irremovibile risposta a questa ennesima invasione della libertà è: No Grazie!
L'intervista completa di Roberto Nuzzo è disponibile qui:
e su Facebook:
venerdì 2 maggio 2025
Meta Userà i Tuoi Dati per l'IA: Opporsi o Acconsentire? Guida alla Scelta (Scadenza Fine Maggio)
L'intelligenza artificiale generativa è ormai parte del nostro quotidiano digitale, e Meta (società madre di Facebook e Instagram) si appresta a fare un passo significativo: utilizzare i dati pubblici dei propri utenti per addestrare e migliorare i suoi modelli IA, come il chatbot Meta AI e il modello linguistico Llama. Questa decisione ha messo in luce un importante diritto degli utenti europei, sancito dal GDPR: la possibilità di opporsi a questo specifico utilizzo dei propri dati personali. Ma cosa comporta questa scelta e chi dovrebbe valutare di agire prima della scadenza indicata per la fine di maggio 2024?
Quali Dati Userà Meta?
L'intenzione dichiarata da Meta è quella di utilizzare le informazioni che gli utenti rendono pubbliche sulle sue piattaforme (Facebook e Instagram). Questo comprende specificamente:
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Post resi pubblici.
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Foto pubbliche e le relative didascalie.
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Commenti lasciati su contenuti pubblici.
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Dati derivanti dall'interazione diretta con i servizi IA di Meta (ad esempio, se si utilizza Meta AI su WhatsApp).
Meta ha specificato che il contenuto dei messaggi privati scambiati tra utenti non verrà utilizzato per questi scopi di addestramento, a meno che non vengano volontariamente condivisi con l'IA stessa.
Il Diritto di Opposizione: Come e Perché Agire Entro Fine Maggio
Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) dà agli utenti il potere di dire "no" a questo tipo di trattamento. Meta ha messo a disposizione dei moduli online specifici per esercitare tale diritto.
La tempistica è fondamentale. Come chiarito anche dalle autorità Garanti per la Privacy:
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Opposizione ENTRO fine maggio: Ha un effetto più ampio. Meta si impegna a non utilizzare i dati pubblici (passati e futuri) per l'addestramento della sua IA generativa.
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Opposizione DOPO fine maggio: L'opposizione sarà valida solo per i dati generati successivamente. I contenuti già online potrebbero essere già stati processati o esserlo in futuro.
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Nessuna opposizione: Equivale a un consenso implicito all'utilizzo dei dati pubblici e delle interazioni con l'IA per gli scopi di addestramento dichiarati.
Come Esercitare l'Opposizione (Link Ufficiali):
È possibile opporsi compilando i moduli resi disponibili da Meta:
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Utenti Facebook: https://www.facebook.com/help/contact/712876720715583
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Utenti Instagram: https://help.instagram.com/contact/767264225370182
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Non utenti (se si teme che i propri dati siano presenti, es. foto): https://www.facebook.com/help/contact/510058597920541
Esiste anche un modulo specifico per richiedere la cancellazione di informazioni di terzi utilizzate per l'addestramento dell'IA generativa.
Opporsi o Non Opporsi? Una Valutazione Personale
Non esiste una risposta unica, la scelta dipende dalle proprie esigenze e dalla propria visione.
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Considera di OPPORTI se:
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La tua priorità è la privacy: Desideri mantenere il massimo controllo possibile sull'uso dei contenuti che condividi pubblicamente, limitando il loro impiego per finalità diverse dalla visualizzazione sulla piattaforma.
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Sei preoccupato per l'evoluzione dell'IA: Preferisci non contribuire con i tuoi dati all'addestramento di questi sistemi, magari per motivi etici o per scetticismo sul loro utilizzo.
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Vuoi semplicemente esercitare un diritto: Il GDPR ti offre questa possibilità e intendi avvalertene.
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Considera di NON OPPORTI se:
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Sei un creator, un'azienda, un ente pubblico o un ricercatore: Potresti desiderare che l'IA di Meta impari dai tuoi contenuti pubblici. Questo potrebbe, in teoria, aiutare l'IA a comprendere meglio i tuoi argomenti, prodotti, servizi o stile, potenzialmente migliorando le interazioni future o l'inclusione delle tue informazioni nella sua "base di conoscenza".
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Vedi un valore nello sviluppo dell'IA: Credi che fornire dati (limitatamente a quelli pubblici) possa contribuire a creare strumenti IA più utili, accurati e rappresentativi della realtà.
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Valuti l'impatto come limitato: Ritieni che, data l'enorme mole di dati a disposizione di Meta (inclusi quelli su di te condivisi da altri), la tua opposizione individuale avrebbe un effetto pratico trascurabile.
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Cosa Succede Comunque?
È importante notare che, anche opponendosi, Meta afferma che potrebbe comunque trattare informazioni che ti riguardano per migliorare i suoi servizi IA, ad esempio se i tuoi dati appaiono in contenuti pubblici condivisi da altri utenti (foto, menzioni). Le autorità europee stanno attualmente esaminando la legittimità di queste pratiche e l'effettiva tutela garantita agli utenti, inclusa quella dei minori.
In Conclusione:
Meta sta per utilizzare i dati pubblici per addestrare la sua IA. Hai tempo fino alla fine di maggio per decidere se opporti a questo specifico utilizzo tramite i moduli ufficiali. Valuta attentamente le tue priorità in termini di privacy, visibilità e percezione dell'intelligenza artificiale per fare una scelta informata.
martedì 22 ottobre 2024
Ecco una proposta di istanza al Garante della Privacy riguardante l'app "IT Wallet"
Oggetto: Richiesta di verifica e tutela dei dati personali riguardanti l’app "IT Wallet" e le sue implicazioni per la privacy dei cittadini.
Egregio Garante per la Protezione dei Dati Personali,
Con la presente, desideriamo richiamare la vostra attenzione sull’app "IT Wallet", che dal 23 ottobre 2024 inizierà a essere disponibile per i cittadini italiani tramite l’app IO, consentendo l’archiviazione e l’utilizzo di documenti digitali, tra cui patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. Nei prossimi anni, è previsto l'ampliamento delle sue funzionalità, con l'inclusione di documenti relativi alla salute e altre informazioni sensibili.
Siamo a conoscenza del vostro impegno passato, in particolare con riferimento all'app realizzata dall'associazione Covid Healer Onlus per la gestione dei dati dei pazienti durante la pandemia. In quel caso, avete condotto un'istruttoria per verificare la liceità del trattamento dei dati sensibili, come quelli sanitari, nel rispetto delle normative italiane ed europee.
Dato il crescente uso di applicazioni digitali per la gestione di informazioni personali, vi chiediamo se l'Autorità si stia già attivando o intenda farlo per garantire che i dati inseriti nell’app IT Wallet siano protetti adeguatamente, siano trattati solo da soggetti autorizzati e per le sole finalità dichiarate. Inoltre, ci preoccupano i costi legati all'implementazione dell’app (102 milioni di euro all'anno per il triennio 2024-2026) e ci chiediamo quali benefici reali possa portare ai cittadini, specialmente per quanto riguarda la sicurezza e la gestione dei dati sensibili.
Chiediamo dunque al Garante di verificare se l'IT Wallet rispetterà tutte le garanzie previste per la protezione dei dati personali, soprattutto per quanto riguarda quelli sanitari, e se verranno adottate misure appropriate per evitare utilizzi impropri o non trasparenti dei dati raccolti.
In attesa di un vostro cortese riscontro, porgiamo i nostri più distinti saluti.
Cordiali saluti,
[Nome e Cognome]
[Indirizzo e contatti]
[Data]
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