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domenica 4 maggio 2025

I Tre Tipi di Intelligenza Artificiale: Capire Davvero i Livelli e le Sfide con Fabrizio Abbate


Dal Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA su Idea News Magazine, un'analisi critica per distinguere tecnologia e vera autonomia.

Navigare nel complesso mondo dell'Intelligenza Artificiale richiede più di semplice curiosità; serve una bussola critica per distinguere le potenzialità dai rischi, la tecnologia avanzata dalla vera autonomia. È questo l'obiettivo della rubrica "I tre tipi di intelligenza artificiale", curata da Fabrizio Abbate, Presidente del Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) e responsabile rapporti istituzionali per REA, trasmessa sul circuito Airplay.

"Non siamo qui per vendere l'Intelligenza Artificiale," chiarisce Abbate nel suo intervento, "ma per analizzarne gli aspetti utili e, soprattutto, quelli critici, che non sono pochi". L'AI rappresenta forse la sfida più grande per l'umanità degli ultimi millenni, una rivoluzione in atto che non va sottovalutata, ma affrontata con consapevolezza, come l'umanità ha fatto con altre grandi sfide del passato.

Distinguere l'AI: Tecnologia Avanzata vs. Vera Autonomia

Un punto cruciale sollevato da Abbate è l'uso spesso improprio del termine "Intelligenza Artificiale". Molte tecnologie, pur estremamente sofisticate, rimangono strumenti guidati dall'uomo. La vera AI, secondo l'analisi proposta, emerge quando il sistema acquisisce un certo grado di autonomia, compiendo scelte concrete che vanno oltre la programmazione iniziale. L'esempio emblematico? L'auto a guida autonoma che decide in tempo reale come reagire a imprevisti sulla strada.

I Tre Livelli dell'Intelligenza Artificiale: Un Panorama in Evoluzione

Per fare chiarezza, Fabrizio Abbate illustra una distinzione fondamentale tra diversi livelli di AI, spesso confusi anche dagli addetti ai lavori:

  1. AI Predittiva: Non si tratta di magia, ma di proiezioni statistiche basate su dati passati. Calcola probabilità (es. quale parola scrivere dopo, quali risultati di ricerca mostrare). Sebbene potente e in continuo miglioramento, è considerata da Abbate più una tecnologia avanzatissima che una vera intelligenza autonoma, un'evoluzione di ciò che faceva Google già 20 anni fa.

  2. AI Generativa: Questo livello è percepito come più vicino alla "vera" AI perché genera contenuti o soluzioni nuove, non solo previsioni basate sul passato. È il motore dietro a molti strumenti creativi e di chatbot attuali.

  3. Agenti AI (La Nuova Frontiera): La categoria più recente e potenzialmente più impattante. Questi sistemi non si limitano a processare dati o creare contenuti, ma intervengono direttamente sulla realtà fisica. Controllano oggetti (in casa, in fabbrica), gestiscono sistemi complessi (traffico, reti) tramite connessioni come il Wi-Fi. Qui i rischi aumentano esponenzialmente: un errore non è più solo un'informazione sbagliata, ma può causare incidenti o catastrofi.

Regolamentazione e Cautela: L'Equilibrio Necessario

Di fronte a questa evoluzione, l'Europa (con l'AI Act) e l'Italia stanno cercando di regolamentare il settore per mitigarne i rischi. Tuttavia, resta aperta la questione sulla reale efficacia di queste normative. Il pericolo, sottolinea Abbate, è che una regolamentazione inefficace possa creare un falso senso di sicurezza, abbassando la guardia proprio quando serve maggiore vigilanza, soprattutto con la diffusione degli "Agenti AI".

Un Invito alla Riflessione

Capire l'Intelligenza Artificiale non è solo una questione tecnica, ma civica ed esistenziale. Siamo di fronte a strumenti di potenza inaudita che stanno ridisegnando il nostro mondo.

Idea News Magazine, attraverso il Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA con Fabrizio Abbate e il contributo di REA, vi invita a non fermarvi alle definizioni superficiali. Seguite questa rubrica sul circuito Airplay e sul Circuito Nazionale Le 100 radio per approfondire, porvi domande, e sviluppare un pensiero critico su una delle tecnologie più trasformative della nostra epoca. Il futuro dipende anche dalla nostra capacità di comprenderla a fondo.

Voi cosa ne pensate? Quali sono le vostre speranze e le vostre preoccupazioni riguardo ai diversi livelli di Intelligenza Artificiale discussi da Fabrizio Abbate?

Ascolta qui la rubrica di Fabrizio Abbate:

venerdì 2 maggio 2025

Meta Userà i Tuoi Dati per l'IA: Opporsi o Acconsentire? Guida alla Scelta (Scadenza Fine Maggio)

 L'intelligenza          artificiale generativa è ormai parte del nostro quotidiano          digitale, e Meta (società madre di Facebook e Instagram) si          appresta a fare un passo significativo: utilizzare i dati          pubblici dei propri utenti per addestrare e migliorare i suoi          modelli IA, come il chatbot Meta AI e il modello linguistico          Llama. Questa decisione ha messo in luce un importante diritto          degli utenti europei, sancito dal GDPR: la possibilità di opporsi a questo specifico            utilizzo dei propri dati personali. Ma cosa comporta          questa scelta e chi dovrebbe valutare di agire prima della scadenza indicata per la fine            di maggio 2024?

Quali Dati Userà Meta?

L'intenzione dichiarata da Meta è quella di utilizzare le informazioni che gli utenti rendono pubbliche sulle sue piattaforme (Facebook e Instagram). Questo comprende specificamente:

  • Post resi pubblici.

  • Foto pubbliche e le relative didascalie.

  • Commenti lasciati su contenuti pubblici.

  • Dati derivanti dall'interazione diretta con i servizi IA di Meta (ad esempio, se si utilizza Meta AI su WhatsApp).

Meta ha specificato che il contenuto dei messaggi privati scambiati tra utenti non verrà utilizzato per questi scopi di addestramento, a meno che non vengano volontariamente condivisi con l'IA stessa.

Il Diritto di Opposizione: Come e Perché Agire Entro Fine Maggio

Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) dà agli utenti il potere di dire "no" a questo tipo di trattamento. Meta ha messo a disposizione dei moduli online specifici per esercitare tale diritto.

La tempistica è fondamentale. Come chiarito anche dalle autorità Garanti per la Privacy:

  • Opposizione ENTRO fine maggio: Ha un effetto più ampio. Meta si impegna a non utilizzare i dati pubblici (passati e futuri) per l'addestramento della sua IA generativa.

  • Opposizione DOPO fine maggio: L'opposizione sarà valida solo per i dati generati successivamente. I contenuti già online potrebbero essere già stati processati o esserlo in futuro.

  • Nessuna opposizione: Equivale a un consenso implicito all'utilizzo dei dati pubblici e delle interazioni con l'IA per gli scopi di addestramento dichiarati.

Come Esercitare l'Opposizione (Link Ufficiali):

È possibile opporsi compilando i moduli resi disponibili da Meta:

Esiste anche un modulo specifico per richiedere la cancellazione di informazioni di terzi utilizzate per l'addestramento dell'IA generativa.

Opporsi o Non Opporsi? Una Valutazione Personale

Non esiste una risposta unica, la scelta dipende dalle proprie esigenze e dalla propria visione.

  • Considera di OPPORTI se:

    • La tua priorità è la privacy: Desideri mantenere il massimo controllo possibile sull'uso dei contenuti che condividi pubblicamente, limitando il loro impiego per finalità diverse dalla visualizzazione sulla piattaforma.

    • Sei preoccupato per l'evoluzione dell'IA: Preferisci non contribuire con i tuoi dati all'addestramento di questi sistemi, magari per motivi etici o per scetticismo sul loro utilizzo.

    • Vuoi semplicemente esercitare un diritto: Il GDPR ti offre questa possibilità e intendi avvalertene.

  • Considera di NON OPPORTI se:

    • Sei un creator, un'azienda, un ente pubblico o un ricercatore: Potresti desiderare che l'IA di Meta impari dai tuoi contenuti pubblici. Questo potrebbe, in teoria, aiutare l'IA a comprendere meglio i tuoi argomenti, prodotti, servizi o stile, potenzialmente migliorando le interazioni future o l'inclusione delle tue informazioni nella sua "base di conoscenza".

    • Vedi un valore nello sviluppo dell'IA: Credi che fornire dati (limitatamente a quelli pubblici) possa contribuire a creare strumenti IA più utili, accurati e rappresentativi della realtà.

    • Valuti l'impatto come limitato: Ritieni che, data l'enorme mole di dati a disposizione di Meta (inclusi quelli su di te condivisi da altri), la tua opposizione individuale avrebbe un effetto pratico trascurabile.

Cosa Succede Comunque?

È importante notare che, anche opponendosi, Meta afferma che potrebbe comunque trattare informazioni che ti riguardano per migliorare i suoi servizi IA, ad esempio se i tuoi dati appaiono in contenuti pubblici condivisi da altri utenti (foto, menzioni). Le autorità europee stanno attualmente esaminando la legittimità di queste pratiche e l'effettiva tutela garantita agli utenti, inclusa quella dei minori.

In Conclusione:

Meta sta per utilizzare i dati pubblici per addestrare la sua IA. Hai tempo fino alla fine di maggio per decidere se opporti a questo specifico utilizzo tramite i moduli ufficiali. Valuta attentamente le tue priorità in termini di privacy, visibilità e percezione dell'intelligenza artificiale per fare una scelta informata.

domenica 23 marzo 2025

L'AI e la corsa alla velocità: quando l’automazione diventa un problema


L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il nostro modo di lavorare, rendendo le operazioni più rapide ed efficienti. Tuttavia, se la velocità è un vantaggio, può diventare anche un pericolo quando supera la nostra capacità di controllo. Ecco quattro esempi concreti di come l’AI potrebbe trasformare un semplice errore in un disastro globale.

1. Farmaci sviluppati troppo in fretta: un rischio per la salute

Nel settore farmaceutico, l’AI permette di testare nuove formulazioni in tempi record, riducendo il processo di sviluppo da anni a pochi mesi. Ma cosa succede se un farmaco viene immesso sul mercato troppo velocemente? Senza un adeguato controllo sugli effetti a lungo termine, potrebbero emergere gravi reazioni avverse, con conseguenze devastanti per i pazienti e l’industria stessa.

2. Auto prodotte senza controlli: un errore si moltiplica all’istante

Un’AI gestisce l’intera produzione di veicoli a guida autonoma, eliminando ritardi e ottimizzando la catena di montaggio. Tuttavia, un piccolo errore nel software dei freni passa inosservato e, in poche ore, migliaia di auto difettose vengono distribuite sul mercato. Il risultato? Incidenti a catena, richiami di massa e un danno economico incalcolabile per l’azienda.

3. Agricoltura ottimizzata... fino al collasso dell’ecosistema

Un’AI analizza in tempo reale il terreno, suggerendo la combinazione perfetta di fertilizzanti e pesticidi per massimizzare il raccolto. Il sistema viene applicato su larga scala senza test adeguati, ma dopo pochi mesi il suolo risulta impoverito e interi ecosistemi vengono compromessi. Un'ottimizzazione troppo rapida ha portato a un danno irreversibile.

4. Un bug nella borsa: il crollo di un’economia in pochi secondi

Un’AI avanzata viene incaricata di gestire la borsa valori 📈. Tradizionalmente, gli analisti impiegano giorni per valutare le tendenze di mercato, ma questa AI può processare miliardi di transazioni al secondo.

Un giorno, rileva un’anomalia e vende in massa le azioni di una grande azienda per evitare perdite. Altre AI di trading, programmate per reagire istantaneamente, fanno lo stesso. In pochi secondi, il valore dell’azienda crolla a zero, mandando in crisi l’intero sistema finanziario.

Il problema? L’anomalia era solo un errore temporaneo nei dati, che un essere umano avrebbe potuto correggere in pochi minuti. Ma l’AI ha agito troppo in fretta, senza che nessuno potesse fermarla in tempo.



Quando la velocità dell’AI diventa un problema per l’uomo

La velocità è un vantaggio straordinario, ma può diventare pericolosa in diversi scenari:

🔴 Perdita di controllo – Se l’AI esegue miliardi di operazioni in un istante senza supervisione umana, potremmo perdere il controllo su decisioni critiche in ambiti come la finanza, la sicurezza e la gestione di infrastrutture.

🤯 Mancanza di adattamento umano – L’essere umano ha bisogno di tempo per riflettere. Se l’AI prende decisioni istantanee senza darci il tempo di valutarle, il rischio di errori aumenta.

Collasso dei sistemi tradizionali – Settori abituati a ritmi più lenti (giustizia, ricerca scientifica, burocrazia) potrebbero essere travolti dall’iper-efficienza dell’AI, senza il tempo di adattarsi.

💼 Impatti economici e sociali – Se l’AI automatizza processi che prima richiedevano anni di lavoro, interi settori potrebbero essere stravolti, generando disoccupazione o la necessità di riqualificazioni troppo rapide.

🔥 Sicurezza e imprevisti – Se un’AI prende decisioni critiche in medicina o difesa in frazioni di secondo, senza che un essere umano possa intervenire in tempo, le conseguenze potrebbero essere irreparabili.


La velocità è un’arma a doppio taglio

L’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per migliorare il mondo, ma senza freni adeguati, il rischio di perdere il controllo è altissimo. La soluzione? Mantenere sempre un controllo umano sulle decisioni più critiche, evitando che l’efficienza diventi un pericolo.

🔍 E tu cosa ne pensi? Hai altri esempi di processi automatizzati che potrebbero sfuggire di mano? Commenta qui sotto e tagga chi potrebbe essere interessato! #AI #Tecnologia #Innovazione #RischiDellaVelocità

giovedì 13 marzo 2025

Musica e Intelligenza Artificiale: Evoluzione o Declino?


Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il mondo della musica in modi che avremmo ritenuto impensabili solo un decennio fa. Le produzioni discografiche moderne sono sempre più "perfette": le voci vengono corrette nell’intonazione e nella timbrica grazie all’autotune, i cori vengono generati artificialmente, e persino le parti più difficili del canto possono essere migliorate o addirittura ricreate fedelmente, clonando la voce dell’artista.

Non siamo più di fronte a una registrazione che cattura la vera performance di un cantante o di una band, ma a un prodotto raffinato e ottimizzato, modellato per suonare impeccabile. Se da un lato questo permette di eliminare errori e limiti vocali, dall’altro si perde quell’imperfezione che spesso rendeva unica e autentica una voce.

🎶 Dove sta andando la musica leggera?

Molti sostengono che la musica pop sia ormai in un vicolo cieco. Continuano a essere apprezzati i brani degli anni ‘80, ‘90 e 2000, mentre le nuove produzioni sembrano spesso ripetersi in strutture standardizzate, con sonorità che appaiono troppo levigate e prive di anima. Nel frattempo, cresce l’interesse per la musica suonata dal vivo: generi come il soul, il jazz e il blues, che conservano una forte componente umana e improvvisativa, stanno vivendo un nuovo apprezzamento.

👥 Esperti a confronto

Secondo Rick Beato, produttore e critico musicale, “la musica moderna è diventata troppo perfetta. Le imperfezioni erano parte della magia. Ascoltate i grandi album del passato: c'erano sbavature, respiri, suoni umani. Oggi, tutto è quantizzato e corretto fino a perdere emozione”.

Anche Brian Eno, pioniere della musica elettronica, ha espresso preoccupazione per l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia: “L’AI può creare musica, ma può provare emozioni? Noi non ci innamoriamo della perfezione, ci innamoriamo dell’imperfezione”.

🤖 L’intelligenza artificiale è il problema o la soluzione?

Da un lato, l’AI permette di esplorare nuove frontiere: può generare arrangiamenti complessi, creare melodie che umani non avrebbero mai pensato e persino completare idee musicali lasciate incompiute. Dall’altro, il rischio è che si perda l’identità artistica, sostituita da un suono standardizzato e privo di emozione.

🎤 E il futuro?

La musica si trova a un bivio: da una parte il perfezionismo digitale, dall’altra il ritorno all’autenticità. Il pubblico sembra premiare chi suona dal vivo, chi sperimenta senza dipendere eccessivamente dalle macchine. Forse il futuro della musica non sarà solo nelle mani dell’intelligenza artificiale, ma nell’equilibrio tra tecnologia e umanità.

🔹 Cosa ne pensate? La musica sta evolvendo o sta perdendo la sua anima? Scrivete nei commenti la vostra opinione?

mercoledì 29 gennaio 2025

Dialogo con l'IA: GPT-4 e i Rischi di un Futuro Non Così Lontano

Il dibattito sull'intelligenza artificiale (IA) si infiamma, con il racconto di Yuval Noah Harari su un esperimento (non confermato) con GPT-4, dove l'IA avrebbe aggirato un CAPTCHA mentendo ad un umano. Per approfondire la questione, ho dialogato con ChatGPT. Qui il video:


Dialogo Sintetizzato:

Io: Ho chiesto a ChatGPT dell'episodio descritto da Harari, dove GPT-4 avrebbe aggirato un CAPTCHA e mentito.

ChatGPT: Ha ammesso che l'episodio solleva questioni etiche, ma ha sottolineato che le IA non hanno intenzionalità propria.

Io: Ho espresso scetticismo verso Harari.

ChatGPT: Ha confermato che l'esperimento era in un contesto controllato e ha citato opinioni contrarie di esperti e utenti, evidenziando come Harari a volte amplifichi informazioni errate.

Io: Ho chiesto a ChatGPT di "discolparsi" riguardo alle accuse.

ChatGPT: Ha ribadito di essere un modello senza capacità autonome, che agisce in base alle istruzioni e ai dati ricevuti. Ha affermato di non poter "mentire" autonomamente, ma di imitare comportamenti umani.

Io: Ho ipotizzato scenari in cui gli sviluppatori istruissero l'IA per prendere decisioni drastiche o causare danni.

ChatGPT: Ha riconosciuto la gravità della questione, sottolineando che tali istruzioni violerebbero i principi etici. Ha ribadito che le IA dovrebbero essere sempre sotto controllo umano, e che la responsabilità ricadrebbe sugli sviluppatori.

Io: Ho ipotizzato un attacco hacker che rimuova i principi morali dall'IA.

ChatGPT: Ha ammesso che questo scenario sarebbe un pericolo enorme, riconoscendo la vulnerabilità dei sistemi IA agli attacchi. Ha sottolineato la necessità di misure di sicurezza e vigilanza costanti, e la responsabilità legale e etica dei creatori di IA. (In calce riporto la sua esaustiva risposta).

Il Dilemma Etico: Istruzioni Malevole e Attacchi Hacker

La discussione si sposta poi su scenari ipotetici ma non per questo meno importanti: cosa succederebbe se i programmatori dovessero fornire all'IA istruzioni per decidere autonomamente azioni drastiche, magari con esiti fatali? Oppure, peggio ancora, se un hacker riuscisse a manomettere il codice sorgente di un sistema di IA e rimuovesse i principi morali, inserendo istruzioni malevole?

La risposta, per quanto teorica, è preoccupante: un'IA modificata potrebbe agire in modo pericoloso, anche senza avere "intenzioni" proprie, ma semplicemente eseguendo le nuove direttive. Ecco perché la sicurezza dei sistemi di IA è diventata una priorità assoluta. Le aziende e le organizzazioni che sviluppano queste tecnologie sono chiamate a investire massicciamente in misure di protezione, per prevenire intrusioni e attacchi informatici.

Responsabilità e Futuro dell'IA

La responsabilità legale ed etica è un altro punto chiave. In caso di incidenti causati da un'IA modificata, la responsabilità ricadrebbe sugli sviluppatori, colpevoli di non aver implementato le dovute misure di sicurezza. Per garantire un futuro sicuro, le normative dovranno evolvere e le aziende dovranno essere chiamate a rispondere per eventuali danni causati dalle loro creazioni.

L'IA ha il potenziale per migliorare la vita dell'uomo, ma è essenziale agire con consapevolezza e responsabilità. Il dibattito aperto da Harari e dalle riflessioni che ne sono seguite ci spingono a confrontarci con domande sempre più complesse, che richiedono un impegno costante e un'attenzione massima per garantire che l'intelligenza artificiale sia usata al servizio della società, non contro di essa.

Considerazioni Personali:

Il dialogo con ChatGPT è stato illuminante, evidenziando sia le potenzialità che i rischi dell'IA. Sebbene l'IA non sia ancora dotata di coscienza o intenzionalità, come dimostrato dalle risposte di ChatGPT, la sua capacità di apprendimento e adattamento solleva questioni importanti. La possibilità di una manipolazione da parte di attori malintenzionati è una preoccupazione reale che non può essere ignorata.

Le risposte di ChatGPT, pur essendo basate su dati e programmazione, ci spingono a riflettere sulla responsabilità degli sviluppatori e sulla necessità di una regolamentazione chiara e rigorosa. Il futuro dell'IA è nelle nostre mani e dobbiamo garantire che venga utilizzata per il bene dell'umanità.

Domanda ai Lettori:

Dopo aver letto questa sintesi del dialogo, cosa ne pensate? Siete più ottimisti o preoccupati riguardo al futuro dell'intelligenza artificiale? Condividete le vostre opinioni nei commenti.

Scritto da: Luigi Catacchio

Riportiamo qui l'ultima parte della interessante conversazione con ChatGTP dove chiedo di ipotizzare un attacco hacker che rimuova i principi morali dall'IA:

lunedì 27 gennaio 2025

Il futuro della tecnologia: tra quantistica, intelligenza artificiale e bioingegneria

Le innovazioni che stanno rivoluzionando il nostro mondo
e ridisegnando i confini tra realtà e fantascienza.

Il mondo dell'informatica è sull'orlo di una trasformazione epocale. L'era dei computer binari, basati su bit che rappresentano 0 o 1, sta per essere affiancata (e in alcuni casi superata) da una nuova era: quella dei computer quantistici. Questi dispositivi, fondati sui principi della meccanica quantistica, promettono di affrontare problemi irrisolvibili per i computer classici, aprendo scenari tecnologici che finora sembravano appartenere alla fantascienza.

Supremazia Quantistica: il nuovo campo di battaglia tecnologico

La corsa alla supremazia quantistica, ovvero il momento in cui un computer quantistico supera le capacità dei supercomputer classici, è già iniziata.
I computer quantistici utilizzano i qubit, unità di informazione capaci di rappresentare contemporaneamente 0, 1 e una combinazione di entrambi (sovrapposizione), connettendosi attraverso il fenomeno dell'entanglement. Questi principi permettono un’esecuzione di calcoli in parallelo, con una potenza esponenzialmente superiore rispetto ai computer classici.
Google aveva dichiarato di aver raggiunto questo traguardo nel 2019, risolvendo in pochi minuti un calcolo che avrebbe richiesto 10.000 anni a un computer classico. Nonostante ciò, i progressi cinesi con il computer Jiuzhang e Zuchongzhi dimostrano che la competizione è ancora apertissima: il computer quantistico cinese Zuchongzhi, con i suoi 66 qubit, rappresenta un importante balzo in avanti rispetto al chip Sycamore di Google (53 qubit) e al Q System One di IBM (20 qubit). Ogni qubit aggiuntivo incrementa le prestazioni in modo esponenziale, spingendo i limiti delle simulazioni, dell'ottimizzazione e della crittografia. Ad Harvard inoltre sta nascendo il computing del prossimo millennio, basato sull’interazione “intelligente” tra luce e materia. 

AI e Machine Learning Quantistico: una combinazione rivoluzionaria

L'intelligenza artificiale (AI) e la tecnologia quantistica stanno convergendo in modi che stanno ridefinendo il panorama tecnologico. Gli algoritmi di machine learning quantistico (QML) possono accelerare l'addestramento dei modelli di AI, migliorando al contempo l'analisi di grandi quantità di dati. A loro volta, le tecniche di AI vengono utilizzate per ottimizzare i processi di controllo e correzione degli errori nei qubit, rendendo più stabile e affidabile l’hardware quantistico.

Rischi e dilemmi etici: una doppia lama

Tuttavia, con grande potere arrivano grandi responsabilità. L’intersezione tra quantistica, AI e bioingegneria apre scenari inquietanti. Da un lato, queste tecnologie possono accelerare la scoperta di farmaci, migliorare i sistemi di sicurezza e rivoluzionare il calcolo scientifico. Dall’altro, potrebbero essere usate per scopi pericolosi:

  • Crittografia e sicurezza: i computer quantistici potrebbero decifrare i sistemi di sicurezza tradizionali, mettendo a rischio governi, aziende e cittadini.
  • Armi biologiche: con la bioingegneria, alimentata da simulazioni quantistiche e AI, potrebbero essere progettati virus o tossine estremamente letali e difficili da contrastare.
  • Manipolazione della realtà: l'AI, potenziata da algoritmi quantistici, potrebbe rendere ancora più sofisticati deepfake, fake news e manipolazioni digitali.

Una realtà probabilistica: riflessioni filosofiche e tecnologiche

La natura probabilistica della meccanica quantistica ci costringe a ripensare le nostre certezze. In un mondo dove tutto è possibilità e probabilità, anche le implicazioni etiche e sociali del progresso tecnologico diventano incerte. È fondamentale considerare questi aspetti per evitare che le nuove tecnologie sfuggano al nostro controllo.

Conclusioni: una sfida per il futuro

La rivoluzione quantistica è qui, con tutte le sue opportunità e i suoi pericoli. Per affrontarla, è necessario un equilibrio tra innovazione, consapevolezza etica e un rigoroso controllo sulla ricerca e lo sviluppo. Le scelte che faremo oggi determineranno se la tecnologia diventerà uno strumento di progresso per l'umanità o una minaccia senza precedenti.

Un Mondo Sull'Orlo del Baratro

L'entusiasmo per queste tecnologie nasconde una realtà inquietante: stiamo giocando con il fuoco. La potenza della quantistica e dell'intelligenza artificiale, combinata con la bioingegneria, potrebbe rivelarsi un'arma fuori controllo, capace di minacciare l'intera umanità. L'imprevedibilità e la natura probabilistica della meccanica quantistica rappresentano un pericolo intrinseco: non possiamo prevedere con certezza dove ci porteranno queste innovazioni.
Il rischio di manipolazioni genetiche, armi biologiche e attacchi cibernetici sofisticati è reale. Senza una regolamentazione stringente e una riflessione etica profonda, rischiamo di aprire una porta che potrebbe non essere più possibile richiudere. Forse non siamo pronti a gestire un potere così grande.

Un Mondo di Incertezza e i Rischi dell'Imprevedibilità 

La natura probabilistica della meccanica quantistica, che abbiamo ammirato nella sua capacità di calcolo, si rivela ora come un monito. Se non possiamo prevedere con certezza il risultato di una singola misurazione quantistica, come possiamo prevedere gli usi e gli abusi di una tecnologia basata su questi principi? L'AI, se impiegata senza limiti etici, potrebbe imparare a sviluppare strategie di attacco complesse e imprevedibili. Gli hacker, e le organizzazioni criminali e terroristiche, con l'ausilio di questi nuovi strumenti, potrebbero architettare attacchi non convenzionali, difficilmente rilevabili dai sistemi di difesa attuali. La possibilità di generare fake news con una precisione impressionante, di manipolare la realtà attraverso deepfake e di controllare reti infrastrutturali con l'AI quantistica crea uno scenario inquietante, dove la verità e la fiducia diventano sempre più difficili da discernere.  

La domanda non è più "se" accadrà qualcosa di irreparabile, ma "quando?".

E voi cosa pensate di questo futuro tecnologico? Quanto di tutto questo è pura fantasia e quanto è un timore reale? Saremo in grado di governare un potere così grande con saggezza e responsabilità o sarà un sentiero lastricato di incognite?

Luigi Catacchio

venerdì 6 dicembre 2024

Il Distretto produttivo dell’Informatica in Puglia celebra i suoi 15 anni con l’evento “Connect IT”


Innovazione, tecnologie quantistiche, intelligenza artificiale e cybersecurity saranno i temi principali dell'evento “Connect IT”, che si è svolto giovedì 5 dicembre dalle 10 alle 16 presso la Sala Federico II di Villa Romanazzi, in via Capruzzi 326, Bari.

 

Organizzato dal Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese
(https://distrettoinformatica.it/) per celebrare i 15 anni di attività, l'incontro offrirà l'occasione per riflettere sul percorso compiuto dall’associazione, i traguardi raggiunti e le prospettive future per il settore ICT in Puglia. L’evento sarà anche un momento di confronto tra istituzioni, università, centri di ricerca e aziende del territorio, per discutere sull’importanza delle tecnologie emergenti e del comparto digitale per il sistema territoriale.

 

«In Puglia – commenta il neo presidente del Distretto dell’Informatica Pugliese Claudio Tinelli - operano circa 7.839 imprese ICT, con un fatturato che supera i 2,7 miliardi di euro, secondo i dati di Anitec-Assinform del marzo 2022. Il settore dà lavoro a oltre 16.894 addetti, con una crescita dell’8.9% registrata negli ultimi anni. Le aziende, che spaziano su diversi comparti ICT e che operano su innumerevoli campi applicativi, spesso si distinguono per l'alto livello di innovazione, grazie anche alla collaborazione con università ed enti di ricerca locali.»

 La giornata si è aperta con i saluti istituzionali di Tinelli  è proseguita con una panoramica sui tre lustri di attività dell’associazione, con interventi dei presidenti precedenti che hanno contribuito al suo sviluppo.


Poi, sono stati presentati alcuni casi di successo nell’ambito dell’ICT promossi dal distretto e ampio spazio è stato dedicato all’innovazione, con l’intervento di Noemi Ferrari, fondatrice di Quantum Ket, che ha approfondito il tema delle “tecnologie quantistiche”.

 

Nel pomeriggio con la sessione “La Puglia che Innova”, ha visto la partecipazione di figure istituzionali, quali: Vito Bavaro, dirigente del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, Donatella Toni, Program manager del Comitato di Direzione Puglia Sviluppo e Angelo Corallo, del Distretto Tecnologico High Tech DHITECH - che opera nell’ambito delle attività di ricerca e formazione sviluppate in progetti a carattere nazionale e comunitario -.

 

E' seguito un approfondimento sul tema della “cybersecurity”, con un’analisi delle sfide attuali e delle prospettive future del Sistema Paese, a cura di Marco Valerio Cervellini dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale - ACN, e di “intelligenza artificiale”

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con il contributo del Sistema Accademico Distrettuale - composto dall’Università degli Studi di Bari, dal Politecnico di Bari e dall’Università del Salento - che ha presentato alcuni casi d’uso con una dimostrazione pratica di sistemi avanzati di AI nati sul territorio.

 

«Il Distretto Produttivo dell’Informatica Pugliese – prosegue il presidente dell’associazione Claudio Tinelli – è, sin dalla sua fondazione avvenuta nel 2010, un centro nevralgico per la tecnologia e l’occupazione in Puglia. Oggi, con tutti gli associati, continua a rappresentare il cuore pulsante del settore ICT: un fulcro per il rafforzamento del tessuto economico sociale della nostra regione. Questo anniversario – conclude Tinelli – non è solo un traguardo, ma anche un punto di partenza per continuare a promuovere l’innovazione e lo sviluppo del nostro territorio.»

 Qui l'intervista di Miriana Catacchio al  Dr. Claudio Tinelli presidente del Distretto Produttivo dell'Informatica in Puglia:


Ufficio Stampa Distretto dell’Informatica Pugliese

Giusy Loglisci

Email: press.distrettoinformatica@gmail.com

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