Il 7 marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, si terrà a Bari, presso l'Aula XXXIII dell'Agorà del Consiglio Regionale della Puglia, la X edizione di "Donne Pugliesi Ordinariamente... Straordinarie!", evento organizzato dalla STARGATE Universal Service Adv.
Un evento per celebrare l’impegno e il talento femminile
Questa iniziativa, guidata dalla presidente Mariella Ragnini de Sirianna, ha lo scopo di valorizzare il contributo delle donne in diversi ambiti della società, dalla cultura al sociale, dall’imprenditoria all’inclusione. Numerose associazioni e realtà locali hanno aderito all’iniziativa, tra cui Miss Chef, Amatori Volley Bari, Associazione Gabriel ODV ed EuOrchestra da Camera di Bari.
Mariangela Petruzzelli: giornalista, autrice TV e fondatrice di Miss Chef
Tra le protagoniste dell’evento spicca la dottoressa Mariangela Petruzzelli, giornalista internazionale, autrice TV Rai e presidente dell’associazione MISS CHEF®, format enogastronomico dedicato alle eccellenze femminili nel settore. La Petruzzelli, insignita del prestigioso Premio “Giuseppe Moscati”, ha dedicato la sua carriera alla valorizzazione della cultura della legalità, dell’inclusione sociale e della promozione del talento femminile in Italia e all’estero.
Il suo impegno con Miss Chef ha portato alla creazione di numerosi progetti che favoriscono l’indipendenza economica delle donne, attraverso la formazione nel settore enogastronomico e culturale. Nel corso del suo intervento, affronterà temi legati all’inclusione, al ruolo delle donne nella società e alla necessità di un cambiamento culturale nei contesti educativi e professionali.
Radio Idea e l'intervento di Aya Aouichaoui
Anche Radio Idea parteciperà all’evento con la sua inviata la dottoressa Aya Aouichaoui, che offrirà un’analisi approfondita su un tema di grande attualità: l’integrazione delle comunità musulmane in Italia e le sfide legate alla ridefinizione della loro identità culturale.
Aya Aouichaoui, giornalista multimediale, ha recentemente approfondito questa tematica nella sua tesi di laurea, analizzando le difficoltà e le opportunità dell’integrazione culturale nel contesto italiano. Nel suo intervento, porterà una riflessione basata su dati concreti ed esperienze vissute, evidenziando le problematiche legate all’adattamento sociale e alle trasformazioni identitarie delle nuove generazioni di immigrati.
Un contributo che mira a promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, in perfetta sintonia con lo spirito dell’evento.Un appuntamento imperdibile
La X edizione di "Donne Pugliesi Ordinariamente… Straordinarie!" si preannuncia come un momento di riflessione, ispirazione e celebrazione del talento femminile, con relatori d’eccezione e tematiche di grande rilevanza sociale.
📍 Appuntamento il 7 marzo 2025, dalle 9:30 alle 12:00, presso l'Aula XXXIII del Consiglio Regionale della Puglia, Bari.
In questa intervista per Ideanews, Luigi Catacchio conduce un'esplorazione a tutto tondo del pensiero del giornalista e architetto Giorgio Kadmo Pagano. Pagano offre una riflessione ampia sulla società italiana, la cultura e il ruolo dei media.
Pagano sottolinea l'importanza di preservare la libertà d'espressione e il pluralismo informativo, aspetti che, a suo avviso, sono messi a rischio da una crescente omologazione culturale. In questo contesto, Pagano fa riferimento alla sua esperienza con una nota emittente, sottolineando come la libertà di espressione sia un valore primario e una garanzia per ogni società democratica.
Pagano esprime la preoccupazione per l'eccessiva influenza culturale statunitense in Italia e in Europa, che a suo dire porta alla distruzione della creatività e dell'identità nazionale. Critica l'omologazione dei contenuti trasmessi dai media mainstream, proponendo di invertire la rotta con delle leggi che tutelino la produzione locale. Pagano aggiunge che l'alta finanza ha portato solo morte e distruzione di tutto. Cita l'esempio della Groenlandia e anche Gibilterra (inglese ma in territorio spagnolo) come un esempio di assurdità che gli italiani non riescono a cogliere.
Secondo Pagano, è fondamentale che l'Italia riprenda gli accordi con la Russia, interrotti dal 1997, ricordando l'impegno che ha spinto alla nascita della Corte Penale Internazionale. Propone, quindi, di invertire la rotta, puntando a realizzare il "paradiso terrestre" e recuperando la propria identità culturale.
Una conversazione stimolante con Giorgio Kadmo Pagano, condotta da Luigi Catacchio, che offre una prospettiva critica e appassionata sul futuro dell'Italia e dell'Europa. Ascoltate la prima delle due parti di questa intervista e diteci cosa ne pensate: siete d'accordo con le analisi di Pagano? Quali sono le vostre proposte per un'Italia più libera e creativa?
Recentemente, a Ginevra si è conclusa la tredicesima sessione di negoziazione dell'INB sul Trattato Pandemico dell'OMS. In quella sede, riunita a porte chiuse, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha cercato di far passare un trattato che, se approvato, rappresenterebbe un colpo insidioso e irrimediabile contro le nostre libertà fondamentali.
Le Conseguenze di un Trattato Impositivo
Il trattato in discussione non è solo un documento tecnico: esso prevede misure che permetterebbero all'OMS di controllare aspetti vitali della nostra vita quotidiana. Tra le possibili conseguenze vi sono:
Lockdown e restrizioni sui viaggi: decisioni che limiterebbero la nostra libertà di movimento.
Obblighi vaccinali imposti: una misura che potrebbe essere utilizzata per controllare le scelte personali.
Censura e limitazione della libera espressione: un attacco diretto alla democrazia e alla pluralità di opinioni.
Queste misure non sono concepite per tutelare la salute pubblica, ma per creare una dittatura sanitaria globale, concentrando il potere nelle mani di pochi interessati a profitto e controllo.
La Crisi dell'OMS e il Rischio per la Libertà
Le ultime sessioni hanno evidenziato le fragilità di un sistema che sembra già in crisi: scadenze mancate, paesi che si ritirano e una crescente disperazione tra le delegazioni. Il trattato, se approvato, non solo centralizzerà il potere decisionale, ma renderà impossibile resistere a imposizioni che limiterebbero irreversibilmente le nostre libertà civili.
Mentre gli Stati Uniti e altri paesi si stanno ritirando, le scadenze slittano e i negoziatori dell’INB sono divisi. Ma invece di fare marcia indietro, l’OMS sta raddoppiando gli sforzi, cercando disperatamente di far passare questo trattato entro maggio 2025. Se il trattato dovesse essere finalizzato entro la scadenza di maggio, le misure restrittive diventeranno realtà, segnando un punto di non ritorno per la nostra autonomia e la nostra democrazia.
Un Appello alla Resistenza e all'Azione
Di fronte a questa minaccia, è fondamentale agire con determinazione per revocare il trattato e impedire che diventi lo strumento di una presa di potere globale. Le decisioni che si prenderanno nei prossimi mesi influenzeranno il futuro delle nostre libertà: non possiamo permettere che le nostre vite vengano governate da un'organizzazione che ignora il popolo.
In questo contesto di resistenza globale, il lavoro di CitizenGO è fondamentale. CitizenGO ha svolto un ruolo importante nel raccogliere firme e portare la voce dei cittadini direttamente al tavolo delle decisioni, contribuendo a rallentare i piani dell'OMS e a far emergere le verità nascoste dietro il trattato.
Guarda il Video e Agisci!
Per concludere, ti invitiamo a guardare questo video tradotto in italiano che racconta dal vivo quanto accaduto a Ginevra. Condividilo sui tuoi social media e fai sentire la tua voce!
Dopo il grande successo della prima edizione, con oltre 70.000 presenze certificate, il MolFEST - Festival popolare per una Cultura sociale, intergenerazionale e delle differenze torna a Molfetta dal 27 al 29 giugno 2025.
Promosso dal Comune di Molfetta con il contributo della Regione Puglia e organizzato da LEG Live Emotion Group, il festival animerà il tratto tra la Chiesa del Purgatorio in via Dante e la Basilica della Madonna dei Martiri, trasformando ancora una volta la città in un grande palcoscenico a cielo aperto.
Il tema scelto per questa nuova edizione è "FREEDOM – LIBERTÀ", un concetto che abbraccia la cultura, l’arte e la condivisione come strumenti di espressione e crescita collettiva.
Un festival che unisce cultura e comunità
MolFEST si è affermato come un evento unico nel suo genere, capace di coinvolgere associazioni, scuole e istituzioni in un grande progetto collettivo. L’obiettivo è chiaro: creare un’esperienza artistica e culturale che metta al centro il valore della partecipazione e dell’inclusione.
Già nella prima edizione, il festival ha offerto un ricco programma con spettacoli, laboratori, incontri e attività intergenerazionali, trasformando Molfetta in un punto di riferimento per gli appassionati di cultura pop. Il successo dello scorso anno è stato raccontato nel dettaglio nel reportage realizzato da Mario Di Gregorio di Radio Idea. Un’analisi approfondita dell’edizione 2024 è disponibile qui:
L’incontro pubblico del 25 febbraio: un passo verso MolFEST 2025
Martedì 25 febbraio, presso la Sala conferenze della sede comunale di Via Martiri di Via Fani, si è tenuto un incontro fondamentale per la progettazione della seconda edizione. L’evento ha visto la partecipazione del Sindaco Tommaso Minervini, dell’Assessore alla Socialità Anna Capurso e dell’Assessore alla Cultura Giacomo Rossiello, oltre a numerosi rappresentanti di Enti del Terzo Settore, parrocchie, oratori, istituti scolastici e associazioni.
L’incontro è stato un momento di confronto e programmazione, finalizzato a definire nel dettaglio il programma artistico e le attività che animeranno l’edizione 2025.
Il valore del MolFEST nelle parole degli organizzatori
Alla conferenza erano presenti anche Paolo Gualdi, organizzatore del MolFEST, Gianluca Del Carlo, ideatore del festival, e Vito Ballarino, Head of Marketing e Direttore di Holly Agency. I loro interventi hanno evidenziato l'importanza di questo evento per la città e il ruolo centrale della comunità nel renderlo un'esperienza unica e coinvolgente.
MolFEST 2025 sarà ancora una volta un’occasione di condivisione, inclusione e crescita sociale.
In un nostro servizio, le loro impressioni a caldo:
Sabato 22 febbraio, il Politeama Italia di Bisceglie ha ospitato un evento denso di significato e stimoli: la conferenza-spettacolo "Mobilitiamoci", guidata dal filosofo e poeta Marco Guzzi. Un incontro che si è rivelato un vero e proprio invito all'azione interiore e collettiva, un'esortazione a superare le paure e a riscoprire la forza trasformativa del cuore.
Guzzi, noto per il suo approccio profondo e al contempo accessibile, ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso le radici del malessere contemporaneo, individuandone le cause in un sistema "malato, malsano, maledetto, menzognero, suicidario e cannibalico", come lo ha definito senza mezzi termini. Un sistema che, a suo dire, si nutre della paura e dell'immobilismo delle coscienze.
Ma "Mobilitiamoci" non è solo una denuncia: è soprattutto una proposta di risveglio, un invito a riappropriarsi della propria capacità di scelta e a mettere in discussione le narrazioni dominanti. "Che cosa vuol dire convocarci in assemblee terapeutiche rivoluzionarie?" si è chiesto Guzzi, sottolineando la difficoltà, ma anche l'urgenza, di "vivere delle assemblee che abbiano un senso vitale e ci facciano sentire il senso vitale dello stare insieme."
La conferenza è stata arricchita da intermezzi musicali e poetici, interpretati con sensibilità dagli artisti di Darsi Voce, un coro che ha contribuito a creare un'atmosfera intensa e partecipativa. I brani musicali, uniti alle liriche evocative di Guzzi, hanno elevato la riflessione a un livello emotivo profondo, rendendo ancora più incisivo il messaggio. In particolare, il brano di De André ha sottolineato il contrasto tra l'apparente oscurità del presente e la scintilla di speranza che può nascere proprio da questa consapevolezza: "Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende."
Uno dei punti centrali dell'intervento di Guzzi è stato il concetto di "mobilitazione": un movimento interiore che parte dalla consapevolezza del "blocco del cuore", dalla paura che ci paralizza e ci impedisce di agire. "Dobbiamo sincronizzare il blocco e il movimento" ha affermato il filosofo, "dobbiamo mettere in movimento anche quel blocco. Se non mettiamo in movimento quel blocco, se non dinamizziamo quel blocco, il movimento sarà schizoide, cioè ci sarà un movimento isterico in superficie e una disperazione profonda nel cuore."
Guzzi ha poi affrontato il tema della "paura della morte", individuandola come una delle principali fonti di immobilismo e chiusura. "Il nostro piccolo ego è totalmente fondato, radicato e alimentato di continuo dalla paura della morte" ha spiegato, esortando il pubblico ad "imparare a morire", ad abbandonare le false sicurezze e ad abbracciare la precarietà dell'esistenza. "Se è vero che noi ci rattrappiamo, ci chiudiamo e quindi ci blocchiamo perché abbiamo paura" ha detto, "vuol dire che imparare a morire è imparare ad amare, vuol dire imparare a uscire dalla trappola della paura."
La parte finale della conferenza è stata dedicata ad una breve pratica meditativa, guidata da Guzzi, per aiutare il pubblico a sperimentare concretamente le dinamiche interiori di cui aveva parlato. Un momento di silenzio e introspezione che ha permesso ai presenti di interiorizzare il messaggio e di iniziare un percorso di trasformazione personale.
Citando Platone, Guzzi ha concluso il suo intervento con un appello al coraggio e alla responsabilità: "Il pensare è rischioso! Bisogna che con queste credenze noi facciamo l'incantesimo a noi medesimi. Dobbiamo entrare dentro questa cosa." Un invito a non accontentarsi della "ordinarietà ordinaria", ma a osare "splendere come astri", a vivere una vita autentica e significativa, in grado di illuminare il mondo con la propria luce interiore.
Alla conferenza ha partecipato il nostro corrispondente ing. Mario Di Gregorio che ringraziamo, ed ha realizzato per i nostro lettori, una diretta FaceBook:
La conferenza-spettacolo di Marco Guzzi al Politeama Italia è stata più di un semplice evento culturale: un vero e proprio appello a "Mobilitiamoci", a superare la paura per contrastare un sistema che ci imprigiona. Un invito a riscoprire la nostra capacità di incidere sulla realtà, partendo dal profondo del nostro essere.
Le parole di Guzzi, unite alla potenza evocativa della musica e della poesia, ci spingono ad interrogarci sul nostro ruolo nel mondo e a cercare nuove vie per un futuro più autentico e umano. Un percorso impegnativo, ma necessario, che richiede coraggio, consapevolezza e la volontà di mettere in discussione le nostre certezze.
Vi invitiamo a riflettere su queste suggestioni e a condividere nei commenti le vostre esperienze, le vostre paure e le vostre proposte per "mobilitarci" insieme. Quali sono i blocchi che sentite dentro di voi? Come possiamo trasformare la paura in energia creativa e trasformativa? Quali azioni concrete possiamo intraprendere per contrastare un sistema che ci opprime e costruire un mondo più giusto e sostenibile?
In un periodo storico in cui l’accesso alle cure sanitarie e la giustizia sociale rappresentano questioni sempre più delicate, il confronto con esperti del settore diventa fondamentale per comprendere le sfide e le possibili soluzioni. Abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con il Dott. Antonio Battista, dirigente sanitario, e la Dott.ssa Sabrina Petrella, referente regionale dell’associazione Contiamoci, per approfondire il tema della tutela della salute pubblica e del diritto alle cure.
Le criticità del sistema sanitario e le soluzioni possibili
Durante l’intervista, il Dott. Battista ha evidenziato come la sanità italiana stia attraversando un periodo complesso, caratterizzato da carenze strutturali, mancanza di personale e difficoltà nell’accesso alle cure per le fasce più deboli della popolazione. Secondo lui, è necessario un maggiore impegno istituzionale per garantire un sistema sanitario più equo ed efficiente, dove ogni cittadino possa ricevere assistenza tempestiva e di qualità.
Il ruolo di “Contiamoci” nella tutela della salute pubblica
La Dott.ssa Sabrina Petrella ha invece raccontato il lavoro svolto dall’associazione Contiamoci, impegnata nella difesa dei diritti dei cittadini in ambito sanitario e sociale. L’associazione si occupa di offrire supporto alle persone più fragili, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e interventi concreti per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure.
Giustizia sociale e diritto alla cura: una sfida collettiva
Entrambi gli esperti hanno sottolineato l’importanza della partecipazione attiva della società civile nel difendere il diritto alla salute, affinché nessuno venga lasciato indietro. La consapevolezza e l’informazione sono strumenti fondamentali per garantire che la sanità rimanga un servizio accessibile a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche e sociali.
Conclusione
Ringraziamo il Dott. Antonio Battista e la Dott.ssa Sabrina Petrella per aver condiviso con noi la loro esperienza e le loro riflessioni su un tema di così grande impatto sociale. Il loro impegno nella promozione di un sistema sanitario più giusto ed equo rappresenta una risorsa preziosa per le comunità più fragili. Ci auguriamo che il loro lavoro continui a sensibilizzare e a ispirare azioni concrete per una sanità davvero accessibile a tutti.