lunedì 5 maggio 2025

Informare non per convincere, ma per svegliare: la nostra idea di giornalismo.


Verità scomode e libertà di scelta: la missione di IdeaNews 
Nel mondo dell’informazione, ciò che viene pubblicato non è sempre frutto di una valutazione basata su veridicità, rilevanza o accuratezza. Al contrario, il filtro principale con cui i direttori di testata scelgono cosa pubblicare è uno solo: a chi interessa e a quanti interessa. Non è una supposizione, ma un dato di fatto che si può osservare nei meccanismi interni delle redazioni: se un tema non "tira", viene scartato. Se invece ha potenziale virale, viene rilanciato — anche a costo di piegare il contenuto alla forma.

Vai a vedere: confronta la titolazione degli articoli scientifici con quelli pubblicati sui grandi quotidiani. Un titolo su Nature o The Lancet comunica i dati. Un titolo su una testata generalista cerca lo scandalo, la polemica, l’ironia, la divisione: “Clima impazzito o nuova bufala?”, “Vaccino obbligatorio? Ecco cosa ci nascondono”, “Fascicolo sanitario elettronico: controllo o progresso?”

Il problema è strutturale. I caporedattori hanno un compito chiaro: garantire lettori, condivisioni, traffico, e con essi introiti pubblicitari. E allora accade che:

  • gli argomenti scomodi vengano esclusi;
  • oppure trasformati in contenuti provocatori, emotivi, parziali;
  • oppure si attacchi direttamente chi li propone, ridicolizzandone le tesi.

Ancora più grave è il fenomeno della manipolazione interpretativa. Se un tema come il riscaldamento climatico, le scie chimiche, i vaccini o i conflitti internazionali viene ormai "catalogato" in un certo modo dal mainstream, allora l’interpretazione di quell’argomento verrà appiattita su quella linea. Anche se il giornalista o l'autore propone un'analisi diversa, equilibrata, supportata da dati: viene riformulata, o più semplicemente scartata.

E allora cosa resta al lettore?

Resta un flusso di informazioni che non stimola il pensiero critico ma lo sostituisce con una sensazione di conforto. Se la narrazione dominante dice "è così", chi propone alternative viene percepito come disturbante, e il pubblico finisce per sviluppare una vera e propria insofferenza verso ogni voce fuori dal coro. Come sottolineava Noam Chomsky, in democrazia la propaganda sostituisce la violenza come strumento di controllo: non costringe, ma persuade, orienta, rende naturale il pensiero unico.

Il ruolo di IdeaNews

In un contesto così condizionato, IdeaNews si pone in controtendenza. Il nostro obiettivo non è piacere a tutti, né cavalcare le mode informative. È semplice e radicale: dire la verità, con dati alla mano, anche quando non piace. Siamo consapevoli che la verità può essere divisiva, ma riteniamo sia peggio raccontare una versione annacquata e accettabile dei fatti.

Trattiamo temi complessi come il cambiamento climatico, le guerre, la sanità digitale, le monete elettroniche, senza timore di sembrare "contro" se le nostre fonti e verifiche ci portano a conclusioni diverse da quelle che troviamo nei titoli del giorno.

Siamo più divulgatori che opinionisti e per questo invitiamo sempre i nostri lettori a verificare ciò che scriviamo.  Non ci interessa convincere, ma fornire strumenti per comprendere. Chi arriva a conclusioni diverse è il benvenuto. Perché il dibattito onesto è il fondamento di una democrazia sana.

Come osservava un pensatore anonimo: “Il più radicale rivoluzionario rischia di diventare conservatore il giorno dopo la rivoluzione, se non ha capito cosa voleva cambiare davvero.”

Innovazione sì, ma non al prezzo della libertà

Ogni innovazione è benvenuta, se rappresenta un ampliamento delle possibilità, non una sostituzione obbligata. Un ascensore è una grande comodità, ma se vengono eliminate le scale, diventa anche un sistema di controllo: se si blocca, resti prigioniero. Lo stesso vale per la moneta digitale: può essere utile, veloce, tracciabile. Ma se sparisce il contante, diventa uno strumento per sorvegliare ogni transazione, ogni scelta economica, ogni movimento.

Il punto non è fermare il progresso, ma difendere il diritto alla scelta. L’innovazione che cancella il precedente invece di affiancarlo non è evoluzione, è imposizione. E ogni imposizione mascherata da modernità merita attenzione critica, non accettazione passiva. Anche questo è informare: mostrare i lati nascosti delle trasformazioni.

E tu? Ti sei mai chiesto se le notizie che leggi sono davvero libere, o solo filtrate per piacerti o per altri scopi?

domenica 4 maggio 2025

I Tre Tipi di Intelligenza Artificiale: Capire Davvero i Livelli e le Sfide con Fabrizio Abbate


Dal Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA su Idea News Magazine, un'analisi critica per distinguere tecnologia e vera autonomia.

Navigare nel complesso mondo dell'Intelligenza Artificiale richiede più di semplice curiosità; serve una bussola critica per distinguere le potenzialità dai rischi, la tecnologia avanzata dalla vera autonomia. È questo l'obiettivo della rubrica "I tre tipi di intelligenza artificiale", curata da Fabrizio Abbate, Presidente del Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) e responsabile rapporti istituzionali per REA, trasmessa sul circuito Airplay.

"Non siamo qui per vendere l'Intelligenza Artificiale," chiarisce Abbate nel suo intervento, "ma per analizzarne gli aspetti utili e, soprattutto, quelli critici, che non sono pochi". L'AI rappresenta forse la sfida più grande per l'umanità degli ultimi millenni, una rivoluzione in atto che non va sottovalutata, ma affrontata con consapevolezza, come l'umanità ha fatto con altre grandi sfide del passato.

Distinguere l'AI: Tecnologia Avanzata vs. Vera Autonomia

Un punto cruciale sollevato da Abbate è l'uso spesso improprio del termine "Intelligenza Artificiale". Molte tecnologie, pur estremamente sofisticate, rimangono strumenti guidati dall'uomo. La vera AI, secondo l'analisi proposta, emerge quando il sistema acquisisce un certo grado di autonomia, compiendo scelte concrete che vanno oltre la programmazione iniziale. L'esempio emblematico? L'auto a guida autonoma che decide in tempo reale come reagire a imprevisti sulla strada.

I Tre Livelli dell'Intelligenza Artificiale: Un Panorama in Evoluzione

Per fare chiarezza, Fabrizio Abbate illustra una distinzione fondamentale tra diversi livelli di AI, spesso confusi anche dagli addetti ai lavori:

  1. AI Predittiva: Non si tratta di magia, ma di proiezioni statistiche basate su dati passati. Calcola probabilità (es. quale parola scrivere dopo, quali risultati di ricerca mostrare). Sebbene potente e in continuo miglioramento, è considerata da Abbate più una tecnologia avanzatissima che una vera intelligenza autonoma, un'evoluzione di ciò che faceva Google già 20 anni fa.

  2. AI Generativa: Questo livello è percepito come più vicino alla "vera" AI perché genera contenuti o soluzioni nuove, non solo previsioni basate sul passato. È il motore dietro a molti strumenti creativi e di chatbot attuali.

  3. Agenti AI (La Nuova Frontiera): La categoria più recente e potenzialmente più impattante. Questi sistemi non si limitano a processare dati o creare contenuti, ma intervengono direttamente sulla realtà fisica. Controllano oggetti (in casa, in fabbrica), gestiscono sistemi complessi (traffico, reti) tramite connessioni come il Wi-Fi. Qui i rischi aumentano esponenzialmente: un errore non è più solo un'informazione sbagliata, ma può causare incidenti o catastrofi.

Regolamentazione e Cautela: L'Equilibrio Necessario

Di fronte a questa evoluzione, l'Europa (con l'AI Act) e l'Italia stanno cercando di regolamentare il settore per mitigarne i rischi. Tuttavia, resta aperta la questione sulla reale efficacia di queste normative. Il pericolo, sottolinea Abbate, è che una regolamentazione inefficace possa creare un falso senso di sicurezza, abbassando la guardia proprio quando serve maggiore vigilanza, soprattutto con la diffusione degli "Agenti AI".

Un Invito alla Riflessione

Capire l'Intelligenza Artificiale non è solo una questione tecnica, ma civica ed esistenziale. Siamo di fronte a strumenti di potenza inaudita che stanno ridisegnando il nostro mondo.

Idea News Magazine, attraverso il Salotto dell'Intelligenza Artificiale di ENIA con Fabrizio Abbate e il contributo di REA, vi invita a non fermarvi alle definizioni superficiali. Seguite questa rubrica sul circuito Airplay e sul Circuito Nazionale Le 100 radio per approfondire, porvi domande, e sviluppare un pensiero critico su una delle tecnologie più trasformative della nostra epoca. Il futuro dipende anche dalla nostra capacità di comprenderla a fondo.

Voi cosa ne pensate? Quali sono le vostre speranze e le vostre preoccupazioni riguardo ai diversi livelli di Intelligenza Artificiale discussi da Fabrizio Abbate?

Ascolta qui la rubrica di Fabrizio Abbate:

sabato 3 maggio 2025

Un uomo con le sue idee può cambiare il mondo" – Giuseppe De Donno: il coraggio della vera scienza📍 Lecce, Officine Cantelmo – 2 maggio 2025 ore 17:30


Lecce ha ricordato Giuseppe De Donno [1] con un incontro pubblico sul coraggio della vera scienza

Si è tenuto giovedì 2 maggio 2025, presso le Officine Cantelmo di Lecce, l’incontro pubblico “Il coraggio della vera scienza – In ricordo di Giuseppe De Donno”, promosso con il patrocinio dei Comuni di Lecce, Maglie e Lequile.

L’evento ha voluto omaggiare la figura del medico Giuseppe De Donno, noto per il suo impegno nella sperimentazione del plasma iperimmune durante la pandemia da Covid-19. L’incontro è stato introdotto dal Dott. Silvestro Ivan Siciliano, segretario provinciale del Movimento Indipendenza Lecce.

Moderato dal giornalista Massimo Barbano, l’evento ha visto gli interventi di:
  • - Avv. Alfredo Lonoce: "Relazione medico-paziente: aspetti umani e giuridici"  
  • - Dott. Agostino Ciucci, Medicina d’urgenza: "Terapie dell’infezione da SARS-COV2, il plasma iperimmune"
  • - Dott. Marco D’Elia, Ortopedico: "Deontologia medica, Ippocrate e l’era Covid" 
  • - Dott. Ugo Lombardi, Infettivologo: "Perché viviamo una vita probabilistica: scienza, etica e spiritualità alla luce della fisica quantistica"

La manifestazione è stata realizzata con il contributo di:
  • - Federazione Italiana Società Cooperative Mutuo Soccorso  
  • - Identità e Tradizione – Le Nostre Radici  
  • - Movimento Indipendenza
L’incontro si è concluso con un ampio dibattito aperto al pubblico.  

[1] Giuseppe De Donno è stato un medico pneumologo italiano, noto per essere stato tra i primi a promuovere la sperimentazione del plasma iperimmune come cura per la COVID-19. Durante la pandemia, ha avviato questa terapia presso l'ospedale Carlo Poma di Mantova, ottenendo risultati iniziali promettenti. Tuttavia, la terapia ha suscitato dibattiti nella comunità scientifica e, nonostante alcuni studi successivi ne abbiano ridimensionato l'efficacia, De Donno ha continuato a sostenere il suo utilizzo. Purtroppo, il 27 luglio 2021, De Donno è stato trovato morto nella sua abitazione. La sua figura è ricordata per il coraggio e la dedizione mostrati durante una delle crisi sanitarie più gravi degli ultimi tempi.

Citazioni:
Wikipedia, l'enciclopedia libera: Giuseppe_De_Donno
Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale  Premio De Donno 

Ascoltiamo una intervista dell'ing. Mario Di Gregorio al dr. Agostino Ciucci:

venerdì 2 maggio 2025

Geoingegneria e mRNA: due fronti caldi tra scienza, politica e diritti


Due temi centrali stanno animando il dibattito pubblico negli Stati Uniti: la regolamentazione delle tecnologie mRNA e la proibizione della geoingegneria.

Minnesota: proposta di legge per classificare le iniezioni mRNA come "armi biologiche"

Nel Minnesota, è stata presentata una proposta di legge che mira a classificare le iniezioni a mRNA, come alcuni vaccini anti-COVID, come "armi biologiche". Questa iniziativa ha suscitato un acceso dibattito tra sostenitori e oppositori, sollevando questioni etiche e scientifiche.

Florida: approvata la legge SB 56 contro la geoingegneria

La Florida ha recentemente approvato il disegno di legge SB 56, che vieta le attività di geoingegneria e modifica del clima nello stato. La legge, che entrerà in vigore il 1° luglio 2025, proibisce l'iniezione, il rilascio o la dispersione di sostanze chimiche nell'atmosfera con l'intento di alterare la temperatura, le condizioni meteorologiche o l'intensità della luce solare. [1]
Il provvedimento è stato sostenuto da una coalizione bipartisan di legislatori, tra cui la senatrice Ileana Garcia, che ha sottolineato la necessità di separare i fatti dalla finzione riguardo alle preoccupazioni pubbliche sulla geoingegneria. [2]

Sanzioni severe per i trasgressori
La violazione della nuova normativa è considerata un reato di secondo grado, punibile con una multa fino a 100.000 dollari. Inoltre, ogni infrazione è trattata come un'offesa separata, aumentando le potenziali sanzioni per i recidivi. [1]

Roberto Nuzzo su TG Telecolor e Radio Idea: "mRNA come arma biologica? Il Minnesota fa discutere"

Nel suo ultimo intervento su TG Telecolor trasmesso anche da Radio Idea, il nostro opinionista e divulgatore Roberto Nuzzo commenta la proposta di legge presentata nel Minnesota, che mira a classificare le iniezioni a mRNA come "armi biologiche". Nuzzo ne analizza le implicazioni scientifiche, etiche e sociali, ponendo interrogativi sul rapporto tra salute, libertà e trasparenza nelle decisioni politiche.

Roberto Nuzzo su Telecolor


Citazioni:

1. Senate Bill 56 (2025) - The Florida Senate https://www.flsenate.gov/Session/Bill/2025/56

2. Florida Phoenix: "Measure to ban geoengineering projects wins bipartisan support in Senate panel"  https://floridaphoenix.com/2025/03/18/measure-to-ban-geoengineering-projects-wins-bipartisan-support-in-senate-panel/

Meta Userà i Tuoi Dati per l'IA: Opporsi o Acconsentire? Guida alla Scelta (Scadenza Fine Maggio)

 L'intelligenza          artificiale generativa è ormai parte del nostro quotidiano          digitale, e Meta (società madre di Facebook e Instagram) si          appresta a fare un passo significativo: utilizzare i dati          pubblici dei propri utenti per addestrare e migliorare i suoi          modelli IA, come il chatbot Meta AI e il modello linguistico          Llama. Questa decisione ha messo in luce un importante diritto          degli utenti europei, sancito dal GDPR: la possibilità di opporsi a questo specifico            utilizzo dei propri dati personali. Ma cosa comporta          questa scelta e chi dovrebbe valutare di agire prima della scadenza indicata per la fine            di maggio 2024?

Quali Dati Userà Meta?

L'intenzione dichiarata da Meta è quella di utilizzare le informazioni che gli utenti rendono pubbliche sulle sue piattaforme (Facebook e Instagram). Questo comprende specificamente:

  • Post resi pubblici.

  • Foto pubbliche e le relative didascalie.

  • Commenti lasciati su contenuti pubblici.

  • Dati derivanti dall'interazione diretta con i servizi IA di Meta (ad esempio, se si utilizza Meta AI su WhatsApp).

Meta ha specificato che il contenuto dei messaggi privati scambiati tra utenti non verrà utilizzato per questi scopi di addestramento, a meno che non vengano volontariamente condivisi con l'IA stessa.

Il Diritto di Opposizione: Come e Perché Agire Entro Fine Maggio

Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) dà agli utenti il potere di dire "no" a questo tipo di trattamento. Meta ha messo a disposizione dei moduli online specifici per esercitare tale diritto.

La tempistica è fondamentale. Come chiarito anche dalle autorità Garanti per la Privacy:

  • Opposizione ENTRO fine maggio: Ha un effetto più ampio. Meta si impegna a non utilizzare i dati pubblici (passati e futuri) per l'addestramento della sua IA generativa.

  • Opposizione DOPO fine maggio: L'opposizione sarà valida solo per i dati generati successivamente. I contenuti già online potrebbero essere già stati processati o esserlo in futuro.

  • Nessuna opposizione: Equivale a un consenso implicito all'utilizzo dei dati pubblici e delle interazioni con l'IA per gli scopi di addestramento dichiarati.

Come Esercitare l'Opposizione (Link Ufficiali):

È possibile opporsi compilando i moduli resi disponibili da Meta:

Esiste anche un modulo specifico per richiedere la cancellazione di informazioni di terzi utilizzate per l'addestramento dell'IA generativa.

Opporsi o Non Opporsi? Una Valutazione Personale

Non esiste una risposta unica, la scelta dipende dalle proprie esigenze e dalla propria visione.

  • Considera di OPPORTI se:

    • La tua priorità è la privacy: Desideri mantenere il massimo controllo possibile sull'uso dei contenuti che condividi pubblicamente, limitando il loro impiego per finalità diverse dalla visualizzazione sulla piattaforma.

    • Sei preoccupato per l'evoluzione dell'IA: Preferisci non contribuire con i tuoi dati all'addestramento di questi sistemi, magari per motivi etici o per scetticismo sul loro utilizzo.

    • Vuoi semplicemente esercitare un diritto: Il GDPR ti offre questa possibilità e intendi avvalertene.

  • Considera di NON OPPORTI se:

    • Sei un creator, un'azienda, un ente pubblico o un ricercatore: Potresti desiderare che l'IA di Meta impari dai tuoi contenuti pubblici. Questo potrebbe, in teoria, aiutare l'IA a comprendere meglio i tuoi argomenti, prodotti, servizi o stile, potenzialmente migliorando le interazioni future o l'inclusione delle tue informazioni nella sua "base di conoscenza".

    • Vedi un valore nello sviluppo dell'IA: Credi che fornire dati (limitatamente a quelli pubblici) possa contribuire a creare strumenti IA più utili, accurati e rappresentativi della realtà.

    • Valuti l'impatto come limitato: Ritieni che, data l'enorme mole di dati a disposizione di Meta (inclusi quelli su di te condivisi da altri), la tua opposizione individuale avrebbe un effetto pratico trascurabile.

Cosa Succede Comunque?

È importante notare che, anche opponendosi, Meta afferma che potrebbe comunque trattare informazioni che ti riguardano per migliorare i suoi servizi IA, ad esempio se i tuoi dati appaiono in contenuti pubblici condivisi da altri utenti (foto, menzioni). Le autorità europee stanno attualmente esaminando la legittimità di queste pratiche e l'effettiva tutela garantita agli utenti, inclusa quella dei minori.

In Conclusione:

Meta sta per utilizzare i dati pubblici per addestrare la sua IA. Hai tempo fino alla fine di maggio per decidere se opporti a questo specifico utilizzo tramite i moduli ufficiali. Valuta attentamente le tue priorità in termini di privacy, visibilità e percezione dell'intelligenza artificiale per fare una scelta informata.

giovedì 1 maggio 2025

Il Mostro che Ti Difende dal Mostro che Ha Creato: Riflessioni sulla NATO e il Dilemma Etico dell'Industria Bellica


Nel panorama geopolitico contemporaneo, la NATO (North Atlantic Treaty Organization) si trova a dover affrontare una questione esistenziale: la necessità di mantenere viva la figura del "nemico" per giustificare la propria esistenza. Questo concetto, che può sembrare paradossale, trova una sua spiegazione nel meccanismo del "problema-reazione-soluzione", una strategia di manipolazione sociale e politica che si basa sulla creazione di una minaccia per giustificare l'azione di difesa.

La Crisi di Identità della NATO

Dopo la fine della Guerra Fredda e la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la NATO ha rischiato di perdere la sua ragione d'essere. Senza un avversario definito, l'alleanza ha dovuto affrontare un dibattito interno sulla sua futura funzione. La Russia, che negli anni '90 sembrava aver cessato di essere una minaccia, è stata rapidamente reintrodotta nel discorso pubblico come il "nemico eterno". Questo non è solo un modo per mantenere coesa l'alleanza, ma anche un meccanismo per giustificare l'esistenza di un complesso militare-industriale che prospera grazie alla continua necessità di armamenti e difesa.

Il Costo della Difesa

L'industria bellica è un settore che genera enormi profitti, ma a quale costo? Prendiamo ad esempio i missili: un missile a corto raggio come il FIM-92 Stinger costa circa 300.000 dollari. Questi sistemi sono progettati per intercettare aerei a bassa quota e possono essere lanciati da un singolo soldato. D'altra parte, i missili più costosi, come i sistemi di difesa aerea S-400 o i missili balistici intercontinentali (ICBM), possono superare i 100 milioni di dollari. Questi armamenti vengono spesso utilizzati in contesti dove la vita umana ha un valore economico irrisorio, con persone che guadagnano meno di un dollaro al giorno.

L'Italia, come membro della NATO, beneficia di contratti e commesse legati a questo complesso militare-industriale. Tuttavia, sorge un dilemma etico: è giusto partecipare a un ciclo che alimenta la guerra e la violenza, quando il costo umano è così elevato? La domanda si fa ancora più pressante se consideriamo che la sicurezza e la difesa non dovrebbero mai essere giustificate a spese della vita umana.

Un Dilemma Etico e Morale

La frase "Il mostro che ti difende dal mostro che ha creato" riassume perfettamente questa dinamica. Così come il personaggio di Frankenstein, che crea un mostro per poi doverlo combattere, anche la NATO sembra dipendere dalla creazione di un nemico per giustificare la propria esistenza. Questo porta a una riflessione profonda: non sarebbe meglio per noi, come nazione, uscire dalla NATO?

Questa non è una proposta politica, ma un'esposizione di fatti concatenati che meritano una riflessione critica. La continua necessità di un "nemico" per giustificare l'esistenza di un'alleanza militare porta a una spirale di violenza e conflitto, mentre l'industria bellica prospera a spese della vita umana e della dignità.

Conclusione

In un mondo in cui le risorse sono limitate e le sfide globali richiedono cooperazione piuttosto che conflitto, è fondamentale riconsiderare il nostro ruolo all'interno della NATO. La domanda sorge spontanea: per l'Italia, non sarebbe strategicamente ed eticamente preferibile uscire dalla NATO? Attendiamo i vostri commenti e riflessioni su questo tema cruciale, che va oltre le divisioni politiche e tocca il cuore della nostra umanità.

Ascolta Radio Idea
Prendimi e portami ovunque!